di Gabriele Moretti

GHOST ARMY - L'ESERCITO FANTASMA

Tra gli svariati corpi speciali dell'esercito statunitense durante la seconda guerra mondiale, uno in particolare spicca per fantasia e assurdità: le Truppe Speciali della 23° Divisione, coinvolte nell'Operazione Quicksilver. Il compito di quest'unità, composta da circa 1100 soldati e conosciuta anche come "Ghost Army" (Esercito Fantasma), era quella di organizzare e impersonare false operazioni militari. A questo scopo, l'Esercito Fantasma era diviso in tre sezioni: despistaggio visivo, depistaggio telefonico e depistaggio radiofonico.

Il primo gruppo - il cosiddetto "603° Camouflage" - si occupava di costruire migliaia di carri armati, fuoristrada, camion e pezzi d'artiglieria pesante gonfiabili nonché grandi scenografie che imitavano aeroporti e basi militari dettagliatissima (addirittura venivano dipinte le divise dei soldati stese ad asciugare fuori dalle finestre!). I secondi invece ricreavano mix di suoni "bellici" ad hoc, che poi venivano riprodotti ad alto volume da appositi altoparlanti in modo che da chilometri di distanza sembrasse vi fosse realmente un esercito in movimento. La "radio fregatura", così com'era chiamata, veniva gestita dalla Trasmissioni. Gli operatori crearono vari centri radio, impersonando veri operatori di vere truppe. Erano istruiti per imitare i modi in cui un vero operatore inviava i segnali morse, in modo che il nemico non potesse scoprire che le vere unità erano già partite.

Inoltre, il Ghost Army utilizzava anche tecniche teatrali per creare "atmosfera" di guerra nelle zone adiacenti le false operazioni: dispiegavano unità nei paesi circostanti, inviavano nei dintorni falsi soldati in licenza e simulavano traffico di camion e treni per il trasporto truppe.