È un lavoro dedicato all’ascolto con una pittura che abita il suono, ne è abitata e risuona della musica e della voce di Susanna Parigi in un altrove.
Ho reinterpretato la tradizionale pittura orientale con la china per creare un’atmosfera onirica in cui le immagini catturino attimi sospesi e per isolare e restituire un senso di legame spirituale con la natura.
Le note della canzone Liquida sono rappresentate qui fisicamente dai fiori inseriti nei dipinti proprio come le note sono scritte nello spartito.
Appoggiate sul pavimento, delle noci che invito i presenti a raccogliere, all’interno delle quali invece dei gherigli troveranno altro.
Un’esplorazione poetica dei suoni selvaggi e fragili della natura assieme al brano rielaborato dal musicista Giona Giampaoli, accompagnerà la pittura: un’idea di ecologia sonora per riflettere su ambiente e memoria.
Auspico un ritorno a un mondo Gilanico in cui il motivo dominante nell’ideologia e nell’arte sia la celebrazione della vita e la Natura la fonte del sacro.
Come saccheggiare ciò che è sacro?
dicembre 2024