La costruzione del muro

GABRIELE PATO

LA COSTRUZIONE DEL MURO

«Nessuno ha intenzione di costruire un muro!»

(W. Ulbricht, capo di stato della DDR, 15 giugno 1961)

Domenica 13 agosto 1961 i berlinesi si svegliarono con un'allarmante novità: davanti ai loro occhi esterrefatti e inermi, le unità armate della Germania dell'est avevano interrotto il traffico tra le due sezioni della città e stavano erigendo un muro.

Inizialmente si trattava soltanto di un confine in filo spinato e mattoni; già dal 15 agosto, però, cominciarono ad essere poggiati i moduli in cemento armato che avrebbero costituito un'impenetrabile frontiera di 155km a dividere la DDR e Berlino ovest, trasformando così questa parte della città in un'isola circondata da territorio ostile.

Ai soldati venne ordinato di sparare su chiunque tentasse di attraversare il confine (si contano tra i 192 e 239 tedeschi orientali uccisi dalle guardie di confine fino al 1989), venne concesso un check-point – il famosissimo checkpoint Charlie – per il transito degli stranieri ed altri 13 (9 tra le due Berlino e 4 tra ovest e DDR) esclusivamente per i pochi berlinesi muniti di regolari permessi.

Nel 1962 la costruzione venne implementata con un secondo muro, più interno, creando la così detta "Striscia della morte": un'area controllata da torrette con soldati armati, protetta da filo spinato ad alta tensione, mine antiuomo e anticarro. Tra il 1962 ed il 1975 vennero apportate continue "migliorie": alla fine la barriera era costruita in cemento armato rinforzato, alta 3,6m e spessa 1,5; aveva a protezione un fossato anticarro lungo 105,5km, 20 bunker, 302 torrette di guardia e 170km di strada illuminata per il pattugliamento. Tutto ciò, per l'esorbitante costo di oltre 16.155.000 marchi.

Il muro, chiamato ufficialmente "Barriera di protezione antifascista", aveva lo scopo di arginare la fuga di cittadini da est verso ovest, problema che aveva raggiunto numeri allarmanti per le autorità orientali. Da questo punto di vista, fu indubbiamente efficace: le emigrazioni passarono dalle 2,5 milioni del 1949-1961 alle 5000 circa tra il 1962 ed il 1989.

Ma a che prezzo? Il muro provocò una tragica lacerazione del tessuto sociale ed economico nella principale città tedesca, separando famiglie e amicizie, impedendo a molti di raggiungere il proprio posto di lavoro, la scuola o l'università.

Inoltre, fu un colpo catastrofico alla propaganda della DDR e del comunismo mondiale: già i fatti di Ungheria del 1956 avevano in parte minato l'immaginario della "libertà comunista"; la costruzione del muro diventerà un simbolo perpetuo della tirannia sovietica e darà il colpo mortale alle possibilità di apertura diplomatica da parte dei paesi occidentali.