di GIanmarco Panerati

Il PERONISMO

«Nell'azione politica, la scala dei valori di ciascun peronista è la seguente: prima la patria, poi il movimento ed infine gli uomini.» (J. D. Peròn)

Il peronismo è un movimento politico argentino fondato da Juan Domingo Perón nel 1943, durante la sua prima apparizione al governo del paese. Si tratta di un movimento a carattere prettamente sociale e popolare che unisce più dottrine e pensieri politici tra cui il patriottismo e il socialismo alla ricerca di una giustizia sociale e un’indipendenza economica assenti nell’Argentina dell’epoca.

Nonostante si faccia risalire la nascita del peronismo al 1943, le sue origini risalgono agli anni addietro: è importante infatti analizzare la storia e le condizioni socio-economiche in cui versava l’Argentina nei primi decenni del XX secolo. La nascita e le ideologie legate al movimento peronista furono senz’altro influenzate da una società in cui vigeva un sistema controllato dalle oligarchie, la crescita del proletariato, un’economia totalmente dipendente dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna e infine da una situazione politica instabile in cui il governo restò a lungo nelle mani dei militari saliti al potere grazie ai numerosi golpe susseguitisi. Infatti, dopo un periodo tra il 1916 e il 1930 in cui prevalse un’amministrazione radicale caratterizzata da un’alternanza tra Yrigoyen e Alvear alla guida del Paese, a partire dal 1930 iniziò un lungo periodo, che durerà fino al 1983, che vedrà avvicendarsi sulla scena politica governi democraticamente eletti e governi dittatoriali instaurati attraverso colpi di stato.

Al 1930 risale il primo colpo di stato per mano di José Francisco Uriburu, durante la Presidenza di Yrigoyen. Da allora, durante la presidenza di Justo (1931-1937), Ortiz (1938-1942) e di Castillo (1942-1943) il governo fu nelle mani dei militari ed ebbe una forte impronta conservatrice.

L’ascesa di Perón si ebbe a partire dal 1943 quando giunse al potere tra le fila di un gruppo di militari, autori del colpo di stato; assunse la carica di segretario al lavoro e alla previdenza sociale, successivamente di ministro della Difesa e di vicepresidente. Nel 1945 fu invece incarcerato dagli stessi compagni, ma una volta liberato, grazie alla grande popolarità di cui godeva, fu eletto presidente l’anno seguente tramite libere elezioni. Nel 1947 fondò il Partito Peronista, prima voce di diffusione delle idee proprie del peronismo. Ispirandosi a modelli di governo fascisti e reazionari come quelli di Mussolini e Salazar, esso mirava in realtà a garantire l’indipendenza economica, il primato della sovranità nazionale e, più che mai, la giustizia sociale. Tant’è che tra gli studiosi si dice che il peronismo avesse “una doppia faccia: una testa fascista e un corpo operaio di sinistra”, riprendendo anche la divisione presente tra le correnti interne del movimento. L’obiettivo del peronismo era permettere l’ingresso delle masse popolari nella gestione della cosa pubblica e il perseguimento di esso avveniva tentando di bilanciare più visioni economiche e diverse sensibilità politiche che - spesso contrastanti - individuavano un punto fermo nel capo carismatico impersonato da Juan Domingo Perón. Lo stesso partito, dal 1971, prese il nome di Partito Justicialista, ancora una volta segno di come la giustizia sociale costituisse le fondamenta del movimento peronista.

Elemento degno di nota, nonché di successo per il movimento e il presidente argentino, fu la figura della moglie Evita Duarte Perón, che simboleggiò la speranza delle masse divenendo fin da subito simbolo del riscatto dei lavoratori e in modo particolare delle donne, per le quali lottò e ottenne il diritto di voto.

Il successo del movimento, tuttavia, fu discontinuo e seguì i flussi della politica argentina. Nel 1955 Perón fu rovesciato e costretto all’esilio all’estero da cui continuò la sua opera di opposizione e resistenza. Il ritorno al governo avvenne nel 1973, ma esso ebbe vita breve perché terminò già nel 1976 quando il potere cadde nuovamente nelle mani dei militari. In particolare, fu nominato presidente Jorge Videla aprendo la fase più drammatica della storia argentina con l’inizio del tragico fenomeno dei desaparecidos.

letture e approfondimenti:

  • G.F. Benedini, Il peronismo. La democrazia totalitaria in Argentina (2010)

  • F. Finchelstein, From Fascism to Populism in History (2017)