Shaka Zulu

GIANMARCO PANERATI

SHAKA ZULU

Feroce guerriero, spietato sovrano e abilissimo stratega militare, Shaka Zulu fu il fondatore e primo sovrano dell’Impero Zulu. Egli segnò la storia del continente africano attraverso le conquiste militari che gli valsero il soprannome di Napoleone in Africa.

Attraverso racconti e leggende sulla vita di Shaka si apprende che nacque intorno al 1787 nei pressi di Melmoth, nell’odierno Sudafrica, figlio illegittimo di un capo Zulu chiamato Senzangakona. Ebbe un infanzia travagliata segnata profondamente da un preciso episodio: all’età di 6 anni venne scacciato dal kraal (podere di famiglia) del padre a causa della morte di una pecora affidatagli in custodia. La madre Nandi lo difese e perciò anch’essa venne espulsa. Seguì un lungo periodo in cui Shaka e la madre furono costretti a girovagare di kraal in kraal, in cerca di rifugio, nella speranza di essere accolti ed ospitati. Tutto ciò influenzerà la vita adulta di Shaka il quale, proprio a seguito di tali eventi, instaurò un profondo rapporto con Nandi e inseguì una feroce vendetta, consumata poi negli anni a venire.

Il suo vagabondare terminò nel 1803 circa, quando finalmente i due trovarono rifugio presso una, il cui clan era sotto il controllo dell’anziano re Jobe, potente sovrano dell'Impero Mtetwa, una confederazione di stati di etnia Nguni, nell'area di Maputo.

Fu in questo periodo, arruolato nelle file dell’esercito di Jobe, che Shaka divenne un valoroso guerriero dando inizio alla propria ascesa. Ben presto, grazie alle imprese compiute e al valore dimostrato, Shaka guadagnò fama e rispetto, così che a soli 23 anni ottenne il grado di generale.

Durante il regno di Dingiswayo, successore di Jobe, Shaka perfezionò le proprie innovazioni in campo militare e guidò più volte i Mtetwa alla vittoria. Fu in conseguenza delle campagne militari di Shaka - e del commercio di schiavi - che l'Africa meridionale conobbe il turbolento periodo del Mfecane, caratterizzato da disordini politici e migrazioni forzate, con conseguenza notevoli sulla geopolitica e sulla demografia locali.

Nel 1813, alla notizia della morte del padre, Shaka fece ritorno al proprio regno acquisendone il controllo e imponendo Nandi come regina madre. Dunque consumò finalmente la propria vendetta, uccidendo chiunque lo avesse osteggiato in gioventù. In seguito diede il via alle riforme militari che gli avrebbe garantito fama e conquiste. Innanzitutto venne mutato il metodo di combattimento: Shaka fece costruire lance più corte e un pesanti scudi di cuoio da dare in dotazione al proprio esercito. Inoltre impose un rigido stile di vita ed un pesante addestramento per tutti i guerrieri: l'abilità nel combattimento corpo a corpo e la ferrea disciplina caratterizzavano l’esercito Zulu, similmente al sistema militare spartano. La rivoluzione bellica riguardò anche le tattiche di battaglia. Venne adottato un sistema di attacco “a testa di bufalo” in cui i reggimenti, divisi in 4 gruppi (torace, corna e riserve) attaccavano il nemico chiudendo ogni via di fuga.

Una volta disfattasi anche la Confederazione Mtetwa, Shaka ne approfittò raccogliendone i resti intorno a sé e assicurandosi il dominio assoluto della regione. Di conseguenza si intensificò il fenomeno del Mfecane, fattore considerato favorevole al colonialismo inglese, in quanto le popolazioni locali uscirono fortemente indebolite dalle guerre e dalle migrazioni, salvo il Regno Zulu.

Nel 1827 la madre Nandi morì di dissenteria e la reazione di Shaka, che impose un digiuno collettivo di 3 mesi e fece uccidere circa 7000 sudditi, ne indebolì drasticamente l’autorità. I fratellastri Dingane e Mhlangane cospirarono alle sue spalle e lo assassinarono l'anno seguente, nel 1828. Così ebbe fine la vita di Shaka Zulu, ma non quella dell’Impero da lui creato, che tramontò definitivamente, dopo decenni di scontri violenti, con l'annessione all'Impero Britannico del 1897.