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DAMIANA GUERRA

IPOTESI DI UNA MEDEA


SINOSSI

Medea ha superato i cinquant’anni ed ha deciso che è giunto il momento del suo riscatto. Non vuole essere ricordata come la donna che ha ucciso i suoi figli. Non vuole che la storia si ricordi di lei per il suo infanticidio. È stata costretta ad uccidere perché il testo prevedeva quel passaggio, lei non poteva farne a meno. E sceglie di redimersi. E per farlo, intraprende al contrario la strada che l’ha condannata agli occhi del mondo: la maternità. Sceglie di risolvere il problema dell'identità e della maternità nel genere femminile ma qualcosa non ha funzionato.


AUTRICE

Damiana Guerra si avvicina precocemente al mondo della scrittura e ne rimane affascinata: a sedici anni vince il suo primo concorso letterario iniziando una lunga collaborazione con la rivista online “Kult Underground” che ne ha pubblicato regolarmente i racconti. Inizia a studiare teatro con il maestro Gian Luca Righetti dei Teatri dell'Era per poi, nel 2012, iniziare un percorso con il maestro Claudio Calafiore della compagnia Faber Artis del Teatro Nero di Modena. È proprio Faber Artis a mettere in scena tre delle sue opere (a ottobre 2012 “Germinga” omaggio a Hervé Guibert, morto a soli 36 anni di Aids; a febbraio 2014 “Nella cattiva sorte” liberamente tratto dalla storia della modenese Giulia Galiotto, vittima di femminicidio e a luglio 2015 “Bancomàt”all'interno della rassegna di teatro comico “Corti d'estate” del Teatro Nero). Attualmente collabora con la compagnia Nogu Teatro di Roma (la cui collaborazione nasce con la rappresentazione del suo “Santificatemi” all'interno del NopS Festival di maggio 2015). Grazie alla rivista Perlascena pubblica sulla rivista Krapp's Last Post il suo “Ti amerò per sempre” e il suo “P.Butterflies”. Sempre su Perlascena, pubblica il suo “Espulsione spontanea del feto” (Perlascena nr. 9 )Eva”, tratto da “Il Diario di Eva” di M. Twain, con Ilaria Manocchio per Nogu Teatro. A marzo 2019, pubblica “Medea in tredici volte A per diciassette volta B” su SCENAMUTA, edizioni Progetto Cultura, con la prefazione di Letizia Russo. Nel 2019 vince il premio teatrale La clessidra con il suo “Torna da me”. A gennaio 2020, pubblica i suo “Compleanno di un suicida” nel primo volume di “Corti – La scena nova”, edizione Alpes Italia. Laureata in filosofia, ama il nero profondo, i gatti. E odia i dolci. Naturalmente.

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