di Nikola Hristov

LA CRISI ECONOMICA (2008-2012) E LA RISPOSTA EUROPEA: EFSF, MES E FISCAL COMPACT


La crisi finanziaria ed economica del 2008 ha fatto in modo che il processo d'integrazione europea subisse una radicale modifica, con un impatto significativo anche sui sistemi costituzionali nazionali.

Nel 2012 vennero approvati due importanti trattati, il "Meccanismo Europeo di Stabilità" (M.E.S.) e il "Fiscal Compact". Costretti dalle circostanze, le istituzioni europee dovettero adattarsi e trovare delle soluzioni rapide per frenare l'avanzamento dell'emergenza economico-finanziaria, una crisi senza precedenti che sorprese l'Unione. Una crisi che arrivò in un momento non ottimale per l'Unione Europea, dove era ancora aperta la ferita dovuta al fallimento del tentativo d'integrazione mediante la creazione di una costituzione europea comune a tutti gli stati.

Prima del MES, già nel 2010 venne adottato un regolamento con cui si introdusse l'EFSM (European Financial Stabilisation Mechanism). Tale regolamento definiva le condizioni e le procedure per la concessione dell'assistenza finanziaria dell'Unione a uno Stato membro in gravi difficoltà economiche, come fu il caso della Grecia. Il riordinamento della governance economica proseguì poi con il "Patto Europlus" approvato nel marzo 2011.

Il patto impegna gli Stati a migliorare il coordinamento delle politiche fiscali. Nello stesso anno, il consiglio europeo, introdusse il "Semestre Europeo" con lo scopo di rafforzare la sinergia tra Unione e Stati membri mediante un sistema procedurale da attuare.

Il "Semestre Europeo" definisce un insieme di procedure da adottare nei primi 6 mesi dell'anno per definire e aiutare gli stati nazionali ad adottare politiche economiche che vertano verso un percorso di sviluppo comune per tutti. Ciò vuol dire che i governi nazionali non avranno piena sovranità nel definire le politiche economiche e i bilanci nazionali ma dovranno coordinarsi e procedere verso un percorso comune. Il centro comune, che dovrà coordinare il percorso economico dei vari stati nazionali, sono le istituzioni europee, alle quali spetterà il compito di eseguire una sorveglianza sui bilanci pubblici e sugli squilibri macroeconomici.

Nel 2012, il processo d'integrazione economica si evolse con l'introduzione dei due trattati più importanti. Il MES, a differenza del precedente EFSM, giova dei versamenti di capitali da parte degli stati membri raccolti in un fondo comune e non delle garanzie direttamente fornite da parte degli Stati così com'era l'EFSM. Scopo del MES è fornire risorse a quegli Stati che si trovino o rischino di trovarsi in "gravi problemi finanziari".

Il MES, che pare un istituto finanziario, può concedere prestiti ai membri, acquistare obbligazioni di stati membri sui mercati primari o secondari o anche fare prestiti necessari per la ricapitalizzazione delle banche e delle altre istituzioni finanziarie. Riguardo la sua organizzazione, la struttura di governo del MES è formata da un consiglio dei governatori, un consiglio di amministrazione ed un direttore operativo.

Due sono le questioni critiche che riguardano tale meccanismo. La prima è che il MES, di fatto, è un trattato internazionale, per via del rifiuto del Regno Unito. Per tale motivo non potè essere presentato e sviluppato come una procedura da inserire nel diritto comunitario. La seconda è che, nel proprio processo di lavoro in relazione alle istituzioni europee, il Parlamento Europeo viene estromesso da qualsiasi funzione: solo la Commissione e il Consiglio partecipano alle operazioni.

Un mese dopo il MES, venne firmato anche il "Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell'unione economica e monetaria", noto come "Fiscal Compact". Anche in questo caso si tratta di un trattato internazionale per via del rifiuto da parte del Regno Unito e della Repubblica Ceca di firmarlo. Il trattato è un ulteriore limitazione della sovranità nazionale in campo economico e prevede delle procedure per regolare il bilancio statale. Con ciò si potenziò il coordinamento delle politiche economiche nazionali e venne migliorata la governance dell'eurozona.

Il nucleo centrale del trattato è certamente costituito dalla "Golden Rule" del pareggio di bilancio che gli stati firmatari devono trasporre nei propri ordinamenti. Quindi gli Stati che hanno ratificato il trattato devono necessariamente avere un bilancio strutturale in pareggio o in avanzo. La "Golden Rule" può essere infranta solamente nel caso si presentino alcune circostanze eccezionali. Se non si rispetta la regola è prevista l'istituzione di un meccanismo automatico di correzione che impone, allo stato in questione, delle misure da attuare per correggere le deviazioni.

L'Italia nel 2012 ha modificato la propria costituzione per inserire la "Golden Rule" del pareggio di bilancio. Sono stati così ridefiniti gli articoli 81, 97, 117, 119 della Costituzione italiana.