Oltre i due calci nel sedere...
per un dibattito pubblico
sul tema del disagio giovanile a Parma
In questo periodo il tema delle cosiddette baby gang rimbalza sulle prime pagine dei giornali cittadini ed è oggetto di interesse dei social network, attraverso una narrazione oscillante tra la cronaca nera e i toni da denuncia.
In qualità di educatori, insegnanti, pedagogisti, psicologi, addetti ai lavori del terzo settore, artisti e tutte le persone che lavorano a contatto con il mondo giovanile in progetti educativi, tutti coloro che si sentono far parte della cosiddetta “comunità educante”, ci sentiamo di esprimere anche noi un pensiero in merito, senza avere la pretesa di essere esaustivi e soprattutto giudicanti di un fenomeno che meriterebbe un’analisi molto più ampia.
Con questo intervento vorremmo dare impulso a una discussione pubblica sui ragazzi della nostra città.
Lo diciamo fin da subito: non siamo favorevoli ad una risposta repressiva, che rischierebbe di non essere una risposta esaustiva del problema. I toni e le frasi utilizzate nel “tritacarne social” e anche alcune forzature della stampa locale non rientrano nel nostro modo di pensare e di guardare al mondo giovanile, con il quale ogni giorno ci spendiamo nel diffondere valori come accoglienza, condivisione, attenzione per l’Altro, rispetto delle differenze e delle diversità, inclusione.
Coloro che lavorano nel quotidiano con ragazze/i dei nostri territori sanno che la professione educativa si basa un accurato lavoro di relazione, che va dall'ascolto al contatto empatico, dall'accompagnamento all'empowerment, tecniche che necessitano tempo e flessibilità.
Da educatori non possiamo assistere inermi ad un dibattito pubblico che da una parte strumentalizza il fenomeno a livello politico e nel disagio dei ragazzi vede solo l’ennesima occasione per ergersi nel ruolo di sceriffi locali, dall’altra amplifica il problema solo per proporre soluzioni repressive. La logica dei “due calci nel sedere” o del richiamo all’esercito propone soluzioni che nulla hanno a che fare con una lettura più profonda del problema e che rimandano ad una società che non esiste più, nella quale queste tipologie di problemi potevano essere contenute grazie ad una rete sociale più coesa. Anche la logica che vede gli stranieri i soli protagonisti in negativo non regge più, il fenomeno è molto più trasversale e lambisce giovani di diversa provenienza ed estrazione sociale. Che lo si voglia o no, viviamo in una società ibrida, multietnica, liquida, all’interno della quale le parole devono avere un peso specifico, il lessico deve aiutare a costruire significati condivisi e non a separare le persone, non esistono gli stranieri, i diversi, gli strani, esistono le persone.
Non vogliamo neanche nasconderci, a nessuno di noi fa piacere osservare certi comportamenti o leggere di alcuni episodi in centro città o nelle periferie, sappiamo bene come e dove agiscono alcuni gruppi giovanili del centro città, conosciamo alcuni di loro: la loro occupazione dello spazio pubblico che si manifesta nell'illegalità è una richiesta di visibilità ma nello stesso tempo di aiuto, rappresenta una protesta nei confronti di un mondo adulto che prefigura scenari esclusivi, competitivi, selettivi, un mondo che non piace e che non accoglie le giovani generazioni se non seducendole attraverso il mantra del consumo.
