Il sistema gulag

ANDREA BERNABALE

IL SISTEMA GULAG

«Per fare del male l'uomo deve prima sentirlo come bene o come una legittima, assennata azione» (A. Solženicyn, "Arcipelago Gulag")

Il sistema dei Gulag era un noto sistema repressivo di dissidenti e oppositori politici in Unione Sovietica. Tali individui erano considerati "nemici" del comunismo, traditori dell'ideologia e, pertanto, individui da "rieducare".

In realtà, i primi campi di lavoro gulag sorsero nell'epoca zarista ma furono poi implementati nella Russia bolscevica di Lenin. Tuttavia, il sistema dei gulag toccò il suo culmine durante l'epoca stalinista, che ridefinì il sistema internando nei campi non solo oppositori politici e criminali ma anche individui in base alla loro religione, classe sociale, nazionalità e razza.

Vittime dei gulag furono anche, durante la seconda guerra mondiale, i prigionieri di guerra internati in seguito all'invasione sovietica della Polonia, degli Stati Baltici e, successivamente alla sconfitta dei tedeschi a Stalingrado, anche i soldati nazisti fecero esperienza dei campi di lavoro sovietici.

Dopo la guerra, invece, la polizia sovietica iniziò a perseguitare ed internare anche ebrei e anti-stalinisti cospiratori.

Entrare nei gulag significava "sparire".

A condannare gli individui ai lavori forzati nei gulag vi era un processo giuridico, se così può essere definito, composto da una commissione di tre uomini che potevano sia processare che condannare i presunti colpevoli sulla base dell'art.58 del codice penale sovietico, il quale stabiliva che "qualsiasi cittadino sospettato di attività illegali può essere privato di ogni diritto" e, pertanto, le autorità avevano il permesso di condannare ai campi di lavoro un individuo per ogni ragione, giustificata o no.

Sostanzialmente, il gulag aveva una duplice funzione: punitiva ed economica.

Punitiva perché condannava a lavori forzati gli individui da "rieducare", economica poiché tali lavori forzati erano funzionali alla costruzione di opere pubbliche e infrastrutture.

Soltanto dopo la morte di Stalin nel 1953, il sistema dei gulag fu riorganizzato.

Lavrenty Beria, che aveva temporaneamente preso il potere lasciato da Stalin, abbandonò vari progetti di costruzione ideati da Stalin e concesse l'amnistia a tutti i prigionieri con una pena di 5 o meno anni, donne in gravidanza, e donne con bambini di età inferiore ai 18 anni. Abolì, altrettanto, l'uso di metodi violenti nei confronti dei detenuti.

Successivamente, con Chruscev al potere e la condanna dei crimini staliniani nel 1956, i gulag furono ufficialmente dissolti e i due più grandi campi di lavoro di Norilsk e Dalstroi smantellati.

Nonostante tutto, gli oppositori politici al regime continueranno ad essere perseguitati.