La guerra del Chaco

ANDREA BERNABALE

LA GUERRA DEL CHACO

Nel 1932, Bolivia e Paraguay entrarono in un conflitto armato che sarà più comunemente ricordato come la guerra del “Chaco”.

I combattimenti interessarono l’area del Chaco Boreal - da cui prende il nome - una regione di circa 260’000 km² al confine tra le due nazioni e sulla quale entrambe hanno sempre rivendicato la loro sovranità.

Le ragioni del conflitto sono molteplici: inizialmente il territorio era considerato come una vasta steppa ricca di quebracho, un legno durissimo molto ricercato, in special modo per le costruzioni.

Ad esso si aggiungeva il fatto che il controllo della regione del Chaco avrebbe consentito alla Bolivia di avere accesso all'Oceano Atlantico attraverso il Río Paraguay, sbocco sul mare che aveva precedentemente perso in seguito alla “Guerra del Pacifico” combattuta contro il Cile e conclusasi nel 1883.

Tuttavia, le tensioni si accentuarono dopo la prima guerra mondiale, quando si iniziò a ritenere che in tale regione vi fossero giacimenti petroliferi.

Si verificarono così le prime scaramucce di confine nella parte settentrionale del Chaco tra paraguaiani e boliviani, che ben presto finirono per ingaggiare una guerra durata 3 anni tra i due Paesi.

Nonostante la guerra fosse nell’aria già da tempo, allo scoppio delle ostilità l’esercito boliviano si trovò impreparato a causa dei contrasti interni tra il presidente Daniel Salamanca e l’esercito. Negli anni che seguirono, il conflitto si trasformò in un’offensiva paraguaiana, tanto che il suo storico generale Jose Estigarribia diverrà un eroe nazionale.

Solo il 12 giugno 1935 si arrivò a un cessate il fuoco dopo che oltre 100’000 vittime persero la vita nei tre anni di aspri combattimenti.

La guerra del Chaco fu anche uno dei primi esempi di combattimenti aerei, seppur entrambi gli schieramenti usarono antichissimi bombardieri mono-motore. Significativo fu, inoltre, l’intervento della Società delle Nazioni, che di lì a poco avrebbe visto il suo nefasto scioglimento in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale.

La Società delle Nazioni colmava, nella guerra del Chaco, il vuoto lasciato dalla “Commissione dei neutrali” istituita a Washington nel 1929 e nella quale rientravano Colombia, Messico, Cuba, USA e Uruguay che avevano il compito di mediare tra Bolivia e Paraguay oltre a non riconoscere ogni annessione di territorio avvenuta con la forza.

La Società delle Nazioni, che rimpiazzò la Commissione istituita a Washington, presentava delegati rappresentativi di Spagna, Francia, Gran Bretagna, Messico e Italia che imposero un embargo di armi ai due paesi in conflitto. L’azione della Società delle Nazioni fu, tuttavia, inaspettatamente positiva e condurrà alla conferenza di Buenos Aires del giugno 1935 che porrà fine alle ostilità, anche se il vero e proprio trattato di pace verrà siglato solo nel 1938 e vedrà assegnare la gran parte della regione del Chaco al Paraguay, vincitore della guerra, mentre il restante fu assegnato alla Bolivia.

Solo anni più tardi fu scoperto che non c’era alcun giacimento petrolifero nel Chaco paraguaiano, al contrario della più ridotta porzione boliviana.