Castle Bravo

GIANMARCO PANERATI

CASTLE BRAVO

«L'uomo ha scoperto la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi»

- Albert Einstein

Il 1° marzo 1954 nell’atollo di Bikini, Isole Marshall, fu eseguito dagli Stati Uniti il primo di una serie di test nucleari nell’ambito dell’Operazione Castle. Il test, denominato in codice Castle Bravo, consisteva nella detonazione di una bomba idrogeno costituita da un dispositivo termonucleare a fusione con combustibile solido con una potenza stimata circa 1000 volte maggiore degli ordigni nucleari di Hiroshima e Nagasaki, la più potente bomba nucleare mai fatta esplodere dagli Stati Uniti.

Il test ebbe effetti catastrofici che andarono ben oltre le previsioni del Los Alamos National Laboratory, responsabile della progettazione dell’ordigno. La potenza della detonazione infatti, a causa di un errore di calcolo, fu circa 3 volte superiore rispetto a quanto previsto: essa generò un fungo atomico che raggiunse i 40 km di altezza e i 100 km di diametro e lasciò sul terreno un cratere di 2000 m in diametro e 76 m di profondità.

Il fallout nucleare, ovvero la ricaduta di materiale radioattivo sotto forma di cenere e pulviscolo, fu spinta dai venti in tutto il mondo, ma in particolare raggiunse gli atolli di Rongelap e Utirik dove viveva un totale di 236 abitanti, massicciamente colpiti dalle radiazioni. Gli abitanti di Rongelap, maggiormente esposti al fallout, furono evacuati 24 ore dopo l’esplosione, mentre quelli di Utirik dopo due giorni, gli effetti sulla salute che ne conseguirono furono devastanti.

Jeton Anjain, ex Senatore del Parlamento delle Isole Marshall, dichiarò che 5 ore dopo la detonazione il fallout nucleare cominciò a piovere su Rongelap, l’atollo cominciò a ricoprirsi di una polvere bianca che nessuno sapeva si trattasse di materiale radioattivo e i bambini cominciarono a giocare nella “neve”, a mangiarla. Le prime conseguenze iniziarono ad apparire 10 anni dopo, il 90% degli abitanti che all’epoca del test nucleare aveva meno di 12 anni sviluppò un tumore alla tiroide.

Non solo Rongelap e Utirik, l’esplosione coinvolse anche i 23 membri dell’equipaggio di un peschereccio giapponese chiamato Daigo Fukuryū Maru (Quinto Drago Fortunato). Ciò suscitò un’ondata di panico in Giappone, ancora una volta dei cittadini giapponesi erano stati colpiti dal nucleare statunitense. A ciò si aggiunse il danno economico legato all’economia ittica che registrò pochissime entrate in quanto furono perse le tracce della distribuzione del pesce contaminato.

Il caso del peschereccio giapponese portò il Castle Bravo Test all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale che ben presto reagì contro i test nell’atmosfera. Venne fatta sempre più pressione per l’adozione di politiche di regolamentazion dando di fatto una forte spinta al cammino delle trattative sul nucleare che segnò la prima tappa nel 1963 con la firma del Limited Test Ban Treaty tra Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito vietando i test nell’atmosfera, sott’acqua e nello spazio.