La rivoluzione dei garofani

GABRIELE PATO

LA RIVOLUZIONE DEI GAROFANI

Dal 1933 al 1968 il Portogallo fu guidato dal governo autoritario di António de Oliveira Salazar, che dopo 4 anni al ministero delle finanze (1928-1932) instaurò un regime ultra cattolico, corporativista e fascista chiamato 'Estado Novo'. Nel 1968 Salazar rimase fortemente invalidato a seguito di un infarto e fu costretto ad abbandonare il potere dopo 35 anni; gli successe Marcelo Caetano, dimostrando attraverso i fatti di non voler mutare le politiche dittatoriali del glorioso predecessore.

Dalla metà degli anni sessanta, il Portogallo era in continuo stato di guerra contro i ribelli indipendentisti nelle colonie di Angola, Guinea, Mozambico, Capo Verde e Timor Leste. Dopo un decennio di combattimenti, il paese si trovava in una condizione di crescente isolamento dalla comunità internazionale e, contemporaneamente, a dover fronteggiare una persistente opposizione interna. Nel 1974, le guerre coloniali vedevano impegnati 140'000 soldati portoghesi e divoravano oltre il 40% del bilancio. Il malcontento verso la dittatura e l'esercito era palese: il numero di iscritti all'Accademia Militare, ad esempio, era calato di oltre 4/5 nell'arco di soli 5 anni.

L'opposizione al regime era spaccata in due: da un lato i militari progressisti (con al fianco gran parte della popolazione civile), principalmente ufficiali inferiori e sotto ufficiali, fondarono il democratico Movimento das Forças Armadas (MFA); dall'altro, i più alti gradi dell'esercito si ponevano invece a destra del presidente António Caetano.

Nel primi giorni di marzo 1974 il MFA tenne una riunione segreta a Cascais, nei pressi di Lisbona, durante la quale elaborò e diede clandestinamente alle stampe il proprio programma politico: la reazione immediata del governo portò a diversi arresti fra le alte sfere dell'organizzazione.

Il 16 marzo venne tentato un acerbo colpo di stato, con un reggimento di fanteria in marcia sulla capitale Lisbona, ma fallì miseramente e duecento militari vennero arrestati. In un nuovo incontro, venne stabilita il 25 aprile come data della grande insurrezione.

Alle 00.20 del 25 aprile 1974, dunque, le note della proibitissima canzone di protesta 'Grandola Vila Morena' del poeta José Zeca Afonso risuonarono dalle frequenze di Radio Renasença: si trattava del segnale segreto di insurrezione. Gli alti ufficiali vennero arrestati e i luoghi strategici (aeroporto, carceri, radio e tv, ministeri) occupati. Alle 11.45 il MFA dichiararono di aver preso il controllo del paese e, dopo alcuni lievi scontri durante il pomeriggio, alle 19.30 Caetano si arrese all'MFA e alle 23.20 venne dichiarata la leggere n°1 del 25 aprile 1974: destituzione dei dirigenti pubblici e delle cariche dello stato, passaggio dei poteri alla Giunta di Salvezza Nazionale.

Grandi folle si radunarono nelle piazze di Lisbona e di tutto il paese già dalla mattinata, nonostante il Movimiento das Forças Armadas avesse esplicitamente chiesto ai civili di restare nelle proprie abitazioni. In una piazza della capitale, una fioraia cominciò a regalare garofani rossi ai soldati, i quali li infilarono nella canna dei propri fucili: da lì il nome di Rivoluzione dei Garofani, una favola rivoluzionaria che fece in breve tempo il giro del mondo e che tutt'ora trasmette una forte simbologia.

Con la rivoluzione, ebbero fine le guerre coloniali e decine di migliaia di portoghesi poterono tornare al proprio paese dall'esilio forzato, dopo un paio d'anni di forte instabilità politica, il Portogallo divenne finalmente una Repubblica democratica.