di Lorenzo Bonaguro

Il GATT (Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio)

Alla fine della seconda guerra mondiale gran parte del mondo era ridotta a un cumulo di macerie, e quei pochi paesi che invece possedevano ancora un tessuto industriale non potevano farlo funzionare a pieno regime a causa delle pessime condizioni economiche dei partner commerciali. Per far ripartire il commercio mondiale si pensò di creare un sistema di regole in grado di incentivare gli scambi internazionali abolendo il più possibile gli ostacoli alla libera circolazione delle merci. L’idea di ripristinare gli scambi non serviva solo a risollevare le economie nazionali, ma anche a evitare delle guerre in futuro: il protezionismo che aveva caratterizzato le politiche economiche precedenti le due guerre furono interpretati come segno delle necessità di creare una forte ragnatela di interdipendenze fra gli stati per disincentivare il ricorso alle armi.

Sulla scia della Conferenza di Bretton Woods e la creazione del Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, si pensò di creare un sistema simile per il commercio, tuttavia fu un fallimento. Fu creata l’Organizzazione Internazionale del Commercio (ITO) in seno alle Nazioni Unite, ma non entrò mai in funzione a causa della mancata ratifica del trattato da parte del Congresso degli Stati Uniti. Si dovrà aspettare fino agli anni Novanta per avere un’istituzione internazionale in ambito commerciale, il WTO. Nonostante l’assenza di istituzioni permanenti, l’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio, o GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), entrò comunque in funzione come un unicum nel diritto internazionale: un accordo multilaterale di portata universale, focalizzato sul settore del commercio in grado di vincolare le parti contraenti, privo di istituzioni permanenti alle sue spalle.

Il testo si compone di trentotto articoli, più due appendici e un protocollo. Il contenuto cristallizza principi generali che già da qualche decennio erano divenuti prassi consolidata: il più importante di questi è quello della “nazione più favorita” (art. 1). In base a questo principio «any advantage… granted by any contracting party to any product originating in or destined for any other country shall be accorded immediately and unconditionally to the like product originating in or destined for the territories of all other contracting parties». Ovviamente furono posti dei limiti a tale clausola nei successive paragrafi e appendici, tuttavia resta di importanza fondamentale: per la prima volta le principali potenze instaurarono un sistema commerciale in grado, teoricamente, di limitare la conflittualità. Sempre per questo motivo sono stabilite misure anti-dumping per tutelare un commercio più equo e basato sul non intervento dello stato nell’economia.

Con fondamenti del genere, si sperava di aiutare i paesi in via di sviluppo a esportare prodotti - in particolare quelli agricoli - verso l’occidente senza barriere doganali, garantendo al contempo lo stesso trattamento per i prodotti manifatturieri e ad alta tecnologia occidentali di entrare nei loro mercati. I problemi di questi paesi furono oggetto di un’attenzione particolare e a loro fu dedicata l’intera parte IV dell’Accordo. Altri principi fondanti sono quelli espressi nell’art. 3, ossia il “trattamento nazionale” in base al quale ogni membro garantisce alla merce straniera lo stesso trattamento che riserva ai propri prodotti in termini di tassazione e regolamentazioni e nell'art. 5, la "libertà di transito", per la quale, anche in paesi non destinatari della merce, viene garantita come base fondamentale del commercio internazionale. Il testo tocca questioni sempre più specifiche a ogni articolo: ad esempio i marchi d’origine, la diminuzione e cancellazione delle restrizioni quantitative sia all’import che all’export, le aziende statali, ecc.

Durante i decenni, GATT ha subito delle modifiche nel corso di lunghe trattative dette “round” fra gli stati membri, che erano cresciuti dai 23 del 1948 ai 123 del 1994. Due furono i round particolarmente significativi: il “Kennedy Round” del 1964-67 nella quale fu decisa una riduzione generale delle tariffe, cosa mai avvenuta prima, e l’ultimo, l'"Uruguay Round" le cui trattative proseguirono dal 1986 al 1994, durante il quale furono firmati accordi sui settori della proprietà intellettuale e dei servizi relativi al commercio, ma in cui soprattutto fu creata l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che assorbì definitivamente il GATT.