Partiamo dall’analisi dei problemi e infine cerchiamo di proporre alcune idee per affrontare il problema, per motivi di necessità cercheremo di essere molto sintetici, in questo senso saremo anche molto diretti:
Gli adolescenti di oggi vivono in una società “consumista”, liberista, all’interno della quale i brand giocano un ruolo molto più attrattivo delle istituzioni e delle agenzie educative; l’esigenza di avere l’immagine di un certo tipo fa sì che molti ragazzi si sentano esclusi dal mondo, esiste una forbice economica che è sempre più larga e che polarizza i ceti sociali. In questo contesto cresce la rabbia sociale degli esclusi e di coloro che non si sentono compresi da questo modello; quali soluzioni offre il nostro centro città che non sia un negozio o un bar dove la socialità è mediata dal consumo? E’ giusto sottolineare che a Parma da diversi anni si investe sulla prevenzione attraverso progetti come i centri di aggregazione giovanile, i progetti di educativa di strada e una miriade di progetti che guardano con attenzione al mondo giovanile: è altrettanto doveroso sottolineare che senza un indirizzo di coesione sociale maggiore della comunità, senza un’attenzione forte del mondo adulto i progetti rischiano di costituire delle isole. A titolo di esempio non è difficile vedere in pieno centro locali commerciali che servono da bere aperitivi alcolici a minorenni. In questo contesto dedito solo al consumo l’azione educativa perde il suo slancio e risulta debole. Il modello “Parma città vetrina” proposto da più parti rischia di puntare più sull’immagine che sulla prevenzione, non sarebbe più utile scommettere sulla prevenzione e su modelli più positivi che fomentare la cultura delle movide?
Le agenzie educative tradizionali versano in uno stadio di transizione e di sofferenza: a quale modello di famiglia si rifanno coloro che la invocano sui social network, quella tradizionale che costituisce ormai una minoranza, padre-madre-figli, quella dei nuclei separati, quella delle migliaia di famiglie mononucleari, quella delle centinaia di ragazzi che vivono senza una famiglia? I nostri ragazzi vivono situazioni molto eterogenee tra loro, spesso in situazioni di disagio o disorientamento affettivo. Cosa si intende quando si dice che la scuola non educa più come una volta, quando registriamo tassi di bocciature al primo anno delle superiori che superano talvolta il 30%, sia nei licei che negli istituti tecnici, come possono reagire i nostri ragazzi alle moltitudini di 2,3 e 4 dei voti numerici che li classificano come incompetenti e li costringono all’abbandono? In generale, nello sguardo sull’adolescenza sembra affermarsi una tendenza di fondo che promuove sempre di più il processo di delega da un’istituzione all’altra.
Chi si assume la responsabilità dell’educare?
Esiste un problema legato al futuro, come dimensione esistenziale e concreta, cosa possono sperare di costruire i nostri ragazzi che subiscono da anni la logica dei tre mesi di contratto rinnovabili proposti dalle aziende? Riusciamo a invertire il trend dei percorsi professionali seguendo una logica di reale valorizzazione delle competenze e non di mero sfruttamento?
I servizi sociali sono ormai ridotti a tamponare le emergenze e non sono più in grado di far fronte al disagio crescente economico e sociale che colpisce anche la nostra città dopo oltre 10 anni di crisi. La riduzione del personale, lo scarso riconoscimento sociale ed economico del lavoro educativo e l’aggravarsi della crisi sono alcuni degli ingredienti del problema che investe anche le giovani generazioni e le loro famiglie.
I nostri ragazzi sono sempre più affascinati da modelli che diffondono stili di vita legati alla sopraffazione e all’ostentazione del denaro, dove il maschile regna sul femminile considerandolo un oggetto e in un contesto nel quale dovrebbe vincere la legge del più forte: questa è la narrazione che abita i video e i testi musicali di successo e che viene sapientemente gestita dal mainstream a caccia di consensi e denaro. Riusciamo a invertire questa tendenza e a ipotizzare scenari diversi per i nostri ragazzi, facendoli comunque sentire protagonisti?
Alcune proposte:
Aumentare la spesa sociale destinata alla formazione, alla cultura e all’istruzione, è una scommessa culturale che si deve vincere, partendo dalle istituzioni più alte fino a quelle locali. Occorre tornare a investire nelle politiche sociali, costruendo un piano a lungo termine adeguatamente finanziato a livello pubblico. La stagione dei progetti innovativi finanziati dal privato ha mostrato margini di criticità, non riuscendo a coagularsi in un progetto complessivo.
Destinare luoghi alla comunità e al mondo giovanile, dove sperimentare esperienze reali di partecipazione e di condivisione, luoghi da trasformare dal basso in palestre civiche di apprendimento, scommettere sulla creatività e sulla ri-generazione dei territori. Dare uno spazio di rappresentanza politica ai gruppi giovanili.
