Der Anschluss - L'annessione dell'Austria al Reich

GABRIELE PATO

DER ANSCHLUSS – L'ANNESSIONE DELL'AUSTRIA AL REICH

Dalla metà del XIX secolo uno dei temi più caldi all'interno del dibattito politico tedesco era quello del pangermanismo, ovvero dell'unificazione di tutti i popoli germanofoni sotto la stessa bandiera. Le due opzioni che ricevettero maggior sostegno furono quella di una Großdeutschland (“Grande Germania”) che riunisse i territori dell'Impero Austroungarico a quelli del regno prussiano – ipotesi ostacolata dalla massiccia componente slavofona nell'Impero asburgico, non interessata o attivamente contraria all'ipotesi pangermanista – in contrapposizione al progetto della Kleindeutschland, poi concretizzatosi nella creazione del'Impero Tedesco (1871), che desiderava la riunione dei tedeschi al di fuori della doppia Corona.

Il dibattito pangermanista non cessò neanche a seguito dello smembramento degli Imperi centrali e prese maggior vigore grazie alla propaganda dei partiti nazisti soprattutto in Germania ed in Austria.

Quando nel 1933, il NDSAP (Partito Nazionalsocialista tedesco dei lavoratori) guidato da Hitler vinse le elezioni in Germania, per timore di una rapida ascesa del corrispettivo austriaco, il primo ministro Engelbert Dollfuss sciolse il parlamento di Vienna e organizzò uno stato autoritario sul modello del fascismo italiano.

L'anno seguente Dollfuss mise al bando partiti, sindacati ed associazioni e firmò un accordo di protezione militare reciproca con Ungheria ed Italia. In tutta risposta, i nazisti organizzarono un colpo di stato che fallì ma pose fine, attraverso l'assassinio dello stesso, al governo Dollfuss. Tutti i cospiratori vennero messi a morte e venne nominato un nuovo Cancelliere fascista e ostile ad Hilter, Kurt Alois von Schuschnigg, anch'esso membro del Fronte Patriottico e vicino all'Italia mussoliniana. Per i quattro anni successivi von Schuschnigg si impegnò a mantenere l'indipendenza dell'Austria, ottenendo nel 1936 un accordo di reciproca non ingerenza interna con la Germania in cambio dell'amnistia per i golpisti e della nomina di tre ministri filonazisti, che procrastinò il più a lungo possibile.

Nel 1938 però la situazione precipitò assai rapidamente; invitato da Hitler per un colloquio personale nella sua casa di montagna vicino a Salisburgo, questi venne posto davanti ad un ultimatum: se l'Austria non avesse dichiarato legale il partito nazionalsocialista, concesso l'amnistia e nominato i tre ministri promessi due anni prima entro quattro giorni, la Germania avrebbe invaso il paese. Von Schnuschnigg adempì a tutte le promesse fatte ma, nonostante ciò, pochi giorni dopo – il 20 febbraio – Hitler dichiarò alla radio che i popoli di lingua tedesca non sarebbero stati ancora a lungo lontano dalla Germania.

Schiacciato dalle pressioni naziste interne ed esterne, il Cancelliere austriaco decise di indire un plebiscito in merito all'unificazione dei due stati e questo venne annunciato per il 13 marzo 1938. Soltanto due giorni dopo l'annuncio e due giorni prima del voto, l'11 marzo, il governo decise di ritirare la proposta: Hitler reagì duramente, minacciando l'invasione se Cancelliere e presidente della Repubblica non avessero annunciato le dimissioni, nominando il ministro dell'interno Seyss-Inquart come nuovo capo del governo.

Allo scopo di evitare l'intervento armato tedesco, i leader accettarono le condizioni imposte e si dimisero in contemporanea. Il giorno stesso, 11 marzo 1938, il Cancelliere e Presidente della Repubblica fresco di nomina Arthur Seyss-Inquart, richiese l'ingresso dell'esercito tedesco in Austria per placare i disordini di piazza che nel frattempo erano scoppiati in tutto il paese. Non fece in tempo ad arrivare la mezzanotte che la Repubblica austriaca era scomparsa, ufficialmente annessa alla Germania nazista.

Il 12 marzo venne organizzato il plebiscito, da cui fu escluso l'8% del corpo elettorale per motivi politici o razziali, e sotto la aperta minaccia dell'esercito di Berlino, il Sì all'anschluss vinse con il 99,73% dei voti.

Da questo momento, fino al 1945, l'Österreich cessò di esistere e si trasformò nella provincia dell'Östmark.