SOPRA OGNI TESTA UN TETTO
IL NOSTRO APPELLO CONTRO L’EMERGENZA ABITATIVA
PIATTAFORMA POLITICA
Quello alla casa è un diritto angolare di ogni essere umano, in quanto condizione imprescindibile della propria dignità e del pieno sviluppo di ogni esistenza.Senza un tetto sopra la propria testa non vi può essere un reale diritto allo studio, non ci si può realizzare appieno nelle proprie passioni o nel lavoro, metter su famiglia, costruire, gettare le fondamenta o anche solo immaginare il proprio futuro.
Un diritto da tempo però insidiato e assediato.
Da un lato, a causa della colpevole e assordante assenza della mano pubblica, che ha da tempo abdicato al suo compito di gestione, indirizzo e controllo.
Dall'altro, per la sempre più intensa mercificazione di ogni spazio di vita, che tutto piega alla logica del profitto e alle leggi del mercato.
Negli anni la convergenza di questi due fenomeni ha portato all’esplosione della questione abitativa, con forti ricadute negative sulla vita di studentɜ, lavoratorɜ e famiglie.
Sono circa 2,5 milioni le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto o il mutuo, perché incide per oltre il 40% del loro stipendio mensile.
Nelle città universitarie il costo medio di una stanza singola è di 437€, con punte oltre i 600€ e il dilagare degli studentati privati che propongono stanze persino a 900€ al mese.
Circa 650mila sono le famiglie in attesa di una casa popolare, ma quelle che ne avrebbero diritto sono stimate in circa 1,2 milioni.
I posti negli studentati pubblici sono meno di 40mila, a fronte di circa 820mila studentɜ fuori sede, sotto il 5% della richiesta potenziale.
le persone senza dimora sono stimate in circa 500mila, un numero quadruplicato negli ultimi 10 anni.
A tutto ciò fa da contraltare il numero di immobili privati e pubblici sfitti nel nostro Paese, stimati in circa 10 milioni di unità.
Non ci si può più nascondere di fronte a dati così chiari e incontrovertibili. Da anni sindacati, movimenti, associazioni, collettivi e non solo cercano di attirare l’attenzione su questa emergenza nazionale. Lo scorso maggio, finalmente, qualcosa è cambiato.
Grazie alla proteste delle tende - iniziata da Ilaria Lamera al Politecnico di Milano e poi dilagata in tutto il paese grazie all’azione e al contributo di numerose realtà - l’emergenza abitativa è balzata alle cronache nazionali, imponendosi nel dibattito pubblico e costringendo la politica ad affrontare il tema.
Purtroppo, come previsto, la forte attenzione di quelle settimane è stata soppiantata dal ritorno di una diffusa indifferenza, in primis da parte della destra al governo che non ha mai voluto assumersi le proprie responsabilità.
Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare la lotta su questa emergenza nazionale, che non può finire nel dimenticatoio politico dei problemi mai risolti di questo Paese. E sappiamo che solo convergendo e unendo le nostre voci potremo avere la forza di imporre al governo di agire - nell’interesse delle persone che abitano quegli spazi e non dei grandi proprietari immobiliari, dei capitali finanziari o della speculazione.
Avendo in mente tutto ciò abbiamo promosso l’assemblea nazionale di Bologna sull’emergenza abitativa “Sopra ogni testa un tetto”, un momento fondamentale di confronto e proposizione.
Ed è partendo da quella discussione che con le stesse intenzioni, vogliamo proporre una piattaforma di rivendicazioni comuni a tutte le realtà che vi hanno partecipato, ma proiettata all’esterno, con lo volontà di far convergere storie, percorsi e pratiche differenti in un’unica direzione: quella della dignità e dei diritti.
Un punto di partenza per agire, trasformare la realtà e mettere fine a questa emergenza nazionale.
LE NOSTRE RIVENDICAZIONI
LEGGE SUGLI AFFITTI BREVI: Legge quadro nazionale sugli affitti brevi che: 1) dia la facoltà ai comuni di limitare arbitrariamente il numero di affitti brevi nel proprio territorio, differenziato in funzione delle sue specifiche zone, 2) introduca l’obbligatorietà di un’autorizzazione per gli affitti brevi oltre un totale di 90 giorni all’anno, non cumulabile e concessa a discrezionalità dell’ente comunale, 3) che preveda l’istituzione di un “Osservatorio sulla condizione abitativa” e 4) sia retroattiva.
