La prima guerra anglo-Boera


di Lorenzo Bonaguro

La storia del colonialismo inglese in Africa è costellata di guerre con le popolazioni locali, ma due rimasero particolarmente impresse nella memoria europea dei decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento, ossia le due guerre boere. La prima si svolse di fatto dal dicembre 1880 al marzo 1881 e fu un conflitto molto limitato se si tengono in considerazione il numero di combattenti coinvolti, oltre alla durata. Tuttavia è un evento importante perché segna l’inizio di quella catena di eventi che porterà alla Seconda guerra boera, che ebbe dimensioni belliche e risonanza mondiale, lasciando un segno nella storia dell’Impero britannico e del Sudafrica.

Prima di tutto, chi erano i boeri?

Erano i discendenti dei primi coloni olandesi che si insediarono nel Capo di Buona Speranza. Col tempo ad essi si aggiunsero francesi e tedeschi, in maggior parte di fede protestante. Durante le guerre contro la Francia rivoluzionaria, l’Inghilterra decise di invadere la colonia come ritorsione contro l’Olanda che si era schierata a favore di Parigi. Alla fine delle guerre napoleoniche i territori furono ceduti definitivamente. Insofferenti al dominio inglese, numerosi boeri iniziarono a spostarsi verso l’entro terra. Qui fondarono degli stati autonomi passati alla storia come le repubbliche boere: fra le più importanti vi furono la Repubblica del Transvaal e il Libero Stato di Orange, queste furono dei modelli di sviluppo estremamente avanzati al punto tale che vennero riconosciute a livello internazionale. Nonostante ciò, le tensioni continuavano a salire a causa della costante e crescente presenza di truppe inglesi nella regione, che si muovevano per operazioni militari contro le popolazioni indigene come gli Zulu. Fu proprio il conflitto con gli Zulu ad accendere la miccia fra i boeri del Transvaal.

Questi accusarono gli inglesi di aver violato la loro sovranità non rispettando gli accordi internazionali sottoscritti. Le autorità inglesi non colsero il malcontento arrivato al limite e furono colti impreparati: i soldati furono attaccati di sorpresa dopo l’ennesimo sopruso contro un civile boero l’11 novembre 1880. Nel giro di qualche giorno gruppi di boeri armati alla buona attaccò gli inglesi a Potchefstroom. Nelle settimane successive tutte le prigioni furono prese d’assalto e i prigionieri liberati. Nel giro di un paio di settimane i boeri organizzarono una milizia vera e propria che attaccò a ripetizione le postazioni inglesi e i gruppi di soldati in transito.

Il 20 dicembre si svolse una delle azioni più importanti della guerra. A Bronkhorstspruit un commando, guidato da Frans Joubert, fratello del comandante in capo dei boeri Piet Joubert, tese un’imboscata al 94° reggimento. Esito: 2 boeri morti e 120 inglesi uccisi, più decine di feriti. Nei mesi successivi si verificarono altre battaglie simili, tutte nella medesima area e tutte con modalità simili. Ovviamente una milizia raffazzonata non avrebbe mai potuto competere con l’esercito di Sua Maestà.

Alla fine del conflitto le perdite inglesi - in termini relativi - furono assolutamente pesanti, al punto che Londra fu costretta ad accettare termini di pace molto svantaggiosi. Il governo Gladstone optò per una politica conciliante e dopo mesi di armistizio dedicati alle trattative, il 3 agosto 1881 fu firmata la Convenzione di Pretoria, la quale fu sostituita nel 1884 dalla Convenzione di Londra con la quale fu riconosciuta l’indipendenza completa alla Repubblica del Transvaal. Nel giro di due anni l’imperialismo britannico fu risvegliato dalla scoperta di giacimenti aurei nella regione, e questo fu la causa principale della seconda, e ben più sanguinosa, guerra anglo-boera.


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