caso clinico
caso m1 - Stereotassi: focolaio di microcalcificazioni polimorfe
Questo caso, antecedente sia ai nuovi mammografi digitali che all'avvento del mammotome, ci ricorda come fosse difficile evidenziare le microcalcificazioni: non bastava "avvicinarsi" al diafanoscopio, ma era indispensabile un IRD (Ingrandimento Radiologico Diretto), cioè un ingrandimento effettuato durante la fase di acquisizione.
In questa donna di 78 anni nel QSE sin si evidenzia un piccolo focolaio di microcalcificazioni di aspetto polimorfo: non sono ben visibili e si procede ad effettuare un IRD.
la proiezione obliqua
particolare obliqua
la proiezione cranio-caudale
particolare cranio caudale
I.R.D. ingrandimento radiologico diretto
Solamente dopo IRD si può valutare l'aspetto polimorfo delle microcalcificazioni.
Per trovarle il chirurgo ha bisogno di un filo che lo guidi il più vicino possibile al focolaio e asporterà una porzione di tessuto ghiandolare mammario tutto intorno. Questo filo viene posizionato tramite lo stesso mammografo che potendosi inclinare a più e meno 15 gradi riesce a simulare la visione steroscopica umana e quindi a ricavare la profondità.
Stereotassi con le due proiezionei a più e meno 15 gradi: la punta dell'ago rimane all'interno del focolaio in ambedue le proiezioni a conferma della corretta centratura.
Controllo finale con mammografia nelle due proiezioni:
il filo è correttamente centrato e ancorato al centro del focolaio di microcalcificazioni.
La radiografia del pezzo operatorio è indispensabile per confermare la cattura del focolaio di microcalcificazioni e farà da guida all'anatomopatologo nella ricerca di eventuali foci neoplastici
Referto istologico: Carcinoma intraduttale scarsamente differenziato