T. Herzl: il sionismo

ANDREA BERNABALE
LA DOTTRINA E IL PENSIERO

T. HERZL: IL SIONISMO

«Oggi ho fondato lo Stato ebraico. Se dicessi questo susciterei adesso una risata generale. Ma forse tra cinque anni, e certamente tra cinquanta, saranno tutti d'accordo.»

(Theodor Herzl, 1897)

Theodor Herzl

Il sionismo, movimento politico internazionale per l’affermazione del diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico, nasce in Europa verso la fine del XIX secolo sulla base di un presupposto cardine: gli ebrei non avrebbero raggiunto la loro piena libertà ed uguaglianza di cittadini all'interno degli Stati europei, né tantomeno avrebbero ivi raggiunto una condizione di incolumità fisica e non discriminatoria nei loro confronti.

Pertanto, sarebbe stato necessario un movimento di liberazione nazionale che avrebbe guidato il popolo ebraico alla creazione di un proprio stato nazionale.

Nonostante si possa prendere in considerazione una generazione di "proto-sionisti", il sionismo politico nasce nel 1897 dal Congresso di Basilea grazie all'austro-ungarico Theodor Herzl, considerato "l'eroe" del movimento sionista. Herzl fu infatti capace, nel giro di pochi anni, di trasformare il sionismo da un miscuglio di gruppi e correnti senza un reale punto di riferimento in un'organizzazione politica moderna.

In giovane età Herzl sosteneva, in relazione alla «questione ebraica», che gli ebrei dovessero integrarsi nelle società in cui si trovavano a vivere. Tale visione mutò radicalmente quando Herzl si trovò a lavorare come corrispondente di un giornale viennese a Parigi. Fatta esperienza dell'ostile clima di antisemitismo parigino di fine '800 e il famoso "affaire Dreyfus", Herzl divenne sempre più convinto che l'antisemitismo in Europa non sarebbe mai morto, che gli ebrei non sarebbero mai stati accettati come pieni cittadini e l'unica soluzione sarebbe stata la creazione di uno Stato ebraico indipendente.

Secondo il disegno di Herzl, Israele sarebbe potuto nascere servendosi di due strumenti: la "Society of Jews" e la "Jewish Company". La prima si sarebbe mossa sul piano internazionale cercando il sostegno delle potenze europee per l'individuazione di un territorio sul quale ottenere la sovranità; la seconda avrebbe trattato la parte economica, ovvero avrebbe dovuto raccogliere fondi derivanti dalla vendita degli immobili degli ebrei e che sarebbero stati poi investiti per acquistare il territorio individuato dalla "Society of Jews".

Tra i sionisti, che costituiranno una minoranza fino alla Shoah, la mèta più ambíta restava la Palestina, ma vi erano anche forti pressioni per l'Argentina. Ad ogni caso, la Society avrebbe accettato qualsiasi territorio gli fosse stato concesso.

Nel primo Congresso sionista a Basilea nel 1897, si posero dunque le basi per la creazione di uno Stato d'Israele ed Herzl riuscì ad imporre la sua visione costituendo anche l'Organizzazione sionista, della quale ne divenne presidente. La concezione diasporica del popolo ebraico fu in breve tempo rovesciata. Mancava ora una terra.

Herzl si rivolse prima alla Germania guglielmina in cerca di sostegno ma il Kaiser Guglielmo II negò ai sionisti il suo supporto per non entrare in collisione con gli interessi ottomani.

Svanito il sogno di uno Stato ebraico in Palestina sotto protezione tedesca, Herzl si rivolse direttamente agli ottomani chiedendo un assenso per la colonizzazione della Palestina in cambio di un ampio sostegno finanziario. Anche il sultano Abdul Hamid II declinò l'offerta.

Herzl giocò così la carta inglese: riuscì ad ottenere l'appoggio del banchiere londinese Lord Rothschild e del ministro delle Colonie britanniche Joseph Chamberlain. In cambio della protezione britannica, Herzl prometteva lo sviluppo economico dell'area concessa a vantaggio esclusivo dell'Impero che avrebbe comunque controllato la colonia ebraica.

Gli inglesi concessero il territorio del Kenya per la creazione dello Stato ebraico e nonostante le divisioni tra i sionisti, Herzl fece pressioni affinché si accettasse. Dopo la morte di Herzl nel 1904, i suoi successori virarono verso posizioni intransigenti: solo in Palestina sarebbe sorto lo Stato d'Israele e così fu. Nel 1917 fu formalizzata la Dichiarazione Balfour, deponendo il germe del sanguinoso conflitto israelo-palestinese.