La barriera corallina

di Anna Armanti

Il riscaldamento globale sta danneggiando moltissimi ecosistemi naturali, tra cui le barriere coralline.


La barriera corallina è una formazione tipica dei mari e degli oceani tropicali ed è composta da formazioni rocciose sottomarine, costituite dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli.


Una delle barriere coralline che ha risentito maggiormente del cambiamento climatico è la Grande Barriera Corallina australiana. Infatti negli ultimi anni, essendo aumentate le temperature dell’Oceano, la barriera corallina ha subito fenomeni di esteso sbiancamento.


Questo sbiancamento è determinato dalla morte di alcuni organismi viventi, o alghe, a causa di piccole variazioni delle condizioni ambientali, come l’aumento delle temperature.


Inoltre, l’aumento di CO2 sta causando un altro importante fenomeno, che è quello dell’acidificazione degli Oceani, contribuendo così ad alterare la normale crescita delle alghe.


Queste sono indotte a produrre una maggiore quantità di sostanze chimiche, estremamente dannose per coralli, dove, in alcuni casi, bastano due settimane per ucciderli. Si pensa infatti che le barriere coralline del nostro Pianeta potrebbero essere notevolmente danneggiate entro il 2050 e sterminate definitivamente prima del 2100.


Uno studio ha infatti dimostrato che l’attuale ritmo di acidificazione degli Oceani è il più grande e veloce che si sia registrato negli ultimi 300 milioni di anni. Questo fenomeno è dovuto alle grandi quantità di anidride carbonica che vengono prodotte dalle attività umane.