di Lorenzo Bonaguro

LA PRIMA REPUBBLICA DEL TURKESTAN ORIENTALE


Negli anni Trenta, la Repubblica di Cina governata dal partito nazionalista Kuomintang, con capitale Nanchino, cercava a fatica a riportare ordine e prosperità nell’ex Impero di Mezzo. Le provincie più lontane erano governate a fatica da uomini corrotti che si atteggiavano a signori feudali più che a fedeli mandarini e una di queste regioni ero lo Xinjiang, dove si trova il passaggio che unisce la Cina all’Asia Centrale. Qui, pressoché da sempre, vivono popolazioni di stirpe turca (kirghisi, uiguri, kazaki,…) e slave, mentre l’etnia Han è in minoranza, la religione musulmana è molto diffusa e funge spesso da collante sociale per questi popoli. Il dominio cinese su queste terre è sempre stato difficile e a complicare le cose all’inizio del Novecento si diffusero movimenti indipendentisti a sfondo etnico-religioso che inasprirono i rapporti fra i locali e il vessatorio governo provinciale di Jin Shuren, il quale distrusse il già limitato autogoverno concesso dalla dinastia Qing favorendo gli immigrati cinesi dall’est e ridistribuendo la terra dagli uiguri agli Han. A inizio Novecento si diffuse quindi in tutta l’Asia centrale una corrente di pensiero che giocò un ruolo fondamentale nella ribellione: il panturchismo e il panislamismo.

Nel 1931 iniziò la rivolta capeggiata dagli uiguri contro Jin Shuren. Ben presto si unirono anche kirghisi, kazaki e anche alcuni Han. A sostenere il governatore arrivarono sia soldati sovietici sia i “russi bianchi”, esuli della Rivoluzione di Ottobre. Una delle principali battaglie fu combattuta ad Urumqi dove le forze ribelli assediarono il generale Sheng Shicai che riuscì alla fine a rompere l’assedio e che fu qualche anno dopo “signore della guerra” nel periodo di tumulti degli anni Quaranta. Il resto dello Xinjiang era nel caos. In particolare nel sud della provincia, intorno alla città di Khotan, l’elite uigura e musulmana proclamò l’indipendenza dell’Emirato di Khotan. La minoranza cinese fu sterminata o costretta a convertirsi per avere salva la vita e le proprietà.

Una volta che i ribelli consolidarono il proprio potere a Khotan, la rivolta si diffuse più a nord verso le montagne al confine dove si trova la città di Aksu. Qui, il 12 novembre 1933, fu proclamata la Repubblica del Turkestan Orientale come un’entità ben distinta da Khotan. La Repubblica era multietnica ma gli uiguri possedevano maggior potere, al punto che lo Stato era anche detto Repubblica del Uighurstan. La sharia era alla base della Costituzione, eppure il jadidismo – corrente di pensiero che mirava a modernizzare l’slam – ebbe un ruolo fondamentale nel diritto, creando così un conflitto ideologico. Subito il governo cercò di stabilire relazioni con i paesi confinanti: Unione Sovietica, India Britannica, Iran, ecc. Tutti falliti. La Repubblica ebbe vita breve.

Il generale Sheng riuscì a riportare l’ordine grazie all’aiuto di un paio divisioni russe nello Xinjiang settentrionale. In breve tempo scese a sud abbattendo l’emirato e altri piccoli governi locali e la Repubblica del Turkestan Orientale, la quale cadde perché varie figure del governo passarono dalla parte del generale, una volta capito che le forze militari non avrebbero retto lo scontro campale, e grazie anche alla persuasività di Hoja Niyaz Hajji, inviato del generale. La Repubblica fu sciolta il 16 aprile del 1934.


Letture e approfondimenti:


https://www.youtube.com/watch?v=RS90BvcpywA


https://www-jstor-org.pros.lib.unimi.it:2050/stable/pdf/4203088.pdf?ab_segments=0%252Fbasic_SYC-4946%252Fcontrol&refreqid=excelsior%3A9a16042bf20dbed7663b8cfb28eeb6e4


Wang, D., "The USSR and the Establishment of the Eastern Turkestan Republic in Xinjiang",Journal of Institute of Modern History, Academia Sinica, Taipei, vol. 25 (1996)