george smith patton


VOLTI DELLA STORIALUCA MATTEI

«Che Iddio possa avere pietà dei miei nemici; ne avranno bisogno!»

(G.S. Patton)

George Smith Patton Jr. è stato uno dei migliori generali durante la seconda guerra mondiale, nonché uno tra i più controversi e discussi. Nacque nei pressi di Los Angeles da una facoltosa famiglia originaria della Virginia che poteva vantare una gloriosa tradizione militare: suo nonno, George Patton Sr., fu un eroe della Confederazione durante la Guerra di Secessione, mentre il prozio morì durante una carica di cavalleria nella battaglia di Gettynsburg. George Patton Jr., noto anche come “il generale d’acciaio”, si contraddistinse tanto per la sua straordinaria preparazione militare, sia teorica che pratica, quanto per il suo carattere duro, scontroso e, a volte, per il comportamento bizarro.

Nel 1909 il giovane Patton si diplomò presso la celebre accademia per ufficiali di cavalleria a Westpoint. Il suo percorso da studente non fu particolarmente brillante, probabilmente a causa della dislessia, tuttavia ottenne grandi risultati sportivi, tanto da rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 nella specialità del pentathlon.

The negli USA, partecipò alla spedizione contro Pancho Villa, distinguendosi per meriti e coraggio, per poi essere trasferito in Francia, con il grado di primo tenente, durante le ultime fasi della Grande Guerra. In questo periodo il giovane ufficiale cominciò a mostrare vivo interesse per lo sviluppo e l’addestramento dei nuovi reparti motorizzati e corazzati. Nonostante ciò, le sue conoscenze non furono sfruttate a dovere per una seria preparazione tattica durante il ventennio di pace. Soltanto l’incredibile successo delle unità corazzate tedesche nell’invasione della Polonia, spinse l’alto comando statunitense ad investire nelle teorie di Patton. Il suo primo coinvolgimento nelle operazioni belliche in Europa avvenne nel 1942, quando le sue unità corazzate sbarcarono a Casablanca nel pieno della guerra d’Africa tra Alleati e truppe italo-tedesche. A seguito della disastrosa sconfitta americana al Passo Kasserine, George Patton venne posto a capo del II Corpo d’Armata e diede il via, insieme alle forze del generale britannico Bernard Law Montgomery, la controffensiva Alleata in Africa.

In seguito, entrambi i generali furono trasferiti in Sicilia per coadiuvare le forze Alleate nella manovra a tenaglia che doveva accerchiare diverse divisioni dell’Asse presenti sull’isola. La manovra prevedeva che la Settima Divisione di Patton avanzasse attraverso la Sicilia orientale, in direzione Palermo, mentre i britannici di Montgomery avrebbero dovuto avanzare lungo la costa orientale, per riunirsi a Messina.

La campagna di Sicilia fu un sostanziale successo: lo schieramento italo-tedesco non seppe resistere ai potenti mezzi delle forze alleate, nonostante il loro comando soffrisse alcune gravi frizioni. Già in Marocco erano emersi diversi contrasti tra Patton e Montgomery, alcuni di matrice prettamente caratteriale, a causa della forte personalità e determinazione di entrambi.

Questa iniziale inimicizia in Sicilia degenerò, su ammissione dello stesso George Patton, in una gara a chi fosse arrivato per primo a Messina. Al fine di raggiungere celermente questo obiettivo, Patton cominciò ad violare la catena di comando, interferendo con le decisioni dei suoi sottoufficiali, fra i spiccava il nome di Omar Bradley, ma anche verso il suo diretto superiore, il generale Harold Alexander. Complessivamente, la stima e il rispetto di cui il “generale d’acciaio” godeva presso la propria unità andrà deteriorandosi: la Settima Divisione comincerà a vedere in George Patton un uomo maggiormente preoccupato della sua immagine di “eroe-guerriero” dinnanzi ai media, piuttosto che della salute dei suoi uomini. Nelle sue memorie Omar Bradley affermerà: «Patton diventava sempre più impopolare. Abbiamo capito cosa non fare in Guerra dalla Settima Divisione».

Il carattere, già spigoloso, di Patton con i suoi uomini divenne sempre più rigido ed esigente, fino ad arrivare al famoso "incidente degli schiaffi”: il generale aggredì, verbalmente e fisicamente, due soldati americani ricoverati in seguito ad un esaurimento da stress post traumatico: secondo il suo punto di vista, essere ricoverati senza nessuna ferita fisica era un comportamento da codardi.

La Settima Divisione di George Patton diverrà tristemente celebre, inoltre, per gli efferati crimini di guerra nei confronti della popolazione civile e dei prigionieri, spesso brutalmente assassinati. L’episodio più celebre è quello avvenuto a Biscari, dove trovarono la morte 76 prigionieri di guerra, in maggioranza italiani. Per motivazioni prettamente politiche questi crimini non furono mai perseguiti, nonostante le palesi violazioni della Convenzione di Ginevra, all’epoca già in vigore.

Patton riuscì ad arrivare per primo a Messina, ma a causa della sua condotta generale non venne ritenuto idoneo per gestire l’ormai prossimo sbarco in Normandia e gli venne preferito, paradossalmente, il suo sottoposto Omar Bradley. Soltanto in seguito gli fu affidato il comando di un'unità che si distinse nella battaglia delle Ardenne.

Particolarmente nota è la battaglia "The Bulge", in cui i mezzi corazzati di Patton sconfissero nettamente gli omologhi tedeschi. Tuttavia, sempre a causa del suo carattere difficile e di alcune azioni militari a dir poco arbitrarie, Patton non raggiunse mai “gli alti comandi cui sia i suoi ripetuti successi in azione che la sua competenza lo avrebbero destinato”.

Eisenhower conferì a Patton la carica minore di amministratore militare della Baviera, con grande insoddisfazione di quest’ultimo. Anche in questa veste, relativamente tranquilla, Patton riuscì a dare dei grattacapi ai suoi superiori, esternando in occasioni ufficiali un grave disprezzo verso gli allora Alleati sovietici. George Smith Patton Jr., ormai amareggiato per i continui dissidi politici, meditò di ritirarsi dal servizio attivo e di dedicarsi all'addestramento delle reclute, quando morì in un banale incidente stradale. Su sua stessa indicazione alla moglie Beatrice, verrà sepolto nello U.S Military Cemetery nel Lussemburgo, vicino ai suoi soldati.

LETTURE ED APPROFONDIMENTI:

- Rick Atkinson: "The Liberation Trilogy", Henry Holt and Co., 2013 (Vincitore premio Pulitzer).

- Archivio della Libreria del Congresso: https://www.loc.gov/…/george-s-patto…/about-this-collection/