di Anna Turrini

NUOVE DESTRE IN GERMANIA: L’ASCESA DI ALTERNATIVE FÜR DEUTSCHLAND


La tradizione politica della Germania riunificata è stata caratterizzata per trent’anni da un forte spirito moderato e compromissorio professato dalle due storiche forze partitiche CDU e SPD. La crisi economica unita a quella migratoria e di legittimazione politica ha tuttavia incrinato questo delicato equilibrio in cui si sono ben presto inserite nuove formazioni dai caratteri populisti e talvolta radicalizzati, tra queste Alternative für Deutschland.

AfD nasce come realtà di partito il 6 febbraio 2013 per volontà di alcuni economisti tedeschi tra cui Bernd Lucke, professore di macroeconomia presso l’Università di Amburgo, nominato nel 2014 portavoce insieme ai colleghi Frauke Petry e Konrad Adam.

In una prima fase che va dal febbraio 2013 al luglio 2015 il partito orienta la propria offerta politica esprimendosi prevalentemente su temi di carattere economico. AfD viene creato infatti in segno di opposizione ad una linea economica nazionale ed europea considerata controproducente e dannosa per gli interessi tedeschi. L’obiettivo degli economisti del partito è, in questo primo momento, la riconquista della piena sovranità nazionale nel controllo della moneta.

A pochi mesi dalla sua nascita Alternative für Deutschland decide di competere per conquistare seggi alle elezioni federali di settembre fermandosi però al 4,7% delle preferenze, poco sotto la soglia del 5% necessaria per accedere al Bundestag.

Il primo significativo risultato arriva però poco più tardi, nella primavera del 2014 alle elezioni europee il neonato partito riesce a raccogliere il 7,1% dei consensi pari a 2.070.014 voti, una percentuale sufficiente a garantire l’accesso al Parlamento europeo con sette deputati.

In questo iniziale periodo, il partito risente della mancanza di una figura di riferimento, un leader carismatico. La formazione si presenta infatti tricefala, Bernd Lucke è il portavoce con maggiore presenza mediatica, tuttavia al suo fianco vi sono altre due personalità che compaiono allo stesso modo sulla scena pubblica: Adam e Petry. Quest’ultima, esponente della frangia radicale nazional-conservatrice del partito, ne conquista la leadership assoluta nel luglio 2015 deponendo il più

moderato Lucke. Petry rilancia l’immagine di AfD spostando il focus della propaganda sul tema dell’immigrazione. La risoluzione crisi economica rimane un punto programmatico nell’agenda, tuttavia le teorie economiche precedenti assumono una posizione di secondo piano subordinate ad uno degli scopi essenziali, ovvero lo screditamento dell’establishment politico al governo in Germania e in Europa.

Le nuove posizioni politiche e sociali assunte determinano un forte incremento della base elettorale del partito che, alle elezioni regionali 2015 e 2016 tenutesi in sei Länder tra est e ovest, accede ad ogni Landtag, registrando percentuali oltre il 20% in Bassa Sassonia e nel Meclemburgo-Pomerania. Tuttavia, le posizioni ultra- estremiste vicine alla Neue Rechte tedesca di alcuni dei suoi esponenti creano ben presto tensioni all’interno dell’organizzazione già sotto l’osservazione del Bundesamt für Verfassungschutz (ufficio federale per la difesa della Costituzione). Petry vorrebbe moderare i toni che AfD sta assumendo, proibendo a tal proposito rapporti diretti e formali con il movimento estremista PEGIDA, proposta che però non viene condivisa e che porta quindi alle dimissioni della leader poco dopo il successo delle elezioni federali del settembre 2017, che vedono il partito divenire terza forza politica nel paese.

La rapida ascesa subisce un lieve rallentamento solo nel maggio 2019, in Europa infatti AfD deve fronteggiarsi con i Verdi, partito storico ritornato in auge recentemente sull’onda del ritrovato spirito ambientalista europeo.

Ad oggi la popolarità di Alternative für Deutschland, ora guidata da Alexandre Gauland e Alice Weidel, preoccupa le forze moderate al governo ormai da trent’anni nel paese. Se Cdu e Spd continuano a perdere consensi, AfD invece guadagna nuovi elettori emulando il successo di altre formazioni populiste simili sorte in molti altri Stati dell’Unione.

Mentre la Cancelliera Merkel si avvia alla conclusione di quello che ha annunciato essere il suo ultimo mandato, il paese si prepara alle prossime elezioni del 2021 in un clima di forte incertezza politica.