OGM, TRA LEGGENDE E REALTÀ

Di Alessio Belshi

INTRODUZIONE

La nascita delle biotecnologie e il loro successivo sviluppo segnano un importante punto di svolta nel progresso dell’umanità. Tuttavia, il progresso va in concomitanza con il dialogo, o in alcuni casi la polemica, riguardo i nuovi prodotti della scienza. Tra questi, sicuramente abbiamo gli OGM, da sempre oggetto di controverse discussioni.

Per chiarire la problematica su questi organismi, il libro “OGM tra leggende e realtà” di Dario Bressanini permette di avere un’idea d’insieme su di essi e chiarire eventuali dubbi.

Questo libro, infatti si codifica come un vero e proprio manuale per coloro che per la prima volta sentono parlare di OGM o comunque ne sanno molto poco: l’autore ripercorre tutta la storia di questi prodotti sin dalla loro nascita fino ad arrivare ai giorni nostri.


COS’E UN OGM?

Prima di tutto, infatti, il libro spiega in modo chiaro e puntuale la difficile definizione di OGM, che presenta già in sé molti dubbi. Dal punto di vista scientifico, gli OGM sono organismi viventi il cui corredo genetico è stato in qualche modo alterato, indipendentemente dai fattori che lo hanno modificato. Per la legge, tuttavia, la definizione risulta leggermente diversa perché esclude dalla definizione tutti quegli organismi il cui genoma è stato alterato mediante mutazioni spontanee o indotte e incroci. Già in questa parte del libro emergono parecchie critiche da parte di Bressanini, di cui parleremo più approfonditamente di seguito.


DNA RICOMBINANTE

Esistono varie tecniche per produrre un OGM, tra cui incroci ibridi e DNA ricombinante. Quest’ultima, che ricorda molto il processo “copia e incolla” negli elaborati di testo al computer, consiste nel prelevare dal DNA di un organismo i geni che codificano i tratti interessati e inserirli nel corredo genetico della pianta che si vuole modificare. Bressanini specifica che il progresso in questa branca è arrivato a tal punto da poter modificare un singolo gene, senza importarlo da un altro organismo, tramite tecniche come la CRISPR-Cas-9. Con l’avvento di queste tecniche di editing genomico, sarà molto complicato distinguere una modifica ottenuta in laboratorio da una mutazione casuale.


PERCHÉ NON SONO ACCETTATI?

Nonostante ciò, secondo molte persone che si definiscono anti-OGM, le differenze esistono eccome. Infatti, se da un lato un così rapido sviluppo delle biotecnologie potrebbe sostenere l’alimentazione dei Paesi più poveri e in Via Di Sviluppo, dall’altro esso non corrisponde necessariamente ad una maggiore apertura mentale da parte dell’opinione pubblica. Tutta la cultura occidentale, spiega Bressanini, è ancora molto allacciata ad antichi concetti aristotelici che attribuivano ad ogni cosa dell’esistente una certa essenza che doveva rimanere inalterata affinché non perdesse la sua purezza. È evidente che secondo questa logica i prodotti “bio” siano la componente originale di questa essenza mentre gli OGM non siano altro che una mera e contaminata copia, per cui da evitare.


GLI OGM ESISTONO DA SEMPRE

A questo punto, l’autore cerca di delineare quella che è la storia evolutiva delle piante, le quali, essendo degli organismi viventi, seguono una direttrice di sviluppo così come definita dalla selezione naturale. Gli studi in merito sottolineano che le piante, così come gli ortaggi, avevano un aspetto completamente diverso da quello a cui oggi siamo abituati. Le piante selvatiche, infatti, erano molto più pericolose, munite di spine o di tossine al fine di proteggersi dai predatori indesiderati. Nel caso in cui fossero state aggredite, esse rilasciavano i loro semi su tutto il terreno circostante, anche per metri di distanza. Inoltre, i loro frutti erano molto meno piccoli e gustosi. Solamente una mutazione casuale all’interno del DNA delle piante avrebbe permesso all’uomo, prima di tutto, di poterle coltivare, e, in secondo luogo, anche di selezionare quelle che presentavano i frutti più grandi e saporiti. Di fatto, per le piante essere addomesticate comportava la garanzia di perpetuare la loro specie, per cui il guadagno era ripartito su entrambi i regni. Con l’avanzare del tempo, le piante hanno perso gradualmente le caratteristiche che permettevano loro di sopravvivere in natura e hanno preso le forme con cui meglio oggi le riconosciamo.

Le evidenze che gli OGM siano quindi qualcosa di “contaminato”, di corrotto, è solo una congettura senza alcuna base scientifica.


SONO SICURI?

Tantomeno questi organismi possono essere considerati pericolosi; anzi, sono i più controllati, sicuri ed efficienti. E questi sono dati di fatto: in seguito a innumerevoli revisioni e protocolli di sicurezza per collaudare gli OGM, è stato dichiarato che se essi non possono essere considerati più sicuri, quantomeno sono tanto pericolosi quanto i prodotti bio.


IL LORO ENORME CONTRIBUTO

Come già accennato precedentemente, gli OGM potrebbero sostenere i Paesi in carestia, quasi attribuendo ad esso un valore democratico. Si prenda ad esempio il caso delle Hawaii: le piantagioni di papaya erano state attaccate da un virus molto violento e le rendite erano calate drasticamente. Grazie all’utilizzo delle biotecnologie, era stato possibile realizzare il vaccino genetico: fu inserito all’interno del DNA del frutto la sequenza genica che codificava le proteine del virus, in modo che potesse così sviluppare i corrispondenti anticorpi. La sperimentazione ebbe un grande successo e l’economia della papaya era stata ripristinata. Ma questo non è l’unico caso, è solo uno dei più esemplari. Infatti, in Bangladesh la coltivazione delle melanzane Bt aveva ridotto la crisi in corso; la produzione di quasi tutta la soia proviene da piantagioni OGM, che avevano aumentato le rendite di ciascuna pianta; la realizzazione di piante resistenti ai fungicidi, pesticidi e agli insetti stessi ha diminuito su grande scala l’utilizzo di pesticidi, o quantomeno ha ridotto l'utilizzo di pesticidi nocivi per l’ambiente; alcune piante OGM vengono concepite per aumentare la presenza di cellulosa per produrre più carta.


CONCLUSIONI

Gli organismi transgenici hanno migliorato la vita di qualsiasi persona o compagnia, dalle case di produzione ai contadini e agli stessi compratori, che possono acquistare alcuni alimenti ad un prezzo inferiore. Ma non solo, poiché l’innovazione delle biotecnologie è ancora in fase di sviluppo e già promette enormi potenzialità: si potrebbe addirittura arrivare a riscrivere le informazioni che codificano un organismo proprio come uno scrittore riempie di geniali contenuti i propri testi, scrivendoli e riscrivendoli ogni volta.

Questa applicazione biotecnologica può essere un potentissimo mezzo per minimizzare in gran parte le divergenze che intercorrono nelle condizioni umane di certi Paesi. Un giorno, tali organismi saranno in grado di produrre materiali alternativi alle plastiche, essenziali nella quotidianità ma molto inquinanti; altrimenti potrebbero addirittura avere qualità fotosintetiche talmente alte da poter diminuire l’alta concentrazione di CO2. Per ora pensieri di questo genere non sono altro che fantascientifici, ma, un giorno, potrebbero divenire realtà.