di Barbara Schirato

DAVID BEN GURION

“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.

Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.

Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.”

David Ben Gurion

Fondatore, leader e primo capo del governo dello Stato di Israele, luogo che ancora oggi è teatro di una delle più controverse questioni della storia contemporanea; un uomo che fu in grado di trasformare un sogno in missione, e una missione in realtà.

Nasce il 16 ottobre del 1886 in Polonia David Grün, passato alla storia con l'appellativo Ben Gurion ( figlio del leone), da una famiglia ebrea osservante. Il padre, Avigdor Grün, fu avvocato e leader cittadino del movimento “Amanti di Sion”, che difendeva una forte identità ebraica nei Paesi dell'est Europa, allora insanguinato dai Pogrom antisemiti.

Fu così che il giovanissimo David, cresciuto nella casa divenuta il centro culturale sionista locale, si affezionò sempre più all'idea di un'unità ebraica e della rivendicazione di uno stato che ne sancisse la legittimità.

I suoi ideali si risolvono molto presto in azioni politiche: ancora minorenne fonda il movimento giovanile “Ezra” e poco dopo - entrato nell'ambiente universitario di Varsavia - aderisce ad un partito socialista-sionista, opposto alle forze conservatrici durante la prima rivoluzione russa.

A 20 anni si trasferisce in Palestina e, dopo un breve periodo di lavoro nelle Kibbutz, le comuni agricole, comincia a fare propaganda, insieme a Yitzhak Ben Zvi (futuro secondo presidente di Israele), a favore della creazione di un gruppo indipendente ebraico sul territorio.

Un punto cruciale dello sviluppo del pensiero e dell'azione di David si ha nel 1915, con lo scoppio della prima guerra mondiale, durante la quale viene arrestato dalle autorità ottomane e costretto all'esilio; si trasferisce a New York, dove conosce la sua futura moglie Paula e inizia a tessere una fitta rete di contatti che si rivelerà fondamentale per il consolidamento finanziario ed economico del futuro Stato.

Qui, nonostante nei primi anni di guerra si fosse schierato a favore dell'impero ottomano, con l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto e il favoreggiamento della Gran Bretagna nei confronti del sionismo (dichiarazione Balfour) inizia a rivalutare le sue posizioni. Proprio in virtù di questo, nel 1920 torna in Palestina arruolato nella Legione ebraica facente parte dell'esercito britannico e, al fine di preparare il terreno per la fondazione dell'Eretz Yisrael, Ben Gurion comincia la sua attività di sensibilizzazione attraverso un sindacato sionista dei lavoratori, l'Histadrut. Il campo d'azione di questo sindacato ben presto si amplia a tutti i settori dell'economia e dei servizi e diventa un punto di riferimento per la colonia ebraica in Palestina.

Dopo il 1945, gli ebrei sopravvissuti alla Shoah rivendicano la propria appartenenza alla ormai consolidata e numerosa presenza ebraica nella regione. Nel momento in cui l'autorizzazione a questa migrazione di massa viene negata dalla Gran Bretagna, è Ben Gurion a organizzare il loro ingresso clandestino.

In seguito a numerosi episodi di conflitto e insubordinazione, come quello della nave Exodus, la Gran Bretagna si vede costretta e delegare il suo mandato sulla Palestina all'ONU, nata appena due anni prima, e il piano di spartizione della regione fra arabi ed ebrei, noto come Commissione Peel, viene definitivamente adottato.

Nel novembre del 1947 nasce lo stato di Israele e il Primo Ministro, nonché ministro della difesa, è proprio David Ben Gurion.

Tuttavia, appena otto ore dopo la dichiarazione d'indipendenza, la coalizione di stati arabi confinanti con Israele (Egitto, Giordania, Siria, Libano, Arabia Saudita, Iraq e Yemen) invade il neo-nato Stato dando inizio al primo conflitto arabo-israeliano, che vedrà una tanto schiacciante quanto inaspettata vittoria ebraica.

Dopo i primi anni di governo, dominati da turbolenze internazionali e impegno nel radicamento territoriale del popolo ebreo, Ben Gurion decide di dimettersi e ritirarsi a vita privata. Nel 1935, appena due anni dopo, torna in politica in qualità di ministro della difesa e, da lì a poco, sarà a capo di un nuovo esecutivo, mentre impervia il secondo conflitto arabo-isrealiano, questa volta acceso alla decisione del presidente egiziano Nasser di nazionalizzare il canale di Suez con l'intento di isolare economicamente lo stato di Israele.

Nel 1963, in seguito alla conclusione della seconda guerra, che vede la vittoria dell'esercito ebraico alleato con gli anglo-francesi, Ben Gurion rassegna le proprie dimissioni da Primo Ministro. Muore pochi anni dopo, nel 1973, proprio mentre Israele è impegnata nella battaglia dello Yom Kippur, quarto ed ultimo conflitto arabo-israeliano.

LETTURE E APPROFONDIMENTI:

- D. Ben Gurion, “Le sfide di Israele: come è nato lo Stato ebraico”, Castelvecchi, 2017