di Chiara Carnevale

LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA


La Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) è l’istituzione dell’UE preposta a garantire che tutti gli Stati membri osservino correttamente quanto stabilito nei trattati fondativi. Venne istituita nel 1951, congiuntamente alla nascita della Comunità Europea, e la sede sua ufficiale è a Lussemburgo. La Corte è quindi l'organo giurisdizionale dell’UE, interpreta il diritto comunitario e dirime le controversie giuridiche che sorgono tra i governi nazionali e le istituzioni europee. In specifiche circostanze, la Corte può essere adita direttamente dai cittadini, dalle imprese e dalle organizzazioni residenti in uno dei Paesi membri, con lo scopo di intraprendere un’azione legale quando si ritiene che le istituzioni europee abbiano violato regole o diritti garantiti.

È composta da un giudice per ogni Paese membro, i quali sono assistiti da undici avvocati generali. I giudici e gli avvocati che fanno parte della Corte vengono nominati dai Governi nazionali di comune accordo, il loro mandato dura 6 anni ed è rinnovabile. Essi sono scelti tra i giuristi più competenti dei Paesi di appartenenza, spesso tra le personalità che hanno ricoperto le più alte cariche della giurisdizione interna. Dopo il conferimento dell’incarico, i giudici scelgono tra loro un Presidente, con mandato rinnovabile della durata di 3 anni. Il Presidente dirige l’attività della Corte di giustizia e presiede le udienze e le deliberazioni. Invece, gli avvocati generali hanno il compito di assistere il lavoro dei giudici e di fornire il loro parere giuridico - che deve essere imparziale - in apposite “conclusioni” nelle materie di cui sono investiti. La Corte di giustizia europea si riunisce in diverse composizioni cui corrispondono decisioni differenti: sezioni composte da 5 o 3 giudici per le questioni ordinarie; grande sezione, composta 15 giudici, per le cause particolarmente importanti o quando lo richiede uno Stato membro; seduta plenaria, in ipotesi circoscritte previste dallo statuto della Corte, quando la questione ha una rilevanza eccezionale.

Per quanto riguarda le competenze della Corte, il trattato costitutivo attribuisce ad essa molteplici funzioni giurisdizionali, esercitate mediante diverse categorie di ricorso. Nel dettaglio: il ricorso per inadempimento, con il quale la Corte verifica il rispetto degli obblighi sanciti dai trattati, e se la Corte accerta un concreto inadempimento, lo Stato membro è tenuto ad uniformarsi alla decisione; il ricorso per annullamento con il quale il ricorrente chiede alla Corte che venga annullato un atto legislativo di una istituzione dell’UE, e qui la Corte deve valutarne la legittimità e l’eventuale presenza di vizi di incompetenza, violazione dei trattati o vizi formali; il ricorso per carenza, dove viene valutata la legittimità o meno dell’inerzia delle istituzioni europee, ma questo ricorso può essere proposto solo dopo che l’istituzione in questione è stata invitata ad ravvedersi; ricorso per risarcimento danni, in materia di responsabilità contrattuale o extracontrattuale sui danni causati dalle violazioni; il rinvio pregiudiziale, quando la Corte viene adita da un tribunale nazionale per risolvere una questione fondamentale a decidere il caso di merito in ambito nazionale, e la risposta della Corte è vincolante ed il giudice nazionale è tenuto ad attenersi; il riesame, cioè la procedura eccezionale con la quale la Corte di giustizia si pronuncia sulla legittimità delle decisioni dell’UE quando ricorre un grave rischio per l’unità e la cooperazione internazionale.

Una delle caratteristiche più interessanti della Corte di giustizia europea è che anche i privati cittadini possono fare un reclamo quando ritengono di essere stati danneggiati da una decisione delle altre istituzioni europee. Possono rivolgersi alla Corte i privati cittadini, le imprese ed ogni organizzazione stabilita sul territorio dell’UE. In particolare, chi ha subito un danno da un’azione o da una privazione in seguito a una decisione di un’istituzione dell’UE può agire in due modi: in via indiretta, rivolgendosi quindi ai tribunali nazionali, che possono decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia europea; in via diretta, rivolgendosi direttamente al Tribunale della Corte, quando la lesione è diretta ed individuale. Le sentenze emesse dai giudici della Corte di giustizia europea una volta pubblicate hanno pieno valore legale nei Paesi membri dell’UE. Le sentenze vengono pubblicate mensilmente sulla “Raccolta della giurisprudenza della Corte di giustizia” in tutte le lingue dell’UE. Ogni Stato è tenuto ad applicare immediatamente le sentenze che fanno riferimento ai regolamenti dell'Unione Europea, invece resta ancora controversa la diretta applicabilità delle sentenze che interpretano le direttive comunitarie.


LETTURE E APPROFONDIMENTI

https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/court-justice_it