DESTINARE IL PNRR AGLI STUDENTATI PUBBLICI: Vincolare tutti i fondi del PNRR previsti per la residenzialità studentesca agli enti pubblici e destinare i nuovi posti letto realizzati da parte dei privati con questi fondi esclusivamente per l’accoglienza di studentɜ assegnatarɜ di alloggi tramite borse di studio.
MAPPATURA E RECUPERO DEGLI IMMOBILI PUBBLICI INUTILIZZATI: Realizzazione di una mappatura a livello comunale degli immobili pubblici inutilizzati e messa a disposizione degli stessi per finalità residenziali e sociali, in modo da poter sopperire sia all’esigenza di nuovi spazi abitativi per le città in condizione di crisi abitativa che delle aree interne e rurali in via di spopolamento che necessitano di spazi di aggregazione e servizi.
PIANO CASA A CONSUMO DI SUOLO ZERO: Legge quadro nazionale sull’abitare a medio-lungo termine per residenzialità popolare e sociale con l’obiettivo di eliminare la fragilità residenziale senza consumo di suolo.
STOP ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO: Terminare immediatamente ogni procedura di alienazione del patrimonio pubblico con destinazione d’uso residenziale o possibile tale, per arginare la speculazione e preservare il patrimonio immobiliare e il ruolo della res publica nell’ambito della questione abitativa.
FONDI PER FUORISEDE, SOSTEGNO ALL’AFFITTO E MOROSITÀ INCOLPEVOLE: Aumento del “Fondo di aiuto per fuorisede” (solo 4 milioni ad oggi) e rifinanziamento del “Fondo nazionale per il contributo affitto e morosità incolpevole” (circa 330 milioni nel 2022, cancellato dal governo Meloni).
NIENTE SFRATTI SENZA CASA DI DESTINAZIONE: In funzione della preminenza del valore sociale della casa sul diritto alla proprietà privata sancito dalla nostra Carta Costituzionale, introdurre il divieto di eseguire lo sfratto nel caso non si sia già pervenuti all’individuazione di una destinazione residenziale alternativa per il nucleo familiare soggetto a sfratto.
OSSERVATORIO DISCRIMINAZIONI: Poiché le persone in condizione di marginalità sociale subiscono ancor di più il peso dell’emergenza abitativa, si propone l’istituzione di un osservatorio pubblico in collaborazione con le realtà di settore su più livelli (comunale, regionale e nazionale) con il compito di monitorare e studiare le dinamiche di discriminazione nell’accesso alla casa, segnalare ogni situazione critica o potenzialmente tale agli organi preposti e indicare come agire per neutralizzare ogni forma di discriminazione.
REINTRODUZIONE DELL’EQUO CANONE: Per “Equo canone” si intende la legge 392/78 abrogata nel 1998 che introdusse un meccanismo la determinazione del canone di locazione (annuo) per gli immobili urbani ad uso abitativo, equivalente al 3,85% (5% in caso di immobile completamente arredato) del valore locativo, il quale viene calcolato sulla base di vari parametri (superficie, valore al metro quadro, tipologia, età, condizione, città e zona dell’immobile).
INTRODURRE IL DIRITTO ALLA CASA TRA I LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE (LEP): inserire tra i LEP il diritto alla casa, così da fissare uno standard adeguato di prestazione da garantire in modo eguale su tutto il territorio nazionale: ciò al fine di ridurre i divari territoriali e di garantire la determinazione di un fondo minimo per garantire il diritto all'abitare nel nostro Paese.
Il nostro appello contro l'emergenza abitativa vuole essere un punto di partenza aperto e inclusivo, dove possa riconoscersi chiunque condivida la necessità di impegnarsi affinché ogni essere umano abbia un tetto sopra la propria testa. Sei un'associazione, un sindacato, un movimento, un collettivo o una singola persona e vuoi dare forza a questa battaglia di civiltà? Firma anche tu per mandare un messaggio forte e chiaro al governo e costringerlo ad affrontare una volta per tutte questa emergenza nazionale!