La scuola resta viva!

di Anna Terragin

E' ormai dai primi di novembre che siamo, di nuovo, costretti alla didattica a distanza.

Dopo un avvio che aveva fatto ben sperare, la scuola si è svuotata di nuovo. Ma non a Ghedi !

In questa sede del nostro Istituto, alcuni ragazzi stanno mantenendo viva e allegra l'atmosfera.

Si tratta di un gruppo di ragazzi BES che, insieme ad alcuni insegnanti, hanno l'opportunità di fare scuola in presenza, arricchendo la loro esperienza con dei laboratori.

L'idea è nata dalla prof.ssa Veronica Salvalai e dalla prof.ssa Silvia Gargioni che, ritrovandosi nuovamente a dover fare lezione da casa, hanno deciso di reinventarsi e dare, a questi ragazzi, l'opportunità di imparare stando insieme e relazionandosi tra di loro.

Così sono nati tre laboratori principali.

Il primo è stato il laboratorio di ARTE, grazie al quale i ragazzi possono sperimentare tecniche artistiche e attività creative, andando a migliorare la loro motricità fine.

Tutto ciò nel rispetto dell'ambiente; gli strumenti che hanno a disposizione, infatti, sono principalmente materiali di riciclo.

Il secondo laboratorio è nato da una proposta delle professoresse Alessia Feroldi e Veronica Malagni, insegnanti di scienze motorie, che hanno voluto portare il loro contributo a quest'iniziativa istituendo il laboratorio del MOVIMENTO.

Per due ore alla settimana i ragazzi possono, attraverso attività ludico-ricreative, migliorare le loro capacità motorie e mettersi alla prova. Durante la prima ora, dopo aver eseguito il riscaldamento, possono, infatti, cimentarsi in giochi vari e sport come bowling e tamburello, per poi dedicarsi ad attività più “tranquille”, nella seconda ora, come aerobica, pilates e stretching.

Terzo laboratorio è quello MUSICALE gestito dagli assistenti ad personam Andrea Dellavedova e Vania Grillo. Durante il laboratorio musicale i ragazzi acquisiscono le conoscenze strumentali principali ed imparano le tecniche del canto. Dopo aver eseguito un adeguato riscaldamento vocale, possono iniziare a provare canzoni come, ad esempio, la versione italiana di “Stand by me” e “Come mai”.


Alcuni di questi ragazzi sono stati ben contenti di rilasciare un'intervista. Abbiamo chiesto loro quale fosse il laboratorio che preferiscono e che cosa gli piace delle attività che stanno svolgendo.

La prima a risponderci è stata una studentessa del Liceo delle Scienze Umane opz. Economico- Sociale. Il suo laboratorio preferito è quello motorio e ci ha detto che, nonostante la situazione al di fuori sia difficile, a scuola ha la possibilità di divertirsi e trascorrere del tempo in compagnia.

Anche il secondo ragazzo frequenta lo stesso percorso della prima ragazza ma è di un anno più grande. Lui ama particolarmente il laboratorio musicale e la cosa che apprezza di più di questa opportunità che gli è stata data, è il fatto che possa condividere pensieri e conoscenze con gli altri ragazzi. Essendo uno tra i più grandi, può sicuramente insegnare molte cose ai più “piccoli” che, a loro volta, possono insegnare tanto a lui.

La terza ragazza intervistata studia Scienze Umane. Lei ci ha detto che il suo laboratorio preferito è quello motorio e che è molto contenta di poter andare a scuola, nonostante la situazione epidemiologica.

L’ultima intervistata, invece, frequenta il Professionale Socio-Sanitario e, anche per lei, il laboratorio preferito è quello musicale. Ci ha detto che trova molto interessanti questi laboratori e, soprattutto, che sta imparando molte cose nuove.

Il messaggio che vuole mandare a tutti voi che state leggendo questo articolo è che, prima o poi, questa situazione si risolverà ma la sua speranza è che, anche i ragazzi che verranno negli anni successivi, possano godere delle stesse opportunità che ha avuto lei e, quindi, possano prendere parte a queste attività.


“La speranza dell’ultima ragazza con cui avete parlato, è condivisa anche da tutti gli insegnanti che stanno contribuendo alla realizzazione di questo progetto.”- ci spiega la prof.ssa Chiara Pastori - “ Ci piacerebbe che queste attività possano, pian piano, estendersi anche a tutti gli altri ragazzi che frequentano il nostro Istituto.” Il Capirola è, da sempre, una realtà particolarmente attenta all'inclusione di tutti i suoi alunni e questo progetto ne è la prova.

Grazie ad un team di docenti e collaboratori appassionato e creativo, questi ragazzi stanno continuando ad imparare, non solo seguendo le lezioni in remoto, ma anche attraverso esperienze concrete.

“In attesa che questa situazione si risolva” - dice la prof.ssa Pastori - “siamo contenti di dare questa opportunità ai ragazzi, ma soprattutto di vedere i loro sorrisi, sotto la mascherina!”.


[interviste a cura di Anna Terragin e Patrizia Mazzotti]