di Luca MatteiJURIS

INTERPOL: L’ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLA POLIZIA CRIMINALE

Se c’è un caso che mostra come l’Interpol non funzioni è il mio. L’Interpol non è soggetta a nessuna giurisdizione, è totalmente immune a qualsiasi contestazione”.

Bill Brewder

La storia ha da sempre visto il contrapporsi di due categorie distinte di criminali: coloro che sono in grado di sottrarsi alla mano della giustizia e coloro che invece non possono eluderla altrettanto facilmente. Nell’età antica e medievale il modo più facile per sottrarsi alla prigione, o al boia, era la fuga all’estero. Gli ordinamenti statali del tempo erano limitati da giurisdizioni e confini non oltrepassabili, pena una crisi politica e militare con gli Stati sconfinati. Certamente l’esilio non era cosa facile, sia per ragioni economiche che sociali, ma per il criminale del tempo era un modo efficace per non pagare per i propri crimini.

Un esempio eclatante è quello di John Law De Lauriston, nato nel 1661 ad Edimburgo in una famiglia agiata. Questi, dopo aver ucciso un uomo, riuscì a sottrarsi al patibolo fuggendo ad Amsterdam, per poi raggiungere Genova e Venezia e, infine, la Francia. Qui John Law riesce a diventare direttore della Banca Generale, ma dopo alcune speculazioni che getteranno sul lastrico migliaia di francesi, John Law è costretto a fuggire nuovamente, dapprima in Belgio, in Danimarca per poi tornare a Venezia, dove terminerà i suoi giorni all’età di 58 anni.

Ai giorni nostri John Law non avrebbe potuto sottrarsi così facilmente alla legge, in quanto la Francia ne avrebbe chiesto senza dubbio l’estradizione per frode e gli altri Stati avrebbero collaborato alla cattura attraverso il meccanismo noto come Interpol.

L’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, o più comunemente Interpol, è un’organizzazione internazionale il cui scopo è contrastare il crimine internazionale. Come? coordinando l’attività dei corpi di polizia dei vari Stati aderenti.

L’idea di un’istituzione in grado di coordinare più efficacemente la lotta al crimine internazionale nasce nel Congresso della Polizia Internazionale tenutosi nel 1914, nel Principato di Monaco. Gli Stati del tempo, fortemente accentrati e “sovrani”, si mostreranno sin da subito diffidenti verso un meccanismo sovranazionale e il meccanismo riuscirà a concretizzarsi solo nel 1923, sotto il nome di Commissione Internazionale Criminale della Polizia. Nonostante qualche successo, il CICP nel 1938 finirà sotto l’influenza della Germania nazista, per poi cadere completamente sotto il suo controllo nel 1942, tanto che la sede ufficiale verrà spostata a Berlino. La Seconda Guerra Mondiale era ancora in atto e di conseguenza molti Stati, soprattutto gli Alleati, decideranno di recedere dal meccanismo, oramai palesemente filo-tedesco.

Solo nel 1946, dopo la caduta delle potenze dell’Asse, il Belgio provvederà a ricostituire l’organizzazione, stavolta con sede a Parigi, e sotto il nome informale di Interpol, ufficializzato nel 1956 come Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale – Interpol.

Nel frattempo, nel 1949, le Nazioni Unite gli avevano concesso lo status consultivo di organizzazione non governativa e ne avevano approvato l’emblema e la bandiera. L’importanza di questa organizzazione internazionale di coordinamento continuerà ad aumentare fino al 1971, quando, sempre le Nazioni Unite, la riconosceranno come entità intergovernativa, mentre nel 1996 arriveranno a riconoscergli lo status di Osservatore dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Le ragioni del perché l’Interpol, differentemente da altre entità internazionali, è riuscita ad affermarsi velocemente in un panorama costellato di Stati gelosi della propria sovranità è abbastanza semplice: l’Interpol non ha una propria forza di polizia, bensì è un ente che facilità la collaborazione fra le varie compagini statali, con il fine ultimo di contrastare il crimine internazionale. Sono le forze di polizia degli Stati a fornire l’iniziativa e il braccio armato alla causa, mentre l’Interpol rimane sullo sfondo senza poter mai prevaricare sulle scelte statali. Ciò non significa affatto che l’ente in questione non abbia importanza, in quanto attraverso i suoi smisurati archivi criminali e attraverso la sua piattaforma di collaborazione è stato possibile portare alla giustizia efferati criminali che altrimenti sarebbero rimasti impuniti.

Nella pratica, il meccanismo più noto è il c.d. “red notice”: attraverso di esso il soggetto in questione viene indicato come ricercato in uno specifico archivio accessibile da tutte le forze di polizia aderenti all’Interpol, il quale cerca di aiutare l’identificazione e l’estradizione nello Stato richiedente del ricercato. Dunque sono gli organi statali stessi ad utilizzare il questo sistema di ricerca internazionale. Ciò deve essere risultato particolarmente gradito agli Stati più nazionalisti, i quali non avrebbero mai accettato l’esistenza di un’organizzazione internazionale indipendente in grado di emanare mandati di cattura internazionali; tuttavia , l’Interpol ha comunque la prerogativa di non pubblicare un “red notice”, o altra forma di mandato di cattura internazionale, se non soddisfa delle condizioni minime.

Sfortunatamente questa franchigia si è rivelata con il tempo insufficiente.

Attualmente l’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, o Interpol, è al centro di un grave dibattito, in quanto è stata formulata l’accusa che grandi potenze mondiali, come la Cina, la Russia e la Turchia, stiano cercando di servirsi dell’istituzione internazionale in questione per reprimere i dissidenti e gli ostili all’estero. Caso paradigmatico è quello di Nikita Kulachenkov, personalità vicina agli oppositori di Vladimir Putin e arrestato a Cipro nel 2016 per “un furto di 1 euro e 40 centesimi”. L’Interpol ha promesso di trovare il modo di impedire il ripetersi di circostanze simili, in parte con successo. Tuttavia, il caso di Meng Hongwei, dal 2016 Presidente dell’Interpol e letteralmente fatto scomparire dalla giustizia cinese il 29 settembre 2018, ci fa comprendere quanto un attacco da parte delle maggiori forze politiche mondiali sia tuttora in corso, evidentemente interessate a catturare la potente istituzione internazionale sotto la propria sfera d’influenza.

LETTURE E APPROFONDIMENTI:

- "I Grandi Enigmi dell'Interpol", Edizioni di Cremille, (1970).