La banda Baader Meinhof

GABRIELE PATO

LA BANDA BAADER-MEINHOF

La Rote Armee Fraktion (RAF), comunemente conosciuta come “banda Baader-Meinhof” dal nome di due dei fondatori, fu un'organizzazione terroristica di estrema sinistra che si autodefinì “gruppo di guerriglia urbana comunista e anti imperialista”, attiva in Germania tra il 1970 ed il 1993 e formalmente discioltasi nel 1998. Il gruppo è considerato responsabile di 47 omicidi di importanti personaggi politici, economisti, soldati, poliziotti, autisti e guardie del corpo. Inoltre, ben 24 membri della banda persero la vita a causa di sparatorie, suicidi o scioperi della fame.

La RAF condivise in gran parte i metodi di azione delle Brigate Rosse italiane, ma si strutturò sulla base di un retroterra ideologico più complesso e moderno: a differenza del leninismo ortodosso delle BR, i tedeschi avevano una visione più ampia e libertaria che andava oltre il proletariato urbano, derivata dalle letture di autori quali Luxemburg, Guevara, Horkheimer, Marcuse, Gramsci e Mao Zedong. La RAF si costituiva come un'organizzazione libertaria e spontaneista, dalla struttura flessibile e anti gerarchica: tutti i membri erano considerati alla pari indipendentemente dal sesso o dalla personale visione politica.

La costituzione del nucleo originale del gruppo avvenne negli ultimi mesi degli anni sessanta, in un clima di dura opposizione extraparlamentare al primo governo di grande coalizione CDU-SPD (1966) che permise ai due principali partiti di escludere dalla discussione politica tutti gli estremismi e di eleggere come cancelliere Kurt Kiesinger (CDU), ex membro del partito nazista. Nel '68, Andreas Baader venne arrestato per aver incendiato due magazzini a Francoforte come protesta per la guerra in Vietnam. Dopo meno di un anno fu rilasciato in libertà condizionata e si diede alla latitanza tra Francia ed Italia. Nel '70 fece ritorno in Germania per creare una rete di lotta armata. Baader venne nuovamente arrestato nell'aprile dello stesso anno ma, il 14 maggio riuscì ad evadere grazie all'aiuto di Meinhof e di altri compagni: questa è considerata la data ufficiale di fondazione della RAF.

In seguito i membri della banda si recarono in Giordania, dove ricevettero addestramento militare da parte dei gruppi per la liberazione palestinese (Fatah, FPLP, OLP). Dopo una serie di rapine, rapimenti e piccoli attentati, nel giugno '72 gran parte dei membri di spicco della prima generazione venne imprigionata. Tra il '74 ed il '77 alcuni tra i componenti originali della RAF morirono in carcere: nel novembre '74 a seguito di anni di isolamento e di un lungo sciopero della fame, Holger Meins perì di stenti; nel '76 Ulrike Meinhof venne rinvenuta morta all'interno della sua cella, omicidio mascherato da suicidio e tutt'ora irrisolto.

Nell'autunno '77, annus horribilis della Germania post bellica, la Rote Armee Fraktion riuscì a rapire Martin Schleyer, presidente della Confindustria tedesca ed ex membro di rilievo del nazismo in Boemia-Moravia. Poche settimane dopo quattro terroristi palestinesi dirottarono un volo Lufthansa da Palma di Mallorca a Mogadiscio, dove presero in ostaggio 91 passeggeri; la RAF comunicò che si trattava di un'azione congiunta e chiedeva la liberazione dei compagni incarcerati in cambio degli ostaggi. Soltanto quattro giorni dopo però, grazie ad un'azione mirata dei corpi speciali, l'esercito tedesco assaltò l'aereo uccidendo i dirottatori e salvando tutti i passeggeri; la notte stessa, Baader, Ensslin ed altri capi dell'organizzazione si tolsero la vita nella prigione di Stammheim. Il 19 ottobre 1977, con una lettera al periodico francese Libération, venne annunciata l'esecuzione di Martin Schleyer.

In seguito alla morte o alla detenzione di tutti i membri della prima generazione, le nuove leve della Rote Armee Fraktion decisero di non arrendersi e proseguire nelle azioni terroristiche; tra il '75 e l'85 si dedicarono ad azioni di protesta e ricatto nel tentativo di ottenere la libertà per i terroristi condannati: decine di attacchi di notevole rilievo, quali un'autobomba nella base americana di Ramstein, diversi tentativi non andati a buon fine di assalti e bombardamenti a dirigenti dell'esercito USA e NATO e sparatorie contro membri delle forze dell'ordine in genere. L'ultimo acuto del terrorismo rosso tedesco fu l'attacco con esplosivi nel cantiere della prigione di Weiterstadt, che provocò danni per oltre 50 milioni di euro.

Nell'aprile 1998, una lettera inviata all'agenzia Reuters, dichiarava l'ufficiale scioglimento della RAF.