Stimolare reali percorsi di educazione civica, fortemente esperienziali, dove i ragazzi possano toccare con mano determinate situazioni legate alla solidarietà, alla condivisione di valori del protagonismo e dell’inclusione nelle comunità. Si può fare molto di più a scuola, possono farlo le istituzioni, in parte sono pratiche già sperimentate nelle realtà del terzo settore, serve una sinergia più forte;
Formare equipe multi-disciplinari all’interno delle scuole, come già avviene in altri paesi europei ed extra europei, dove varie figure professionali affiancano quella del docente, prevedere figure di tutoraggio nelle classi attraverso l’accompagnamento di figure educative stabili, che abbiano una forte attenzione al singolo. E’ un’operazione costosa, ma ne vale la pena.
Aprire le scuole al pomeriggio e alla sera con corsi, attività aggregative, opportunità. Perseguire l'obiettivo di "scuola aperta".
Scommettere sulla cultura e prevedere nelle nostre piazze eventi e laboratori anche per la fascia adolescenziale, eventi che sappiano coinvolgerli come protagonisti, partendo dal ricco tessuto sociale della città; coinvolgere le realtà culturali e artistiche in modo strutturale e non solo episodico.
sostenere il mondo dello sport e l'associazionismo sportivo per favorire il protagonismo sano dei giovani.
Investire sensibilmente su progetti di formazione professionale mettendo al centro le risorse digitali e il sapere artigianale, valorizzare il sapere delle mani unitamente al sapere intellettuale attraverso percorsi stabili che possano avvicinare gradualmente i giovani ad un mondo del lavoro più umano e meno competitivo. Coinvolgere gli imprenditori locali per sostenere progetti dedicati al mondo giovanile.
Vuoi contribuire a costruire un dibattito pubblico intorno a questi temi?
Firmatari
Stefano Manici - docente, educatore e formatore
Alessandro Catellani - educatore, formatore e community organizer
Wiliam Gambetta - docente
Margherita Becchetti - docente
Valeria Monaco - educatrice
Nicola Magnani - dirigente scolastico
Lucia Perego Nicolussi - artista
Carlo Ferrari - attore teatrale
Andrea Bui - educatore
Savino Paparella - attore
Aluisi Tosolini - dirigente scolastico
Piermichele Pollutri - docente, formatore
Tifany Bernuzzi - docente, antropologa
Valeria Lena - insegnante scuola per l'infanzia
Enrico Carosio - docente, formatore
Anita Pinna - docente, tutor
Sandro Nardi - insegnante e documentarista
Daniele Khalousi - formatore
Simone Spotti - designer della Comunicazione
Livia Grasselli - cittadina e mamma
Giovanni Ronchini - dirigente scolastico
Igor Micciola - docente, giornalista
Daniele Durante - docente, formatore
Leonardo Barbarini - formatore, web designer
Vanni Borsini - formatore, educatore IEFP
Francesca Grisenti - attrice
Stefania Mazza - docente, formatore
Beatrice Aimi -dirigente scolastico
Marcello Scaravella - docente, formatore
Chiara Marchetti - ricercatrice e progettista nell'ambito delle migrazioni e dell'intercultura
Ilaria Curati - educatrice
Gianluca Foglia Fogliazza - disegnatore
Monica Pelloni - educatrice
Albertina Pioli - genitore
Pamela Boraschi - genitore
Vanessa Schianchi - genitore
Ivan Mario Cipressi - direttore Centro Interculturale Mondoinsieme
Vanja Passerini - volontaria culturale
Chiara Arneodo - educatrice
Gregorio Moglia -educatore, tutor IeFP
Alfredo Notartomaso - docente
Carlotta Pizzi - pedagogista e formatrice
Graziano Puntillo - genitore
Antonietta Mazzeo - docente
