Nightmare before Christmas

10 curiosità che probabilmente non conosci su questo famosissimo film d'animazione.

di Catia Faenza

Nightmare before Christmas è un film d’animazione del 1993 che da sempre ha catturato l’attenzione dei grandi e dei più piccoli rimanendo un classico senza tempo. Nonostante sia infarcito di canzoncine e la trama sia abbastanza lineare, non è assolutamente un film scontato, riesce infatti a veicolare temi importanti con estrema semplicità. Al centro del film troviamo il protagonista Jack Skellington, re della città di Halloween, che si occupa tutti gli anni di organizzare l’omonima festa. Un giorno scopre casualmente, al di là di una foresta, delle strane porte sui tronchi degli alberi, e, entrando in una di quelle, si ritrova nella città del Natale. Affascinato dall’allegria della festività, decide di portarla anche nella sua città da sempre tetra e triste, rapisce così Babbo Natale e ne prende il posto. Però Jack non è nato per quel ruolo e sebbene provi con tutte le migliori intenzioni a studiare il Natale, il risultato non sarà quello che aveva programmato. Ad un’attenta osservazione la trama è più complessa di così, Jack non è solo uno scheletro che decide di sabotare il Natale, è un innovatore che decidere di introdurre un elemento di novità nel suo paese immobile nelle tradizioni, utilizza il metodo scientifico per i suoi studi ed è consapevole dei limiti del suo popolo, motivo per cui descrive a loro il Natale negli unici termini in cui può essere capito. Solitamente quando le persone si approcciano a questo tipo di film le reazioni sono due: una piccola minoranza coglie le tematiche e i minimi dettagli legati alla realizzazione, mentre la maggior parte si concentra sul prodotto complessivo, sottovalutandolo. Detto ciò, scopriamo 10 curiosità che probabilmente ancora non conosci su Nightmare before Christmas.


  • Nonostante nella locandina compaia il nome di Tim Burton ad accompagnare il titolo del film, Tim Burton non è il regista ma l’ideatore e il produttore. Il regista è Henry Selick, sostituto di Burton che all’epoca era già impegnato su altri due set.

  • Per la creazione della storia Tim Burton si ispirò a un fatto quotidiano: durante una passeggiata, in occasione delle feste natalizie vide un negoziante sostituire la merce di Halloween in vetrina con quella di Natale e da lì nacque l’idea.

  • L’intero film è realizzato in stop-motion anche detto passo uno, una tecnica cinematografica che permette, tramite l’utilizzo di una particolare cinepresa, di impressionare un fotogramma alla volta. In questo modo è possibile costruire un intero film utilizzando veri pupazzetti in differenti pose. Per realizzare 1 secondo di riprese sono necessari 24 fotogrammi, motivo per cui fu necessaria un’intera settimana per creare un solo minuto del film e le riprese proseguirono per 3 anni.

  • Per il film vennero realizzati 60 personaggi ciascuno con 3 copie, mentre il protagonista Jack Skellington aveva ben 400 teste con espressioni diverse da utilizzare.

  • La scena più difficile da girare fu il momento il cui Jack apre la porta con l’albero di natale, infatti il pomello dorato riflette il personaggio e l’ambiente circostante e fu particolarmente difficile ottenere il giusto riflesso con le giuste proporzioni.

  • Nella stesura del poema originale scritto da Tim Burton, gli unici personaggi erano Jack, Zero e Santa.

  • La Disney ritenne il progetto del film troppo macabro, desiderava infatti che a Jack venissero aggiunti gli occhi e lo produsse ancora insicura con la Touchstone Pictures.

  • In una scena tagliata i vampiri giocavano a hockey con la testa di Tim Burton piuttosto che con una zucca.

  • Nel 2001 la Disney aveva proposto l’idea di un sequel ma Tim Burton rifiutò la tecnica cartoon animation in difesa del classico stop-motion.

  • Nightmare Before Christmas non vinse oscar sebbene vi fosse candidato, la categoria “miglior film di animazione” nacque solo nel 2002 e Shrek fu il primo cartone ad aggiudicarsi il premio.

Personalmente consiglio la visione di questo film d’animazione sia per passare il tempo con leggerezza, sia per apprezzare fino in fondo quella che per me rappresenta una forma d’arte. Credo che ognuno possa ritrovarsi in Jack Skellington perché tutti ci siamo lamentati almeno una volta della nostra routine quotidiana considerata troppo noiosa, alienante e banale. Jack è annoiato dalla sua vita, vuole prendere il posto di qualcun altro per sentirsi speciale, per sentirsi completo. Ma il messaggio di questo film mira a colpire proprio questo, la nostra perenne insoddisfazione, e ci insegna in modo chiaro ad apprezzare fino in fondo ciò che siamo e il ruolo che abbiamo nella società. Siamo infatti come i pezzi di un puzzle, tutti indispensabili per formare un tessuto unitario grazie alla nostra reciproca diversità, alla nostra complementarietà che non ammette doppioni nel grande gioco della vita.