Introduzione

FILIPPO FRIGERIO - GIACOMO TOMMASI

LA PIÙ BELLA DEL MONDO

“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza, quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. (…)”

- Sandro Pertini -

Era il 2 giugno 1946 quando milioni di italiani e, per la prima volta, milioni di italiane, dopo anni di intense sofferenze, furono chiamati alle urne per esprimere la propria preferenza tra la forma di governo monarchica e quella repubblicana e contemporaneamente per eleggere i rappresentanti politici che sarebbero andati a comporre la c.d. Assemblea Costituente.

Il suddetto referendum istituzionale si concluse con il 54% dei voti favorevoli alla nascita di uno stato repubblicano, superando così di due milioni i voti espressi dai monarchici.

Furono invece 556 i seggi assegnati ai deputati dei diversi schieramenti politici, eletti con il sistema proporzionale, aventi a loro volta il compito di nominare al proprio interno una Commissione per la Costituzione, composta da 75 membri incaricati di stendere il progetto generale della carta costituzionale della Repubblica Italiana che sarebbe stato poi esaminato in aula con discussione generale.

Il progetto costituzionale elaborato da tre ulteriori sottocommissioni venne in seguito presentato dinnanzi all’ Assemblea nel febbraio 1947 e iniziò così il dibattimento in aula, che si protrasse fino al 22 dicembre dello stesso anno, giorno in cui il testo definitivo fu approvato dalla maggioranza dei deputati.

Promulgata cinque giorni più tardi dall’avv. Enrico de Nicola, nominato dall’Assemblea Capo provvisorio dello Stato, la Costituzione entrò ufficialmente in vigore il 1 gennaio 1948.

Dal punto di vista formale la Carta costituzionale, riprendendo la tradizione di civil law, è redatta in forma scritta e viene definita come rigida, lunga, votata, compromissoria, democratica e programmatica.

Il Testo costituzionale, frutto di una particolare collaborazione tra tutte le forze politiche uscenti dal secondo conflitto mondiale, e per questo definito “compromissorio”, si compone infatti di 139 articoli (di cui i primi 12 rappresentano i celebri “Principi fondamentali” della Repubblica italiana) e XVIII Disposizioni transitorie e finali.

Si definisce inoltre “rigida” per il fatto che il procedimento di revisione costituzionale è regolato da un articolo contenuto nella Costituzione stessa (art. 138), il quale richiede, per la modifica della suddetta, l’approvazione di una legge “costituzionale”, adottata dal Parlamento con una procedura “aggravata”, ossia più complessa rispetto a quella prevista per le leggi ordinarie.

Vista l’importanza e la centralità ricoperte dal Documento costituzionale nella vita della Repubblica italiana, abbiamo ritenuto interessante occuparci nel dettaglio dei 12 Principi fondamentali e per fare ciò prenderà corpo una Rubrica suddivisa in dodici appuntamenti, all’interno di ciascuno dei quali ci soffermeremo sull’analisi degli stessi singolarmente considerati.