Maria Teresa Alberici - docente
Fabiana Preti - educatrice
Milo Adami - docente, regista, animatore culturale
Claudia Trezza - infermiera
Michele Bellingeri - fabbro
Giorgia Varisco - docente
Michele Belmessieri - docente, operatore culturale
Sabrina Fornia - educatrice
Giorgia Raffaini - genitore
Alice Mazzini - organizzatore di eventi culturali/docente
Beatrice Aimi - dirigente Scolastico
Federico Dibennardo - psicologo clinico e Formatore
Angela Malandri - formatrice, educatrice
Fabio Amadei - cooperatore sociale
Lucia Ferrari - Insegnante, genitore
Flavia Corradi - educatrice
Francesca Trezza - genitore
Roberta Avanzini - musicoterapeuta relazioni d’aiuto
Silvana Bagatti - genitore
Vincenza Pellegrino - docente universitario
Mounia Elfasi - educatrice
Daniele Caroli - libraio
Davide Schiroli - ricercatore sanitario
Giacomo Montagna - studente
Stefania Tarasconi - docente
Francesco Fulvi - docente
Elisa Mariani - educatrice e coordinatrice di strutture
Chiara Scivoletto - docente universitaria
Andrea Scannavino - educatore
Fausta Tropeano - docente
Fabio Faccini - presidente del Consorzio di Solidarietà Sociale
Annalisa Bandini - docente
Cesare Pastarini - giornalista
Giovanni Galli - terzo settore
Damiano Felini - professore associato di pedagogia generale e sociale all'Università di Parma
Rossella Romito - docente
Erika Azzali - pedagogista, counselor e mediatrice familiare e scolastica
Elena Rastelli - docente
Annalisa Dieci - docente
Maria Teresa Gatta - casalinga e nonna
Mauro Arneodo - ex docente
Gabriele Balestrazzi - gironalista, docente universitario
Isabella Bonaldi - genitore
Angelo Francesco Chiuri - uditore
Marcella Gussoni - docente
Stefania Rastelli - docente e genitore
Alessandra Giovannelli - genitore
Enrico Panigada - psicologo psicoterapeuta
Cristina Ioppi - mamma e arteterapeuta
Simone Fornaro - educatore socio pedagogico, psicologo
Luciana Donelli - ex dirigente scolastico
Materdomine D'Ancona - educatrice, psicologa
Caterina Dacci - dirigente scolastico
Francesca Degli Alberi - educatrice
Alessandra Cremonesi - docente
Eugenio Caggiati - portavoce Forum Terzo Settore
Stefano De Stefani - animatire sociale
Flavia Armenzoni - operatrice culturale
Luca Borgarelli - educatore
Michela Prada - educatrice
Barbara Delendati - genitore
Rossana Monica - docente
Valentina Belmuso - docente
Corrado Dalcò - fotografo e docente
Claudia Conforti - insegnante e genitore
Alessandro Lupo - educatore professionale socio-pedagogico
Gabriele Catellani - imprenditore settore IT
Luciana Ioppi - pensionata
Elisabetta Salvini - docente
Stefano Cattini - filmaker
Katia Soliani - docente
Mauro Dazzi - ex docente
Caterina Silva - madre
Elena Anselmi - genitore e volontaria biblioteca scolastica
Patrizia D’Amico - docente
Ines Bertolini - docente
Silvia Scotti - operatrice culturale, educatrice
Flavia Carra - insegnante elementare
Lorenza Dodi - educatrice
Manuela Troglia - docente
Marcello Cassini - educatore
Patricia Arriaga Gómez - genitore
Nicola Caselli - genitore
Giulio Nori - fotografo
Ilaria Fazio - educatrice
Maria Teresa Zini - psicoterapeuta
Marialessandra Buschini - coordinatrice
Annamaria Campanini - presidente International Association of Schools of Social Work
Branchini Andrea - educatore di comunità
Pietro Stefanini - assistente sociale
Enrico Calzolari - preside
Michela Mazza - assistente sociale specialista
Maria Cristina Ossiprandi - docente
Monica Turillazzi - genitore
