2021: Dolomiti - la testimonianza di Angelo
2021: Dolomiti - la testimonianza di Angelo
"La proposta di partecipare al Pellegrinaggio 2021 del Gruppo giovani mi ha raggiunto all’inizio di una estate già programmata, con tante vacanze stimolanti…due settimane al mare in Puglia, diversi trekking in giornata in Appenino, qualche giorno a Roma e i fine settimana con gli amici a Lido di Dante.
Mi sembrava sufficiente così: perché avrei dovuto affaticarmi sulle Dolomiti con uno zaino pesante sulle spalle, dormire poco e male in camerata nei rifugi, condividere spazi e tempi con persone che non conoscevo? ...oltretutto ero anche fuori quota come età…
Però mi sono iscritto, con poco entusiasmo, ma mi sono iscritto.
E poi, sono partito; di malavoglia.
Ma già il primo giorno di cammino, mentre salivamo da Cortina verso il monte Cristallo, ho percepito che la diffidenza stava iniziando a sciogliersi e ho capito che il Signore mi aveva preparato tanti doni che, per pigrizia, avevo veramente rischiato di non cogliere.
Il primo dono è stata la natura; bella da togliere il fiato.
Montagne, ruscelli, boschi, fiori, rocce, sentieri, tramonti, cieli stellati...me li sono gustati tutti, fino in fondo...a volte durante la marcia mi isolavo dal gruppo, e camminavo da solo, facendo silenzio fuori e dentro e di me, inebriato dallo splendore che mi circondava. Non facevo più caso alla sete, alle ginocchia doloranti ed alle mille preoccupazioni che, per fortuna, erano rimaste a casa, giù in pianura; assaporavo la meraviglia del Creato.
Poi il dono dei fratelli che hanno camminato con me.
Tanti, di età e di provenienze geografiche diverse, ciascuno con il suo vissuto e con le sue esperienze, tutti con la voglia di aprirsi e di condividere; il camminare insieme porta inevitabilmente a questo, ad aprirsi reciprocamente. Ho aiutato più volte un fratello che aveva difficoltà a progredire sui sentieri, contento di donargli la mia fatica; poi, vedendo il suo sorriso e ripensando alle parole che avevamo scambiato, ho compreso, con vergogna, che quello che ho ricevuto da lui era stato molto di più del poco che gli ho saputo dare. Spesso il nostro ego ci spinge a pensare che siano noi quelli disponibili e generosi, invece è esattamente il contrario.
E infine le guide spirituali.
Sacerdoti e consacrati che hanno camminato con noi, condividendo sete e fame, vesciche e sudori; capaci di ascolto autentico. Mi è venuta alla mente più volte l’immagine di Gesù, che camminava con i discepoli nel deserto, e che si spendeva tutto per loro, senza riserve: “non avevano neanche il tempo di mangiare” ci riporta la Scrittura.
E poi le Messe quotidiane, al tramonto, all’aperto, davanti a panorami mozzafiato, con il canto in latino che calmava la stanchezza, trasformandola in preghiera. Davano un senso ulteriore, e ultimo, alla nostra giornata.
Angelo"