Il maccartismo

SARA ELEONORI

IL MACCARTISMO

Con il termine Maccartismo si fa riferimento ad un periodo politico della storia americana che si colloca nella prima metà degli anni ‘50 del XX secolo, caratterizzato da una vera e propria “caccia alle streghe” di sospetti filo-comunisti negli Stati Uniti. L’espressione fa riferimento al suo maggior ispiratore, il senatore repubblicano Joseph McCarthy, presidente della commissione parlamentare istituita per reprimere le attività considerate “anti-americane” e coniata dal disegnatore satirico Herbert Lock (Herblock).

In linea con le idee anti-comuniste, già esplicitate dalla dottrina Truman ed in risposta ad eventi internazionali come la confermata egemonia dell’URSS nell’Europa orientale, la Rivoluzione Cinese (1949), la Guerra di Corea (1950-1853) e la minaccia di un eventuale conflitto nucleare, il Maccartismo condannava qualsiasi atteggiamento anti-americano con il fine di contenere il “pericolo rosso”. Tuttavia, la campagna del senatore McCarthy alimentò talmente tanto i sentimenti anti-sovietici creando un esasperato clima di sospetto caratterizzato dalla fobia per il comunismo che sfociò in comportamenti smoderati.

Nel 1950 il Congresso emanò l’Internal Security Act che rappresentò lo strumento giuridico attraverso il quale si potè emarginare ed epurare personaggi sospetti tra funzionari del governo, personaggi dell’amministrazione pubblica, del mondo della cultura, della scienza e dello spettacolo. I controlli furono intensificati e i soggetti considerati sovversivi vennero imputati attraverso accuse spesso non provate. Nel ‘53 i coniugi Julius e Ethel Rosenberg vennero condannati a morte con l’accusa di aver fornito informazioni per la costruzione della bomba atomica all’Unione Sovietica. L’avvenimento scatenò la disapprovazione degli intellettuali di tutto il mondo, accusando gli Stati Uniti di aver usato notizie false condannando due innocenti. Anche il mondo di Hollywood non rimase illeso dall’ondata anti-comunista: Charlie Chaplin, ed altri attori, furono accusati di avere simpatie di sinistra; molti personaggi e registi, come John Huston, Humphrey Bogart e Katharine Hepburn espressero pubblicamente il loro dissenso mentre altri come Ronald Regan e John Wayne sostennero la causa.

Il Maccartismo tramontò intorno alla metà degli anni ‘50 a causa dell’esasperazione con cui il senatore portò avanti le sue stesse idee: un’accusa nei confronti di alcuni esponenti dell’esercito non fu tollerata e provocò la reazione del presidente Dwight D. Eisenhower. I media misero in dubbio l’efficacia del Maccartismo e a seguito di una serie di accuse il senatore fu censurato dallo stesso.

Il termine oggi rimane in uso nella polemica politica con riferimento ad un clima di esacerbato sospetto e fanatismo anti-comunista.