Massimiliano Giancola - educatore
Letizia Contini - assistente sociale
Lucrezia Savani - educatrice
Francesca Micelotta - insegnante
Lorenzo Dodi - attivista
Giulia Grangrisostomi - assistente sociale
Jennifer Censi - inclusion and diversity coach
Angelo Sicuri - educatore
Samantha Pendino - educatrice
Giulia De Cocinis - assistente sociale
Manuel Picelli - operatore socio sanitario
Antonella Grassi - docente
Giuseppe Massari - consigliere comunale
Fabrizio Delsanto - nonno
Alessandra Galli - educatrice
Corrado Morini - docente
Enrico Ottolini -cooperatore sociale
Mariarita Casoli - assistente sociale
Mauro Simonazzi - docente universitario
Maria Grazia Zanni - docente, genitore
Mario Amadei - docente
Michela Ferrari - tutor formazione professionale, inclusione sociale
Federica Fava - responsabile IeFP ente di formazione
Sara Fallini - psicoterapeuta
Roberta Roberti - docente scuola superiore
Clara Foglia - educatrice
Daniela Sordi - assistente sociale
Paola Valente - docente
Greta Cuccolini - docente e presidente Lungocircuito a.p.s
Alain Gennari - formazione professionale
Giuseppe Arnone - oss
Maria Antonioni - medico
Bruno Abati - psicologo pensionato
Vera Mori - insegnante
Antonella Paolillo - insegnante
Lorena Carrara - docente
Luciano Bertani - cooperatore
Alessandra Zoni - docente
Giovanni Marani - volontario sportivo
Gianni Cassano - genitore
Santo Premoli - docente
Cornelia Bevilacqua - responsabile di sede formativa
Tatiana Codeluppi - genitore
Pierpaolo Arata - studente
Ilaria Del Santo - genitore
Alessandro Ghillani - formatore
Emma Cogato - educatrice
Paolo Belledi - docente
Elena Olivieri - docente, genitore
Melissa Gualano - studentessa
Marcello Volta - giornalista
Monica Zennoni - docente
Stefano Campelli - venditore
Francesca Bigliardi - progettista sociale,educatrice
Claudia Curioni - responsabile progetti di politiche per i giovani
Francesco Camattini - dirigente scolastico
Cristiana Pongolini - progettista sociale
Alice Carcelli - genitore
Enrica Pizzarotti - presidente fondazione Pizzarotti
Luca Dotti - presidente associazione Kwa Dunia
Carlotta Astori - docente
Danilo Amadei - educatore
Alessandra Frigeri - insegnante, educatrice
Silvia Monica - educatrice
Margherita Zini - assistente sociale, orientatrice centro per l'impiego
Enrica Mariani - docente
Laura Stanghellini - educatrice
Fabio Vanni - psicologo
Monica Bussoni - formatrice, progettista sociale
Ilaria La Fata - ricercatrice storica
Martina Serventi - assistente sociale
Donatella Bergamaschi - insegnante
Maria Antonietta Cova - insegnante
Francesca Calidoni - insegnante, genitore
Patrizia Menozzi - docente
Luca Bettati - assistente sociale
Vanessa Gandi - educatrice
Cristina Lambertini - docente
Barbara Baiocchi - genitore
Clelia Buratti - ostetrica
Lorella Doni - genitore
Cinzia Marchiani - docente, genitore
Rocco Di Gregorio - direttore creativo P40
Daria Vettori - psicoterapeuta
Vincenzo Spezzacatena - genitore, ex docente
Giuseppe Samperi - docente
Marco Balestrazzi - giornalista
Isabella Sommi - operatrice sociale
Monica Melegari - assistente sociale
Alice Guarnieri - docente
Stefania Graziuso - genitore
Pietro Carosio - studente
Raffaella Lommi - insegnante
Katiuscia Sivieri - genitore
Mauro Zanardi - adulto accogliente
Giulio Rossi - studente
Mattia Riccò - imprenditore e docente marketing e comunicazione
Roberta Belledi - docente
Benedetto Campione - educatore
Luigi Montinaro
Fiorella Pastore - genitore
Barbara Sassi - archeologa
