di Giordano PignaSTORIE D'ORIENTE

UNA DINASTIA DI DITTATORI – LA COREA DEL NORD

«Questo non è semplicemente un Paese. È stato ufficialmente dichiarato “il paradiso”, e Kim Il-Sung, il presidente, non è semplicemente il suo capo di più di 35 anni, è dio perché lui sa tutto quello che c'è bisogno di sapere, ha trovato le risposte alle domande che i filosofi si sono posti da secoli, e persino gli uccelli cinguettano le sue lodi»

(Tiziano Terzani, giornalista e scrittore)

Impenetrabile a qualsiasi sguardo estero, sigillata in un mondo quasi ai confini della realtà e impregnata dal culto della personalità del suo leader, la Corea del Nord vive il suo isolamento internazionale preservando i suoi abitanti da qualsiasi contatto con l'esterno.

Al termine del conflitto mondiale, la penisola coreana fu divisa, all’altezza del 38° parallelo, in due aree di occupazione: a nord, russa; a sud, americana. Una commissione bilaterale avrebbe dovuto formare un governo provvisorio volto alla riunificazione della penisola, ma non vide mai la luce. Le elezioni si tennero solamente nella Corea del Sud, sotto la supervisione dell’Onu: il 12 dicembre 1948, Syngman Rhee divenne presidente della Repubblica di Corea. Contemporaneamente, nella parte settentrionale, sorse la Repubblica Democratica Popolare di Corea, retta da un governo comunista presieduto da Kim Il-sung.

Kim Il-sung era un uomo d'armi: era stato guerrigliero legato al Partito Comunista Cinese e capitano dell'Armata Rossa in URSS. Già nel giugno del 1950 la neonata Corea del Nord, a seguito di continui scontri di frontiera, lanciò un attacco contro la Repubblica di Corea con l'obiettivo dichiarato di riunificare il Paese (la cosiddetta Guerra di Corea). L'azione non fu risolutiva ed il fronte si stabilizzò lungo quella che sarebbe diventata la "linea di armistizio permanente" del 1953. Tuttavia, Kim fu in grado di ristabilire il proprio governo a nord di questa linea. Il Presidente si occupò prontamente dell’eliminazione dei propri rivali politici, in particolare dell'ex leadership comunista sudcoreana, e si impegnò nella ricostruzione di una nazione devastata dalla guerra. Stabilì un piano quinquennale per l’industrializzazione sul modello sovietico, nazionalizzando le imprese e collettivizzando l'agricoltura. L'economia nazionale fu trainata dall'industria pesante, in particolare dalla produzione bellica. Parallelamente, costituì un culto della propria figura ancor più accentuato di quello di Mao, autonominandosi Grande Leader. Sviluppò inoltre la politica del "juche" (letteralmente, "indipendenza"), che provocò il totale isolamento della Corea del Nord dal mondo occidentale. Nel corso degli anni settanta, l’esaltazione della figura di Kim aumentò a dismisura: il Grande Leader supervisionava praticamente ogni aspetto della vita del paese e la propaganda gli attribuiva poteri quasi sovrannaturali.

La società nordcoreana è una delle più gerarchizzate al mondo, nonché una delle più poliziesche e militarizzate: i suoi membri sono oggetto di una sorveglianza costante e le loro vite vengono registrate dossier individuali costantemente aggiornati. Questa politica di controllo capillare nacque nel 1970, quando Kim Il-sung presentò un sistema di classificazione che strutturava la società in tre classi – il nucleo, i "tiepidi" e gli ostili – e cinquantuno categorie. Ancora oggi, lo status di ciascuno cittadino nordcoreano continua a essere determinato dalla lealtà politica e dai precedenti familiari. Questa complessa gerarchia governa ogni aspetto della vita sociale: è determinante per l'accesso a posti in seno al partito e all'esercito, nella pubblica amministrazione ed influisce persino sull'accesso ai beni materiali. L'appartenenza a una o ad un’altra classe determina le possibilità di istruzione, le promozioni lavorative, ma anche la possibilità di ottenere automobili, appartamenti riscaldati e cure sanitarie.

Kim Il-Sung, è rimasto al potere dal 1948 al 1994. Durante il sesto Congresso del Partito del Lavoro di Corea, nell'ottobre del 1980, designò pubblicamente il figlio primogenito Kim Jong-Il come suo successore. Così, in seguito alla morte del "Presidente Eterno", l'8 luglio 1994, in un contesto di crisi nucleare, la Corea del Nord osservò un lutto nazionale di tre anni (corrispondente alla durata del lutto in seguito alla morte del padre nella società coreana tradizionale).

Kim Jong-il, il "Caro Leader", successe così al padre come massimo dirigente della Corea del Nord nel 1997. I pieni poteri, concentrati nelle mani del figlio del defunto presidente, hanno di fatto reso il Paese un regime comunista dinastico. Anch'egli esercitò il potere fino alla morte, avvenuta il 17 dicembre 2011. Il successore designato fu il figlio terzogenito: l'attuale presidente Kim Jong-un, conosciuto come "Brillante Compagno" o "Supremo Leader".


LETTURE ED APPROFONDIMENTI:

- Kim Il-sung - Kim Jong-il - Kim Jong-un: “Scritti scelti sul socialismo coreano”; Edizioni Simple, 2013.

- I funerali di Kim Il-Sung: https://www.youtube.com/watch?v=rYgs2SY7i80