Cina: un Paese, due sistemi

SARA ELEONORI

La Repubblica popolare cinese è divisa in ventidue province, cinque regioni autonome, quattro municipalità direttamente controllare e due regioni amministrative speciali. Queste ultime sono Hong Kong e Macao, entrambe ex colonie, rispettivamente inglese e portoghese, ed entrambe dotate di parziale autonomia rispetto al governo di Pechino. Il sistema adottato,“un paese due sistemi”, consiste nel concedere alle regioni amministrative speciali diverse libertà nella gestione e nell’amministrazione, come il sistema giuridico e quello economico, lasciando però all’autorità cinese il controllo del settore della politica estera e della difesa. Il risultato è la creazione di un sistema peculiare nel quale convivono realtà molto differenti per motivi storici e culturali.

il sistema hong kong

Hong Kong oggi è una metropoli di sette milioni di persone, un importante snodo commerciale e una città-stato che seppur asiatica risente molto dell’influenza occidentale. Questo è sicuramente conseguenza diretta del fatto che Hong Kong è stata soggetta al dominio inglese per ben 156 anni.

La Gran Bretagna entrò in possesso della colonia in seguito alla prima guerra dell’oppio, combattuta tra il 1839 e il 1842. L’antefatto che provocò il conflitto fu il traffico illecito di oppio da parte della Gran Bretagna verso la Cina, al tempo sotto la dinastia Qing. Gli inglesi infatti, grazie al controllo ottenuto in Asia tramite la Compagnia delle Indie riuscirono a legare dei rapporti commerciali con la Cina importando tè e porcellana in cambio d’argento. Tuttavia per la Gran Bretagna questo commercio si dimostrò tanto importante quanto costoso e per riequilibrare il deficit nella bilancia commerciale cominciò a vendere oppio ai cinesi, nonostante la sostanza fosse proibita. La Cina naturalmente si oppose senza riuscire a bloccare il traffico, così nel 1839 scoppiò il conflitto. La Gran Bretagna ne uscì vincitrice e alla fine del conflitto la Cina fu costretta a firmare il trattato di Nachino, con il quale gli inglesi entrarono in possesso dell’isola di Hong Kong “in perpetuo” e si garantirono l’apertura dei porti cinesi per continuare ad esportare l’oppio e altri prodotti. Con la seconda guerra dell’oppio, tenutasi tra il 1856 e il 1860 la Cina, nuovamente sconfitta, dovette cedere anche la penisola di Kowloon. Infine del 1898 la Gran Bretagna entrò in possesso dei cosiddetti “Nuovi Territori” (il resto della regione di Hong Kong) attraverso un accordo con la Cina che prevedeva la cessione dei territori per 99 anni.

Le trattative per la restituzione dei territori iniziarono nel 1982 quando Margaret Thatcher inviò l’ex primo ministro Edward Heath in Cina per avviare i negoziati. L’allora leader cinese Deng Xiaoping dimostrò fermezza nella sua posizione negoziale con la Gran Bretagna: non solo i Nuovi Territori, ma anche l’isola di Hong Kong e la penisola Kowloon, ceduti “in perpetuo” sarebbero dovuti tornare alla Cina in quanto questa non riconobbe la validità dei tratti con i quali i territori furono ceduti, definendoli disonesti e diseguali. Nel 1984 i due leader firmarono la Dichiarazione Congiunta Sino-Britannica con la quale la Gran Bretagna si impegnò a restituire tutti i territori di Hong Kong alla Cina a partire dal primo luglio 1997 mentre questa si impegò a non instaurare un regime socialista sul territorio lasciando invariato il sistema economico e politico per almeno altri cinquanta anni. Il primo luglio del 1997 come previsto dalla dichiarazione avvenne la cosiddetta “Cessione” o “Riunificazione” per la Cina, che pose fine al dominio coloniale inglese su Hong Kong.

Oggi Hong Kong, sebbene sia parte della Cina, si presenta come politicamente e culturalmente molto distante dal governo di Pechino, è infatti l’unica città cinese dove avvengono annualmente le celebrazioni in memoria della strage di piazza Tienanmen e dove la libertà di espressione non presenta forti restrizioni.

