di Lorenzo Bonaguro

IL PARTITO KOMEITO


Il Komeito è uno dei partiti che hanno fatto la storia della politica giapponese nonostante sin dai suoi albori il partito non ebbe mai grandi numeri e attualmente occupa ventinove seggi alla Camera dei Rappresentanti. Anche al suo apice, non raggiunse neppure i sessanta seggi. In termini assoluti ha quindi avuto scarso peso, mentre in termini relativi il partito è stato decisivo nella formazione di svariate maggioranze e nel sostegno al partito Liberal Democratico, con cui è alleato in modo pressoché permanente da ormai venti anni, anche nel breve intervallo all’opposizione. Il partito ha assunto nomi diversi nel corso del tempo ma è rimasto sostanzialmente lo stesso.

Il primo nucleo del partito fu fondato nel 1962 con il nome di Kōmei Seiji Renm ( Lega del Governo Pulito), ma venne subito rinominato Komeito nel 1964. Per decenni fu un partito d’opposizione volto a combattere la corruzione governativa e legata in particolar modo al Shamin-tō, il partito socialista giapponese, poi fu travolto dalla crisi dei partiti negli anni Novanta. Nel 1994 si scisse in Komeito New Party (dopo appena una settimana divenne il New Frontier Party) e in Komei. Queste due entità mantennero comunque dei forti legami l’una con l’altra. Altre scissioni avvennero nel 1998 dentro il New Frontier Party: alcuni membri confluirono in gruppi minoritari ma buona parte finì nel Komei. Da questa fusione nacque il partito di oggi New Komeito Party, spesso chiamato Komeito o New Komeito.

Il partito nato nel 1998 presenta delle differenze rilevanti rispetto al suo antenato degli anni Sessanta. Prima di tutto le alleanze: il NKP fin da subito predilesse la vicinanza al LDP che alla sinistra, spostandosi così da un moderato centrismo di sinistra a un centrismo di destra, comunque moderato su certe tematiche. Attualmente è guidato da Natsuo Yamaguchi, rieletto quattro volte consecutive alla carica di segretario del partito.

Il nuovo programma ha connotati più conservatori rispetto al passato. Grande attenzione viene messa sul conservatorismo, sulla difesa delle tradizioni culturali nipponiche. Non mancano però anche le questioni sociali: in particolare sono portate proposte a favore dei ceti più poveri della società e ai gruppi più emarginati, primi fra tutti gli anziani. A tal fine propone da anni un piano per la creazione di un servizio sociale più sostenibile e il potenziamento della protezione civile contro i disastri naturali. C’è però un punto del loro programma che li divide dal loro avversario: il ruolo dell’esercito. Da anni il partito Liberal Democratico, e in particolare la fazione che fa capo all’attuale primo ministro Abe Shinzo, spinge per una riforma dell’articolo 9 della Costituzione per avere così le mani libere nell’utilizzo delle forze armate nipponiche. Komeito invece è sempre stato contrario al riarmo del paese, propugnando un pacifismo antimilitarista, che mal si concilia con il desiderio di Abe per una politica estera più aggressiva.

Il partito ha sempre avuto anche degli aspetti oscuri che hanno causato molte critiche. La principale è il suo rapporto quasi simbiotico con il Soka Gakkai: un’organizzazione religiosa del buddhismo nichiren, una variante giapponese. Il legame è così stretto che il Komeito è considerato il braccio politico dell’organizzazione, nonostante si siano verificati diversi episodi di corruzione, collusione e favoritismi vari nei confronti di esponenti del Soka Gakkai.


LETTURE ED APPROFONDIMENTI:


- Masaru Sato, “A Transformative Force: The Emergence of Komeito as a Driver of Japanese Politics”, Tokyo, 2017


Japanese Politics 101: The Komeito Party, https://www.youtube.com/watch?v=JNlMOXeKy1I