di Barbara Schirato

LA CORTE DEI CONTI EUROPEA


"La Corte dei conti assicura il controllo dei conti dell'Unione" (TFUE, articolo 285)

La Corte dei Conti europea (ECA) è stata istituita nel 1975 tramite il Trattato di Bruxelles con il compito di controllare le finanze dell’Unione Europea, accertandone una sana gestione, e di sottoporre ad un lavoro di audit (è infatti detta European Court of Auditors) il bilancio sia delle entrate che delle spese. Si tratta dunque di un organo esterno indipendente di revisione, nonché di tutela degli interessi dei contribuenti della comunità. I punti di partenza alla base del lavoro di audit sono il bilancio e le politiche dell’Unione, soprattutto in settori riguardanti crescita e occupazione, finanze pubbliche, ambiente e azione per il cambiamento climatico.

Entrò effettivamente in funzione nel 1977 a Lussemburgo, dove ha attualmente sede, ma soltanto con il Trattato di Maastricht del 1992 divenne a tutti gli effetti un’istituzione dell’Unione Europea, avendo dunque il dovere di redigere un documento ufficiale che dichiari annualmente la regolarità e affidabilità dei conti UE. I suoi compiti furono ulteriormente ampliati a temi di sicurezza interna e politica estera con il Trattato di Amsterdam del 1999, che le conferì il potere di appellarsi alla Corte di Giustizia delle Comunità europee al fine di salvaguardare le proprie prerogative e mansioni nei confronti delle altre istituzioni.

La Corte dei conti è un organo collegiale composto da 28 Membri, uno per ogni Stato membro, nominati dal Consiglio Europeo, previa consultazione con il Parlamento, per un periodo di sei anni, rinnovabile; i Membri a loro volta eleggono un Presidente, un primus inter pares la cui funzione è principalmente rappresentativa e di coordinamento, con una carica di tre anni, anch’essa rinnovabile. L’attuale presidente, eletto nel 2016 e rieletto nel 2019, è il tedesco Klaus-Heiner Lehne, avvocato e politico con un passato da europarlamentare. In generale, coloro che vengono eletti come membri della corte sono personalità che fanno parte o hanno fatto parte, nei loro rispettivi Stati, di organizzazioni e istituzioni di controllo finanziario pubblico e possiedano dunque una qualifica adeguata.

La Corte è suddivisa in Cinque Sezioni, ognuna delle quali si occupa della revisione dei conti di un determinato settore del bilancio dell'Unione. Attualmente la prima sezione si occupa delle politiche agricole e in generale dell’utilizzo delle risorse naturali, la seconda di investimenti a favore della coesione interna, la terza di azioni esterne, sicurezza e giustizia, la quarta della regolamentazione dei mercati e dell’economia competitiva, e la quinta di amministrazione e finanziamento dell’UE.

La missione della Corte e la strategia fondante di tutto il suo lavoro è, dunque, la trasparenza, veicolata attraverso revisione costante e pubblica, verifica di legittimità e correttezza del bilancio e custodia indipendente degli interessi finanziari dei cittadini dell’Unione. Dal momento che l'Europa si trova ad affrontare sfide sempre più impegnative ed è sottoposta a numerose pressioni in materia di finanze pubbliche, il ruolo della Corte dei conti riveste un ruolo di crescente importanza. E ad una crescente importanza si accompagna una crescente responsabilità: restare all’avanguardia nell’evoluzione del settore pubblico rende necessaria una pianificazione anticipata delle strategie di audit secondo precise priorità. A tal proposito, la Corte definisce in strategie pluriennali gli obiettivi fondamentali da perseguire. Il più recente di tali documenti, che riguarda il periodo dal 2018 al 2020 incluso, è incentrato sul promuovere la fiducia nell’Unione Europea, fornendo un approfondimento su cosa funziona e cosa va migliorato nella spesa e in altre azioni dell’UE e prestando più attenzione a far giungere messaggi chiari agli interlocutori della Corte.

La spesa annua dell’Unione europea equivale a circa l’1 % della ricchezza economica dell’UE. I massimali della spesa dell’UE per ampi settori d’intervento sono stabiliti in piani settennali chiamati quadri finanziari pluriennali (QFP). Ogni QFP viene deciso all’unanimità dagli Stati membri dell’UE, con il consenso del Parlamento europeo. Da dove provengono tali fondi? Sono le risorse finanziarie proprie dell’Unione: sue principali fonti di finanziamento sono i dazi doganali riscossi alle frontiere commerciali e le somme pagate dai contribuenti dell’UE (tramite contributi degli Stati membri calcolati in base al Reddito Nazionale Lordo relativo e alle entrate provenienti dalla riscossione dell’IVA nazionale).

Oltre a controllare tutte le spese di bilancio interne alla comunità europea in tutti i settori - primi fra tutti gestione delle risorse naturali e promozione di politiche di coesione - la Corte sottopone ad audit anche i Fondi europei di sviluppo, per la cooperazione internazionale con gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (APC), nonché ai paesi e territori d’oltremare (PTOM), al fine di promuoverne lo sviluppo sostenibile e integrare tali Paesi nell’economia mondiale.

LETTURE E APPROFONDIMENTI:

· Sito ufficiale Corte dei conti https://www.eca.europa.eu/it/Pages/ecadefault.aspx

· Strategia della Corte per il biennio 2018-2020 https://www.eca.europa.eu/Lists/ECADocuments/STRATEGY2018-2020/STRATEGY2018-2020_IT.pdf

· Spesa dei fondi europei divisa per settori secondo il QFP attualmente in vigore, pubblicato dalla Commissione Europea https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/spending/topic/eu-funding-programmes-2014-2020_en