Starfish Prime - Atomiche nello spazio

GABRIELE PATO

STARFISH PRIME – ATOMICHE NELLO SPAZIO

Durante tutti gli anni Cinquanta Stati Uniti, Unione Sovietica e Francia effettuarono test nucleari, sperimentando i nuovi ordigni nelle condizioni più disparate. Gli effetti di bombe sempre più grandi e potenti furono testati, oltre che sulla terra ferma, a grandi profondità sia subacquee che sotterranee. I test meno conosciuti al grande pubblico, ma forse i più interessanti, furono però quelli realizzati a grandi altezze nell'atmosfera terrestre, chiamati in gergo scientifico HANE (High-Altitude Nuclear Explosions). Questo tipo di esplosioni termonucleari, scatenate ad altitudini comprese tra i 50 ed il 400km, vennero effettuate da USA e URSS inizialmente allo scopo di sviluppare una difesa anti missili balistici efficace e contemporaneamente misurare scientificamente gli effetti degli impulsi elettromagnetici e delle radiazioni sia al di fuori che all'interno dell'atmosfera terrestre.

Starfish Prime era parte del Progetto Fishbowl – a sua volta parte del Progetto Dominic – avviato dagli USA nel 1961 in reazione alla rottura sovietica degli accordi sui test nucleari firmati nel 1958. Fishbowl era una serie di cinque HANE effettuate a scopo militare e scientifico che, a differenza dei precedenti tentativi più concentrati sull'aspetto bellico, venne attentamente seguito da un nutrito team di fisici e astrofisici della NASA desiderosi di studiare il comportamento delle radiazioni nel vuoto spaziale. L'apice delle sperimentazioni si raggiunse il 9 luglio 1962 con Starfish Prime, un ordigno termonucleare di 1.4 megaton – pari a quasi 120 bombe di Hiroshima – venne detonato ad un altitudine di 400km. La testata nucleare fu lanciata tramite un razzo vettore Thor da Johnson Island, 1500km a sud est delle Hawaii. Il vettore salì fino a 1100km per poi ridiscendere al punto scelto per l'esplosione; contemporaneamente, 27 altri missili ospitanti strumenti di misurazione decollarono da Johnson Island. Inoltre, un enorme numero di mezzi aeronautici fu mobilitato per effettuare rilevazioni endo-atmosferiche: navi ed aerei furono schierati nel del Pacifico settentrionale e nei pressi delle isole Samoa, area in cui termina il campo magnetico terrestre in in linea con Johnson Island. Nelle medesime zone si schierarono, pur non invitate, varie navi sovietiche.

L'esplosione di Starfish Prime – di forma sferica e non fungina a causa della condizione di vuoto in cui avvenne – creò una palla luminosa nei cieli dell'oceano Pacifico che, ad occhio nudo, aveva dimensioni simili alla luna piena. Pochi secondi dopo, grandi aurore furono ben visibili in un raggio di centinaia di chilometri dal punto di detonazione; gli elettroni sparati in ogni direzione venivano convogliati dal campo magnetico della Terra e, tra i 100 ed i 50km di altitudine, frenati dall'atmosfera rilasciavano grandi quantità di energia dando vita ad uno straordinario spettacolo. Questi effetti ebbero però ben altre conseguenze al di là della bellezza di queste aurore artificiali. La pulsazione magnetica (EMP) creata dall'esplosione della testata superò di gran lunga qualsiasi previsione, tanto che gli strumenti a disposizione non furono sufficienti per misurarla esattamente. Inoltre, parte degli elettroni fu catturata dal campo magnetico terrestre e creò una sorta di cintura magnetica intorno al pianeta che durò per cinque anni.

La fascia di radiazioni creata dalla detonazione causò poi ingenti danni ai sistemi di telecomunicazioni, sia sulla terra che nello spazio: tre satelliti andarono distrutti mentre vari altri subirono ingenti danni. Alle Hawaii, distanti 400km di altitudine e 1500km sul piano orizzontale dal punto di detonazione, oltre trecento lampioni smisero di funzionare, insieme a tutto il sistema di telecomunicazioni di Kauai.

Starfish Prime fu seguito da altri due esperimenti – Checkmate e Kingfish – con bombe di minore potenza e ad altezze minori, per non mettere a rischio nuovamente le apparecchiature satellitari.

I test HANE si conclusero nel 1963, quando USA, URSS e UK firmarono il Trattato sulla Proibizione degli esperimenti nucleari nell'atmosfera, nello spazio e sott'acqua.