Kim Il Sung

ANDREA BERNABALE

KIM IL SUNG

«Il popolo coreano che per lunghi anni è vissuto sotto l'oppressione coloniale non vuole diventare schiavo degli imperialisti americani. [..] Tutto ciò incita il nostro Esercito popolare a portare avanti fino in fondo la sua eroica causa.» - Kim Il Sung

Fondatore e presidente della Repubblica Democratica di Corea, segretario generale del Partito dei Lavoratori Coreano, Kim Il Sung fu senza dubbio l'uomo-nazione della Corea del Nord dal secondo dopoguerra agli anni '90.

Nato con il nome di Kim Song Ju nel 1912 vicino Pyongyang, successivamente assunse il nome di Kim Il Sung, un eroe leggendario del movimento indipendentista coreano.

Sotto questo nome, lui stesso diventerà un noto comandante capace di guidare la guerriglia anti-giapponese negli anni '30.

Tuttavia, la repressione giapponese lo costringerà a trovare rifugio nella Siberia Sovietica.

Tornerà nella penisola coreana solo alla fine della seconda guerra mondiale, diventando leader indiscusso della Corea del Nord.

Mosso dall'ardente desiderio di riunificare le due Coree, con il supporto della Cina e dell'URSS, nel 1950 avviò una campagna militare contro la Corea del Sud, valicando il 38esimo parallelo che divideva la penisola coreana in due Stati differenti.

Nonostante l'illusione iniziale, l'offensiva sarà un insuccesso visti gli aiuti militari di Stati Uniti e Nazioni Unite alla Corea del Sud. Il conflitto, infatti, terminerà con un cessate il fuoco ristabilendo i confini all'originario 38esimo parallelo.

Dopo la guerra di Corea, Kim iniziò a eliminare ogni nemico politico interno e ogni voce di dissenso, creando un regime fortemente centralizzato nella sua persona, arrogandosi un potere indefinito e illimitato.

Tale potere sarà accompagnato da un forte culto della personalità paragonabile a quello di Stalin in URSS.

Kim sarà infatti riconosciuto come il "Grande Leader".

La Corea del Nord, sotto il suo regime, seguirà i dettami di Kim e dell'ideologia comunista, che la porterà all'isolamento internazionale e a gravi crisi economiche.

Gli Stati Uniti costituiranno il nemico principale, percepito come potenza imperialista e come causa della divisione della penisola coreana.

Un ulteriore connotato che Kim cercò di imprimere alla sua Corea fu l'avvio di un programma nucleare a scopi bellici, al fine di acquistare rilevanza sullo scacchiere geopolitico internazionale, a fronte di un isolamento sempre più marcato.

La Corea del Nord si preparava ad essere il futuro nemico degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

Dal canto loro, gli USA nel 1994 provarono a persuadere i nordcoreani a non continuare ad investire denaro e risorse in un programma nucleare, potenzialmente molto pericoloso per l'Occidente, promettendo aiuti nello sviluppo di centrali nucleari a scopo pacifico. Tale proposta fu declinata dal leader coreano.

Kim Il Sung morirà di arresto cardiaco nel 1994 e lascerà pieni poteri al figlio Kim Jong Il, ma il Grande Leader Kim continuerà a essere onnipresente nello spirito della nazione nordcoreana sino ai nostri giorni.