Sayyid Qutb

PAOLO CASTELLI

SAYYID QUTB

«L’Islam non può adempiere al suo ruolo [di guida dell’umanità] se non prendendo forma concreta in una società, in una umma, poiché l’umanità non presta ascolto, specie in questo periodo, ad una teoria astratta che non possa materializzarsi in una società esistente» (S. Qutb, “Pietre Miliari”)

Sayyd Qutb è universalmente riconosciuto come l’antesignano dell’islamismo radicale, comprendendo in esso anche la svolta terroristica e più violenta. Al di là però della verità o meno di questo collegamento è innegabile che Qutb sia indiscutibilmente una delle figure intellettuali e politiche più importanti del mondo musulmano contemporaneo, e non solo. Qutb nasce il 9 ottobre 1906 a Musha, in Egitto, primo figlia di una famiglia di notabili, che versa in condizioni economiche estremamente difficili. Riesce però a uscire da queste difficoltà grazie alla sua passione per gli studi, si reca al Cairo e nel 1933 si laurea in Lingua e Letteratura Araba. Una volta laureatosi viene assunto al Ministero della Pubblica Istruzione e parallelamente pubblica i suoi primi scritti.

La prima fondamentale cesura nella sua vita avviene nel biennio 1949-1951, quando viene mandato dal Ministro della Pubblica Istruzione negli Stati Uniti per studiarne il modello educativo e probabilmente anche per cercare di diminuire la sua sempre più forte opposizione nei confronti del governo egiziano, a quel tempo filo-inglese e presieduto dal re Faruq. Il viaggio ottiene però un effetto boomerang, poiché Qutb tornerà in Egitto disgustato dagli Stati Uniti e dal paradigma culturale occidentale reputandolo estremamente distante da quello mediorientale. Proprio per questo motivo, al suo ritorno aderisce ai Fratelli Musulmani, movimento politico fondato nel 1928 da Hasan Al-Banna.

L’anno successivo al suo ritorno in Egitto avviene la famosissima Rivoluzione degli Ufficiali Liberi, durante la quale il re Faruq abbandona il suo paese e il potere viene preso dai militari, guidati da Gamal Nasser e appoggiati dai Fratelli Musulmani e da Qutb stesso. L’alleanza fra i militari e i Fratelli Musulmani dura però appena due anni, nei quale comunque si verificano già i primi scontri, fino a precipitare nel 1954 quando un controverso attentato ai danni di Nasser durante un suo comizio, diviene l’espediente per reprimere la Fratellanza, incluso Sayyd Qutb, il quale, dopo un processo farsa, viene condannato nel 1955 a 25 anni di lavori forzati.

In carcere l’attività letteraria e intellettuale di Qutb diviene sempre più frenetica e pungente dal punto di vista politico, a tal punto che, secondo molti è proprio nelle prigioni egiziane che avviene la definitiva radicalizzazione del pensiero qutbiano. In particolar modo devono essere ricordate due opere di Qutb: All’Ombra del Corano e Pietre Miliari. Il primo è un commentario del Corano particolarmente sviluppato dal punto di vista ideologico, mentre il secondo rappresenta il vero e proprio testamento politico e intellettuale di Qutb ed è considerato il testo simbolo del fondamentalismo islamico contemporaneo. Nel 1964 il primo ministro iracheno riesce a ottenere la scarcerazione di Qutb, che però tornerà in prigione dopo otto mesi, nell’agosto dell’anno successivo, accusato di progettare un colpo di stato. Rimarrà in carcere per poco tempo però, poiché verrà condannato al reato di apostasia e quindi sottoposto alla pena di morte il 29 agosto del 1966, insieme ad altri membri dei Fratelli Musulmani. La morte di Qutb probabilmente stimola ulteriormente la diffusione del suo pensiero e delle sue opere, in particolar modo di Pietre Miliari.