"The Troubles" e il risveglio dell'IRA

MARCO BERTUCCIO

“THE TROUBLES” E IL RISVEGLIO DELL’IRISH REPUBLICAN ARMY (IRA)

La domenica del 30 gennaio 1972 a Derry, in Irlanda del Nord, è in corso una marcia per i diritti civili dei cittadini irlandesi cattolici e nazionalisti. Per disperdere la manifestazione, non autorizzata, i paracadutisti dell’esercito britannico aprono il fuoco sulla folla, uccidendo 14 manifestanti e ferendone molti altri. Quel giorno passerà alla storia come Bloody Sunday, e segnerà l’inizio di un periodo storico che insanguinerà l’Irlanda del Nord per più di 30 anni. Per l’IRA, quella stessa domenica, rappresentò soprattutto il giorno del suo definitivo risveglio.

Dopo la fine della guerra civile irlandese del 1921-23, le frange più violente dell’IRA si ritirarono nella parte settentrionale dell’isola, in difesa della popolazione cattolica. Nonostante l’obiettivo dichiarato di combattere per l’unione dell’intera isola in unico Stato libero ed indipendente dal Regno Unito, le attività del gruppo armato si affievolirono sempre più, fino quasi a scomparire. L’IRA passò anni di grande analisi introspettiva, che finì con lo spostare gli obiettivi dell’organizzazione verso la lotta di classe e l’ideologia marxista. In pochi compresero che l’Irlanda del Nord fosse una polveriera destinata ad esplodere, fino a quando, dopo il secondo conflitto mondiale, essa effettivamente esplose.

Sin dalla divisione seguita alla guerra anglo-irlandese che aveva lasciato le sei contee nordorientali sotto il dominio britannico, i cittadini cattolici venivano discriminati dalla maggioranza protestante al governo. In questa situazione, nel 1966 venne fondata la Northern Ireland Civil Rights Association (NICRA), organizzazione che si proponeva di chiedere riforme in favore della minoranza cattolica. Negli anni a seguire la NICRA si fece fautrice di molte manifestazioni, che sempre più spesso si trasformavano in veri e propri scontri con i protestanti e la Royal Ulster Constabulary (RUC), la polizia della provincia. L’agosto 1969 fu un anno molto caldo da questo punto di vista, con scontri dalla cadenza giornaliera tra i due gruppi. Il 14 agosto, a Belfast, gruppi di estremisti protestanti arrivarono a mettere a ferro e fuoco le vie in cui abitavano i cattolici. Era l’inizio del periodo noto come “The Troubles”.

L’IRA, fiaccata da lunghi anni di inattività, non riuscì a riprendere il suo tradizionale ruolo di difesa della popolazione cattolica. Scontenti di come l’IRA non avesse reagito ai disordini d’agosto, un gruppo di giovani militanti cresciuti politicamente nel movimento per i diritti civili decise di scindersi dall’organizzazione, fondandone una nuova, la “Provisional IRA”. Questa nuova organizzazione si dimostrò subito molto più attiva di quella che ora si faceva chiamare come “Official IRA”, diventando la protagonista indiscussa dei “Troubles”. Alle due formazioni cattoliche se ne contrapponevano altrettante protestanti: l'UVF (Ulster Volunteer Force) e l'UDA (Ulster Defence Association), nota dal 1973 come UFF (Ulster Freedom Fighters).

Il 9 agosto 1971 il governo nordirlandese introdusse l'internamento senza processo, cosa che, invece di creare problemi all'IRA, aumentò il numero delle reclute e il sostegno dei cittadini cattolici all'organizzazione. Il Bloody Sunday è solo l’evento più noto di un anno, il 1972, tra i più sanguinosi del periodo (circa 472 vittime), durante il quale l’IRA, l’esercito britannico, e le formazioni protestanti, ingaggiavano quasi tuti i giorni scontri a fuoco per le vie di Belfast e Derry, diventate delle vere città fantasma. La situazione sembrava ormai fuori controllo e nel marzo di quell'anno il governo britannico decise di sospendere il parlamento nordirlandese assumendo il controllo diretto dell'Irlanda del Nord. I soldati e la polizia venivano attaccati costantemente, sia nelle zone urbane che in quelle rurali. Gli attentati colpivano caserme, presidi e convogli militari, ma anche i cosiddetti “obiettivi economici” come pub, ristoranti e fabbriche. Di fatto l’IRA tenne in scacco uno degli eserciti più forti al mondo, impossibilitato a ritirarsi per evitare un altro colpo al già vacillante mito dell’unità del Regno Unito. Nel mentre, l'UVF e l'UFF colpivano i cattolici con violenza inaudita, allo scopo di terrorizzare la comunità. Particolarmente agghiacciante è la vicenda degli Shankill Butchers (i macellai di Shankill), un'unità dell'UVF che, sotto la guida del famigerato Lenny Murphy, rapiva e uccideva cittadini cattolici tagliando loro la gola dopo averli orribilmente torturati e mutilati. L'aumentata ferocia e capacità operativa dei paramilitari protestanti e l'uso sempre maggiore da parte dell'esercito britannico delle forze speciali (SAS e 14th Intelligence) resero gli anni tra il 1988 e il 1993 tra i più violenti dell’intero conflitto. Soltanto nel 1998, durante dei colloqui presenziati dal presidente inglese Blair e il premier irlandese Bertie Ahern, si arrivò alla firma di un accordo (“Accordo del Venerdì Santo”) che pose fine a 30 anni di conflitto.

L’IRA non si è mai sciolta ufficialmente, ma di fatto la sua storia si conclude il 28 luglio 2005, quando l’esercito repubblicano irlandese ha annunciato l’addio definitivo alla lotta armata e l’inizio dello smantellamento del suo arsenale. Tra il 1969 e il 2001 le vittime dell’IRA sono state circa 1.800 (il 49% del totale di tutto il conflitto).