NEUE PREUßISCHE KREUZZEITUNG Il giornale del Kaiser

Il “Neue Preußische Zeitung” fu uno dei giornali tedeschi più influenti, operante dal 1848 al 1939 e noto soprattutto come “Kreuzzeitung” a causa della presenza di una croce di ferro nel titolo. Promotore delle idee conservatrici della classe industriale e aristocratica vicina al re di Prussia Federico Guglielmo IV, si battè ferocemente contro tutte le idee democratiche e liberali che sconvolgevano la società europea dell’epoca. Ciò non gli impedì di scontrarsi più volte con vari ministri prussiani. Si sostenne sempre senza fondi pubblici o finanziamenti governativi: fallimentari furono i tentativi di Bismarck di prenderne il controllo. Anzi il giornale rispose con una serie di articoli al vetriolo contro il cancelliere e la sua politica. Nonostante l’enorme influenza, il numero di copie fu sempre esiguo, essendo il target un’audience altolocata della società imperiale.

Sul finire del XX secolo i vari capiredattori adottarono linee editoriali sempre più polemiche, al limite del populismo, ad esempio provocando polemici dibattiti pubblici concernenti il sionismo e la presenza ebraica nell’impero. Nel corso di quegli anni il giornale perse molta della sua credibilità. Fu solo grazie al nuovo capo Georg Foertsch che il Kreuzzeitung giunse fino agli anni Trenta per merito della sua gestione finanziaria e a un personale più competente, superando quasi indenne la fine della monarchia, alla quale rimase fedele attaccando duramente la Repubblica di Weimar.

Durissimi furono anche gli attacchi al partito nazista. Benché di destra, il Kreuzzeitung non fu mai schierato con il nazismo di cui rigettava l’ideologia e il modus operandi. Incondizionato invece il sostegno al presidente Hinderburg, figura centrale di tutti i nostalgici del Kaiser. Hitler sottopose il giornale a pesanti restrizioni, al punto che il redattore iniziò a prendere istruzioni dal ministero della propaganda. A inizio del 1939 del prestigioso giornale non rimase più nulla di ciò che era e venne chiuso.