di Sara Eleonori

LA COMUNITÀ LGBT A SOSTEGNO DEI MINATORI BRITANNICI

Nel 1979, all’indomani della nomina della candidata conservatrice Margaret Thatcher come Primo Ministro, la Gran Bretagna si preparava a mettere in atto una serie di riforme che costituivano da anni i punti essenziali del programma del partito conservatore.

La leader britannica avviò un programma di liberalizzazione del mercato, privatizzazione delle industrie e chiusura dei pozzi di carbone. L’operazione di chiusura delle miniere carbonifere iniziò nel 1984 con il fermo della miniera di carbone di Cortonwood, nello Yorkshire. La risposta da parte dei minatori e dei loro sindacati non tardò a mancare. Il 5 Marzo dello stesso anno infatti iniziò lo sciopero dei minatori nello Yorkshire, alla quale si aggiunsero presto minatori provenienti da altre regioni. Il sindacato nazionale dei minatori (NUM) guidato da Arthur Scargill si schierò immediatamente a favore degli scioperanti. La partecipazione alle proteste fu da subito molto ampia e caratterizzata da violenti scontri tra polizia e lavoratori. Gli scioperi proseguirono per circa 51 settimane, causando 2 morti, 710 licenziamenti e 10.000 procedimenti giudiziari. Il NUM, intanto, aveva aperto i negoziati con l’Ufficio nazionale del carbone (NCB) ma, quando nel 1985 i dirigenti della Confederazione dei sindacati giunsero ad un accordo con la Thatcher per terminare lo sciopero, il NUM lo respinse. Ciononostante, i minatori terminarono il lungo sciopero il 3 Marzo 1985, dopo un anno di violente proteste e di rinuncia alla paga.

Per ostacolare l’azione del NUM, Margaret Thatcher ordinò di sequestrare i fondi del sindacato, rendendo così inutili anche le donazioni private. Per arginare il problema nacquero gruppi privati di sostegno ai minartori: tra questi, grazie all'iniziativa giovane Mark Ashton, venne creato il gruppo di supporto “Lesbians and Gays Support the Miners” (LGSM). Ashton era un attivista, già militante in diversi ambiti politici, in particolare per la lotta ai diritti LGBT. Inizialmente, il LGSM era costituito da un solo gruppo che si occupò raccogliere fondi durante il Gay Pride di Londra nel 1984, arrivando all'importante cifra di undicimila sterline, destinate ai minatori del Galles nelle zone di Neath, Dulais e Swansea. In seguito, il LGSM si ampliò e vennero fondati undici diversi gruppi di sostegno in tutto il Regno Unito.

Questa fu probabilmente la prima volta nella storia britannica in cui due gruppi, all’apparenza molto distanti l’uno dall’altro, ma entrambi appartenenti a minoranze che videro i loro diritti venire meno, unirono le forze per un mutuo aiuto. In cambiò del sostegno, infatti, molti minatori iniziarono ad appoggiare attivamente le cause LGBT. Questa collaborazione tra il movimento operaio e un gruppo LGBT, inoltre, garantì visibilità alla lotta per i diritti delle persone omosessuali, arrivando ad ottenere un certo interesse politico da parte del Partito Laburista su questi temi.

LETTURE E APPROFONDIMENTI:

- Diarmaid Kelliher, "Solidarity and Sexuality: Lesbians and Gays Support the Miners 1984-85", in History Workshop Journal (2014)

- Film: Pride, di Matthwe Warchus (2014).