2022: Cammino Lauretano
testimonianze di Nicola, Elisa, Lorenzo e Giovanni
2022: Cammino Lauretano
testimonianze di Nicola, Elisa, Lorenzo e Giovanni
Non avrei mai pensato che questa estate mi sarei ritrovato ad Assisi per iniziare il mio primo pellegrinaggio, non mi sono mai ritenuto una persona particolarmente credente ma questa avventura mi incuriosiva e non sapevo bene il perché…
Finché non iniziai a camminare…
L’asfalto era incandescente e mi sentivo a disagio di fronte a degli sconosciuti non sapevo se sarei mai arrivato a Loreto… Ma i giorni cominciarono a scorrere, i corpi a muoversi e i nostri piedi a gonfiarsi. I nostri sguardi erano contorti dal dolore, ma abbiamo camminato… E a ogni passo vi erano celate infinite parole, compresi allora che intorno a me c’erano tante galassie, credo molto a quel detto che dice che ogni persona sia un universo e quindi anche se il Sole mi cuoceva le spalle io camminavo tra le Stelle… Bastava un “da dove vieni?” per fare in modo che ognuno di noi si mettesse nei panni nell’altro e scoprire la sofferenza, il dolore ma anche la gioia di essere un ragazzo appartenente alla comunità LGBTQIA+. Le mie paure mi caddero dalle spalle lasciandomi più leggero (e io che credevo fosse colpa dello zaino!), le consegnai al Vento e improvvisamente cominciai ad aprirmi, lasciai che il mio cuore potesse essere illuminato dagli altri. Quelli che erano sconosciuti erano diventati il mio sostegno sul percorso (e io che credevo fossero i bastoncini da trekking a sostenermi!).
In tutto ciò tante figure bibliche accompagnarono il susseguirsi di questa avventura : Abramo, Ruth, Ester, Maria…. Figure che finalmente, notai non venivano usate con lo scopo di condannare il mio orientamento sessuale ma per comprenderlo… E allora pensai: se smettessimo di usare la Bibbia per discriminare gli altri e la usassimo piuttosto per comprendere le nostre esperienze, non vi sarebbe più pace sulla Terra? Capì che la meta non era Loreto, ma il percorso stesso… Era lì tra quei ciottoli che avevo lasciato le maschere che mi erano state imposte.
Questo non è stato per me solo un pellegrinaggio ma una lunga riflessione: sulla mia sessualità, sulla religione e sull’amore…
L’ Amore il motivo per cui sono fuggito di casa…
L’Amore il motivo per cui avevo voglia di camminare...
Gesù parlava molto dell’Amore, ma allora io dico non sarà il momento di ascoltarlo?
Nel peregrinare che è analogia della vita, ho potuto conoscere persone speciali ovvero la presenza di Dio, ognuna unica per la propria storia e identità, con cui ho potuto condividere momenti di gioia, riflessione e fatica. Non avrei avuto la motivazione di camminare per un tragitto così lungo se fossi stato da solo, ed è questa la bellezza di stare insieme, ovvero, si è più lenti, ma si arriva più lontani. A fine pellegrinaggio mi è sorto il pensiero di essere di passaggio in questa terra, e che l’obiettivo di ognuno di noi, è vivere Amando e ricercando la Bellezza.
Ho provato che essere gay e cristiano è possibile, e l’uno è complementare all’altro, basta rispondere sì alla chiamata che Dio ci fa ogni giorno, con fede e amore.
Spero che tutti si possano sentire felici e realizzati per quello che sono.
Era da tempo che desideravo partire per questo pellegrinaggio, dopo aver seguito per molto tempo il PGC sui social finalmente ho avuto modo di incontrare tuttə dal vivo. Mi sono sentita accoltə e subito a casa, durante i giorni di cammino spesso sono nate diverse discussioni a uno a uno molto belle: sono stati momenti di ascolto, di scoperta, di condivisione di quello che avevo vissuto fino a quel momento. Non sempre e non a tutti posso dire quello che provo e quello che vivo e invece in questo contesto in modo naturale e in pochissimo tempo ho potuto raccontare tanto di me, sentendomi compresa. I momenti di meditazione quotidiana davano ad ogni giorno spunti nuovi di riflessione, mi è piaciuto ascoltare le storie di tanti: ho proprio avvertito che siamo tuttə sulla stessa barca e che davvero ci facciamo forza l'un l'altrə. Ho scoperto la bellezza che siamo come gruppo e come comunità. Ringrazio ogni pellegrinə per la dolcezza, la capacità di divertirsi con poco e allo stesso tempo di affrontare discussioni serie e profonde nello stesso contesto. Torno a casa con una pace nuova, con consapevolezze rinnovate, con materiale di riflessione, con un senso di appartenenza a questa comunità cristiana profondo che non giudica e non esclude nessuna parte di quello che sono. Torno a casa con una serenità profonda e con la certezza che siamo insieme a camminare, che apriremo strade nuove, che posso contare su di voi, che posso sognare con voi un mondo nuovo dove solo l'amore conta.
Quest'anno sono partito per il pellegrinaggio parecchio affaticato dopo un anno intenso e a tratti parecchio faticoso. Tuttavia l'idea di ripetere l'esperienza con il mio ragazzo e il ricordo della bellezza dei giorni passati insieme lo scorso anno sulle dolomiti bellunesi sono stati il carburante necessario per mettermi in moto anche quest'anno. Che dire: ne è valsa la pena e forse anche di più. Il cammino è stato a tratti un po' faticoso ma è stato tutto ampiamente ripagato. Rivedere gli amici e amiche di cammino dello scorso anno, toccare con mano i cambiamenti e i frutti maturati grazie ai percorsi di crescita nella vita altrui è stato grandioso; è stato come ci fossimo lasciati il giorno prima; invece era già passato un anno. I paesaggi erano magnifici: Assisi e i luoghi di San Francesco, Spello, il lago di Fiastra, Tolentino, Macerata, Recanati, Loreto; ogni luogo mi ha toccato il cuore. Questo cammino ben si coniugava con la preghiera, i momenti di riflessione e gli approfondimenti biblici che ogni giorno ci hanno accompagnati. Uno dei momenti in cui il nostro pregare ed essere in cammino si è fatto carne è stato l'incontro con la signora Iole: sola, non vedente, anziana ci ha sentiti passare lungo la via e ci ha salutati. Ci siamo fermati un istante con lei e poco dopo ci ha aperto il suo cuore. La sera siamo andati a prenderla in auto per portarla a Messa da noi, con noi: si era messa l'abito della festa. Abbiamo rotto la sua solitudine e lei ci ha donato il suo cuore. Grazie Iole; Dio ti benedica e benedica tutti i miei compagni di cammino per quei giorni preziosi che mi sono stati donati. Se chiudo gli occhi mi ritrovo ancora là, in qualche sentiero con il bel caldo di Agosto circondato da campi di girasoli in fiore e le liete conversazioni con alcuni miei compagni di viaggio.