di Chiara Carnevale

IL “SUMMIT DELLA TERRA”: LA CONFERENZA DI RIO

Dal 3 al 14 Giugno del 1992 si è tenuta la Conferenza di Rio de Janeiro, conosciuta anche come il “Summit della Terra” o “Eco92”. Essa rappresenta per le Nazioni Unite il primo grande tentativo a livello globale di disciplinare la materia ambientale e di sviluppo sostenibile, al fine di prevenire l’esaurimento delle risorse naturali e, scuotendo le coscienze politiche e collettive, di valutare l’importanza che tali temi rivestono per l’economia di ogni Paese, oltre che per il benessere dell’uomo. Alla Conferenza hanno partecipato 172 rappresentanze governative e 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative. Precisamente, le tematiche affrontate durante la Conferenza riguardavano la scarsità delle risorse idriche, le risorse di energia alternativa per sostituire l’uso del combustibile fossile, la valutazione di nuovi modelli di produzione e un quadro generale sui sistemi di trasporto per ridurre i crescenti problemi di salute causati dallo smog.

La Conferenza ha dato vita a cinque documenti fondamentali: la Convenzione quadro delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici (UNFCCC) ; la Convenzione sulla diversità biologica ; l’Agenda 21 ; la Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo; i Principi sulle Foreste.

L’obiettivo della UNFCCC è quello di promuovere politiche e sforzi per affrontare i problemi derivanti dai cambiamenti climatici. Riconoscendo il sistema climatico un bene pubblico globale, tra gli scopi principali di questa Convenzione figurano la raccolta di dati sulle emissioni di gas serra, l’elaborazione di politiche internazionali per la riduzione di gas climalteranti e la cooperazione per l’adattamento all’impatto dei mutamenti climatici. In seguito alla UNFCCC , il relativo protocollo aggiuntivo (Protocollo di Kyoto) del 1997 ha obbligato gli Stati Parte ad adottare, attraverso meccanismi flessibili, misure volte a ridurre l’emissione di CO2 grazie al Mercato delle emissioni, il Meccanismo di Joint Implemenation e il Meccanismo Clean Developement.

Per quanto riguarda la Convenzione sulla diversità biologica, entrata in vigore nel 1993, essa promuove la conservazione della diversità biologica, l’uso sostenibile dei suoi componenti e la giusta ed equa suddivisione dei benefici provenienti dall’uso di risorse genetiche.

L’Agenda 21 ha invece voluto preparare il mondo alle sfide del nuovo secolo, integrando proposte d’azione sociale ed economica per combattere la povertà, nuove logiche di produzione e di consumo per la conservazione e la gestione delle risorse naturali, protezione dell’atmosfera, oceani e biodiversità, nonché norme di prevenzione di deforestazione e promozione di un’agricoltura sostenibile.

La Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo ha definito i diritti e le responsabilità degli Stati rispetto all’obiettivo della Conferenza in questione. Tra i 27 principi di cui si compone la Dichiarazione, emergono alcuni concetti fondamentali che possono essere così riassunti: l’essere umano al centro delle azioni per la promozione dello sviluppo sostenibile; l’incertezza della scienza che non deve prevenire la politica d’adozione di misure che impediscano il degrado ambientale; sovranità degli Stati sui propri territori e libero accesso alle risorse naturali purché non causino danno all’ambiente; particolari responsabilità dei Paesi sviluppati nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

Il documento relativo ai Principi sulle Foreste trova la sua importanza nel fatto che per la prima volta viene riconosciuto un ruolo svolto dalle foreste non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia, con particolare attenzione sull’efficienza dei popoli indigeni nella gestione sostenibile delle foreste e il dovere da parte degli Stati di permettere a questi popoli di partecipare alle attività economiche forestali, nel rispetto delle conoscenze tradizionali e nel mantenimento della loro integrità culturale.

Il Summit, infatti, è stata un’occasione molto sentita da parte delle popolazioni indigene perché, proprio nei giorni della Conferenza, si riunirono più di 650 rappresentanti indigeni a Kari-Oca in Brasile, adottando 109 punti elencati nella Carta della Terra dei Popoli Indigeni e nella Dichiarazione di Kari-Oca.

I seguiti della Conferenza di Rio del 1992 sono stati il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile, detto anche “Summit di Johannesburg”, tenutosi nel 2002 in Sudafrica, e la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, organizzata nuovamente a Rio de Janeiro nel 2012, che ha avuto come obiettivi principali il rinnovo dell’impegno assunto dagli Stati vent’anni prima e l’introduzione della “Green Economy” all’interno del quadro politico di sviluppo sostenibile.


LETTURE E APPROFONDIMENTI:

-“La normativa essenziale si tutela dell’ambiente” – Mauro Sanna (EPC Libri, 2005)