Le conseguenze della colonizzazione inglese inglese sono ben visibili oltre che nel problema identitario degli abitanti di Hong Kong, i quali in maggioranza non si definiscono cinesi, anche nell’apparato di stato. Il sistema politico si presenta molto più democratico rispetto a quello cinese, sebbene non sia una piena democrazia e la carica del capo del governo di Hong Kong è ancora scelta dal Comitato Elettorale, sono ammessi più partiti che concorrono alle elezioni, in netta opposizione con il partito unico cinese. Inoltre il sistema giudiziario è indipendente e si basa sul sistema di common law, tipico dei paesi anglosassoni.

Hong Kong oggi
Hong Kong nel 1947

il sistema macao

Macao, assieme ad Hong Kong, è una delle due regioni amministrative speciali cinesi rientranti nella politica “un paese, due sistemi”. Analogamente al caso di Hong Kong, la Cina gestisce la difesa e la politica estera della ragione, mentre essa può determinare autonomamente il proprio sistema giuridico, il sistema monetario, il sistema di polizia e la politica doganale e d’immigrazione.

Sebbene Macao abbia molte caratteristiche in comune ad Hong Kong, oggi le due regioni sono raffigurate in modo molto differente nell'immaginario comune: la prima è più nota - almeno nell’immaginario collettivo - per il gioco d’azzardo e la prostituzione, mentre seconda per essere un’importante snodo commerciale e centro finanziario nonché attrazione turistica. Nonostante ciò esse condividono entrambe un passato coloniale e rientrano nello stesso schema politico adottato dalla Repubblica Popolare Cinese, presentando un apparato amministrativo analogo.

Intorno alla metà del XVI secolo il Portogallo iniziò la colonizzazione dell’estremo oriente per garantirsi un controllo marittimo per il commercio delle spezie. Alcune delle città più importanti su cui imposero il controllo furono Goa (1510), Malacca (1511) e Macao dove arrivarono nel 1535 ma di cui ricevettero il permesso di residenza dalle autorità cinesi del Canton solo nel 1557, anno in cui istituirono la loro base commerciale. Nonostante Macao fu il primo territorio asiatico dominato dall'Occidente e ha quindi svolto un ruolo chiave per l’ingresso in Oriente, dopo la colonizzazione di Hong Kong da parte degli inglesi e la presa di Malacca da parte degli olandesi (i quali provarono anche a togliere Macao al Portogallo senza successo) la città perse il ruolo strategico di porto commerciale per la quale era stata colonizzata. Tuttavia, oltre che un possedimento favorevole al commercio, Macao ha svolto un ruolo nella diffusione del cristianesimo in Asia, permettendo ai portoghesi di intraprendere missioni di evangelizzazione in Cina.

Nel 1951 il Portogallo decise di convertire Macao da colonia a territorio d’oltre mare, ma con la fine della dittatura di Salazar nel 1976 questo divenne un “territorio speciale”. Le sorti del possedimento portoghese furono analoghe a quelle della vicina ex colonia inglese: dopo l’apertura di un dialogo tra i due paesi, nel 1987 venne stipulato un accordo sino-portoghese che prevedeva la restituzione di Macao alla Cina. Tale restituzione fu stabilita e si concretizzò nel 1999, anno in cui Macao diventò una regione amministrativa speciale cinese dotata del suo ordinamento giuridico autonomo il quale non verrà modificato dalla Cina per almeno cinquant'anni.

L’ordinamento giuridico ha al suo vertice la Costituzione, promulgata nel 1993 e costituita dalla dichiarazione congiunta sino-portoghese e dalla Legge Fondamentale. L’ordinamento di Macao – dipendente dalla Cina solo per la difesa e la politica estera – è fondato sulla divisione del potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Il potere esecutivo è affidato al governo di Macao, il quale è presieduto da un direttore generale, nominato dal governo centrale su raccomandazione di un comitato elettorale (nominato da organi sociali e di comunità). Il potere legislativo invece è nelle mani dell’Assemblea Legislativa composta da 29 membri, parzialmente eletti a suffragio universale. Mentre il potere giudiziario è formalmente indipendente e svolto da un alto tribunale, sistema in gran parte basato sul sistema portoghese rimasto invariato dopo la cessione alla Cina.