Il Sahara Conteso

GABRIELE PATO

IL SAHARA CONTESO

A sud del Marocco si trova il più vasto territorio conteso al mondo, il Sahara Occidentale, un'area prevalentemente desertica che si estende per oltre 260'000km² tra Mauritania ed oceano Atlantico.

Questa regione venne occupata dalla Spagna dopo la conferenza di Berlino, nel 1884, e rimase sotto il controllo di Madrid fino a pochi giorni prima della morte di Francisco Franco.

Le prime rivolte avvennero all'inizio novecento, quando lo sceicco di Smara, unica città fondata dai Saharawi, diede inizio al jihad contro le forze spagnole e francesi presenti nell'area. Gli scontri proseguirono per decenni e Smara venne occupata e distrutta nel 1912, 1920 e 1934.

Nel 1969 si aprì una nuova stagione di ribellioni quando, il giorno della «Festa per la lealtà alla madrepatria Spagna», gli indipendentisti del gruppo Harakat Tahrir organizzarono una protesta parallela ai festeggiamenti che degenerò in sassaiola e venne repressa nel sangue dalla Legione Straniera. In conseguenza della repressione, nel 1973 venne fondato il movimento socialista e indipendentista Frente Polisario (Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro) che iniziò immediatamente la lotta armata contro gli occupanti spagnoli, marocchini e mauritani e che tutt'ora rappresenta il principale riferimento politico del Sahara Occidentale.

Il 6 novembre 1975 re Hassan II chiamò a raccolta almeno 350'000 civili e 25'000 soldati marocchini che, durante la così detta Marcia verde, passarono il confine con il Sahara Occidentale obbligando gli spagnoli ad abbandonare l'area. Le truppe regie occuparono la parte settentrionale (Saguía el Hamra) mentre l'esercito mauritano si mosse in contemporanea e prese possesso della zona meridionale (Río de Oro). In tutta risposta la popolazione locale proclamò la nascita della Repubblica Democratica Araba Saharawi (RADS), sostenuta all'epoca dalla sola Algeria; proprio in territorio algerino, a Tindouf, trovò rifugio il governo Saharawi in esilio e nell'area limitrofa alla città si formarono estesi campi profughi che ospitano tutt'ora circa 175'000 rifugiati.

Dal 1976 si aprì una fase di guerriglia intensa da parte del Frente Polisario; in soli quattro anni i ribelli riuscirono ad avere la meglio sull'esiguo e mal organizzato esercito mauritano, mentre il conflitto contro il Marocco proseguì senza sosta per altri quindici anni. Le forze di Rabat riuscirono nel corso del decennio successivo a schiacciare la RADS nelle aree più interne, al confine con l'Algeria, occupando le aree minerarie, ricche di fosfati, nonché il litorale di una delle aree marittime più pescose al mondo. L'occupazione venne difesa attraverso la costruzione di una struttura difensiva formata da fossati, muri, reticolati e campi minati che attualmente si estende per oltre 2500km e viene presidiata da circa 100'000 soldati.

Il conflitto a bassa intensità tra Frente Polisario e Marocco proseguì senza soluzione di continuità fino al 1991, quando venne stipulato un accordo di cessate il fuoco mediato dall'ONU sulla base della promessa di re Hassan II di concedere un referendum per l'indipendenza del Sahara Occidentale, che ad oggi, dopo 27 anni, non ha ancora avuto luogo.

La Repubblica Democratica Araba Saharawi controlla circa il 20% dell'area rivendicata, è stata inserita dall'ONU nella lista dei “Territori non autonomi”, fa parte dell'Unione Africana dal 1984 – per questo motivo il Marocco ha abbandonato l'UA tra 1984 e 2016 – ed è riconosciuta come stato indipendente da 87 paesi membri delle Nazioni unite. Nonostante la presenza di forze armate internazionali a garantire il cessate il fuoco e, in teoria, l'attuazione del referendum per l'indipendenza, il governo marocchino non sembra intenzionato ad ammorbidire la propria posizione.