Il Leviatano di Hobbes

ANDREA BERNABALE

IL "LEVIATANO" DI HOBBES

Thomas Hobbes, filosofo inglese del XVII secolo, fu tra i più influenti teorici del pensiero politico occidentale nonché autore del suo capolavoro, il "Leviatano".

Hobbes parte da un presupposto: ha una visione negativa dell'essere umano e lo analizza da una prospettiva materialista, assumendolo come nient'altro che "materia in movimento".

L'analisi della natura umana sarà fondamentale per lo sviluppo del suo pensiero politico.

Dunque, secondo Hobbes, i pensieri e le azioni degli esseri umani sono guidati solo e soltanto dal piacere dei sensi, al contrario di come sostenevano i filosofi greci come Platone o Aristotele che ritenevano che l'uomo fosse guidato da virtù ed etica.

L'uomo, secondo Hobbes, è un animale dotato di razionalità.

La sua visione materialistica porta inevitabilmente il filosofo a definire le relazioni umane in termini di "potere". Lo stato di natura non è altro che una lotta dell'uomo contro l'uomo per acquisire potere, un mondo caratterizzato da caos, violenza, competitività, disordine sociale.

Ma la razionalità di cui l'uomo è dotato porta al "contratto sociale": ovvero, una situazione in cui gli uomini cedono le proprie libertà ad una autorità in cambio di sicurezza. Così si forma lo Stato.

Lo Stato nascerà dal consenso degli individui che rinunceranno ai propri diritti relegandoli ad un potere sovrano che li proteggerà da omicidi, furti, caos, violenza e sopraffazione dell'uomo sull'uomo.

Lo Stato nasce, quindi, come potere assoluto e i cittadini razionali obbediranno e risponderanno ad esso, riconoscendo la sua funzione di garante della "pace sociale".

Secondo Hobbes, il potere assoluto, simbolicamente impersonato dal Leviatano (creatura mitologica mostruosa), è necessario se si vuole garantire un certo ordine sociale ed esso sarà riconosciuto e accettato poiché qualsiasi brutale autoritarismo sarà preferibile alla guerra del "tutti contro tutti" dello stato di natura prettamente anarchico.

Inoltre, la figura del Leviatano o Stato assoluto è al riparo da giudizi morali: essendo la visione hobbesiana materialistica, tutti i giudizi etici derivano dalla conoscenza, che a sua volta deriva dall'esperienza sensoriale, differente da individuo a individuo. Pertanto, tutti i giudizi relativi al concetto di "bene" o "male" sono giudizi personali ed individuali, incapaci di delegittimare la figura del Leviatano.