I formati dei file possono essere divisi in due grandi famiglie (+1), le prime due sono previste per tutti i file multimediali:
lossless → è la famiglia dei formati che non prevede la compressione delle informazioni e nemmeno la conseguente perdita delle informazioni.
Esempi: png e bmp);
lossy → è la famiglia dei formati in cui i file vengono compressi, quindi perdono di qualità (spesso non ce ne si rende conto, dipende molto dall’utilizzo che facciamo del file).
Esempio: JPG].
Cerchiamo di spiegare meglio la situazione con l’esempio dei PDF. I PDF vengono creati con varie qualità (alta/bassa o in base all'uso). Perché? Deriva da una questione legata al peso del file e alla visualizzazione. Infatti, più un'immagine è "pesante" maggiore sarà il tempo necessario a caricarla.
Per questo motivo esistono due famiglie: in base all'utilizzo si può decidere quale preferire.
Per le immagini esiste anche una terza categoria di file: le immagini vettoriali.
Con immagini vettoriali si intendono quelle immagini in cui vengono definite delle regole per la creazione delle figure: costruire immagini secondo delle regole (un quadrato unito a un semicerchio per esempio) permette, in caso di ingrandimento, di ricreare l'immagine mantenendo posizioni, angoli, rapporti, forme, ecc.
Per la famiglia lossless abbiamo i file wav (Waveform Audio File Format), ovvero dati raw (dati grezzi) dove non si ha perdita di qualità rispetto all'acquisizione.
Per la famiglia lossy abbiamo invece i file MP3, in cui vengono tagliate le frequenze che l’orecchio umano non percepisce (20-20.000 Hz) .
Proviamo a chiarire la situazione con un esempio: il problema nella riproduzione di un file audio deriva dalla decodifica. In particolare deriva da un fenomeno che in fisica prende il nome di aliasing, ovvero la deformazione del dato a causa della frequenza di campionamento (a questo proposito si applica il Teorema di Nyquist-Shannon, che in breve è la motivazione per cui quando campioniamo un segnale utilizziamo una frequenza di campionamento pari ad almeno il doppio della frequenza del segnale per avere una buona qualità).