Francesca Passeri - docente, formatore
Luca Bertolotti - libero professionista
Nadia Fini - educatrice 0/6
Tommaso Bertolini - formazione professionale
Lorenzo Melegari - documentarista, videomaker
Maria Elisabetta Perri - docente
Stefania Pelagatti - educatrice ambientale
Carlo Quintelli - docente universitario
Silvia Levati - psicologa
Cristiana Serventi - insegnante
Emilia Manfredi - psicologa, danzaterapeuta, educatrice
Carlo Torinesi - volontario
Lorenzo Pelizza - medico
Michela Tosini - mamma e assicuratrice
Federico Mazzieri - docente
Arianna Pedrelli - educatrice
Franca Manzini - archivista
Michele Pizzarotti - imprenditore
Francesca Zilioli - formatrice
Fabio Mallero - pedagogista, docente, formatore
Salvatore Mozzillo - docente
Massimiliano Ilari - docente
Irene Valli - pedagogista, educatrice
Sara Dieci - insegnante, musicista
Natalia Nadotti - docente
Anna Brandolini - educatrice
Emanuela Giuffredi - docente
Simona Madella - docente
Patrizia Bertolani - docente
Licia Caroselli - educatrice professionale, mediatrice culturale, referente di progetti di prevenzione
Ilenia Polizza -genitore
Cristiano Artioli - formatore
Elisa Torelli - genitore
Marco Ceriani - educatore professionale
Annalisa Palmas - educatrice professionale
Mara Bertora - genitore
Chiara Fornari - cooperatrice sociale
Lorena Garulli - educatrice professionale
Antonio Consiglio - libero professionista, genitore
Bianca Cavallotti - studentessa
Marianna Baratto - educatrice
Roberto Tinelli - cooperatore attore/regista dialettale
Claudia Farolini - docente
Laura Romeo - assistente sociale, genitore
Pier Paolo Eramo - dirigente scolastico
Barbara Campanini - docente e genitore
Stefania Colombari - docente
Stefano Pellegrini - impiegato
Lara Lori - educatrice
Giacomo Agnetti - docente, documentarista
Maria Inglese - medico
Lorena Carpi - amministrativa Casa della Salute Montanara
Manuela Caracciolo - educatrice
Laura Cabrini - maestra e genitore affidatario
Gregorio Moglia - coordinatore Iefp
Monica Maffini - volontaria
Giorgio Curti - genitore
Chiara Cocconi - genitore
Flaminia Alaleona - genitore
Daniela Pallini - genitore educatrice nido
Francesco Sulla - psicologo scolastico
Pina Minichiello - genitore
Diego Sorba - oste
Morena Trivelloni - educatrice-psicologa
Claudio Canrossi - genitore
Matteo Salsi - docente
Marica Vitti - insegnante e madre
Riccardo Lodi - educatore
Laura Verdi - docente
Paola Quintavalla - cittadina
Maria Teresa Ollari - ex insegnante e nonna
Sonia Pinazzi - mamma, insegnante
Mariapaola Sgarabotto - medico
Emanuela Rotelli - infermiera
Francesca Gazza - imprenditore
Tiziana Duraccio - genitore
Muriel Pesci - cittadina, genitore
Stefano Bettati - docente universitario
Cecilia Ruozi - psicologa clinica e scolastica
Chiara Bertogalli - responsabile formazione
Francesco Tassi -iscritto a Possibile
Fabio Groppi - psicologo
Manuel Marsico - presidente associazione giovanile
Francesco Maffeis - coordinatore educativa di strada giovani Bg
Anna Campanini - genitore
Alessia Vescovi - genitore
Vassallo Vincenzo - educatore comunita' per minori
Claudia Cattani - docente
Rodolfo Villani - educatore
Nadia Malcisi - dirigente scolastico
Daniela Monteverdi - pensionata
Vincenzo Picone - regista e formatore teatrale. Insegnante
Isabella Ferrari - studente
Elisa Zobbi - educatrice, dottoranda di ricerca
Fabrizia Leccabue - docente
Chiara Rossi - servizi per la scuola Comune di Parma
Emanuele Leonardi - ricercatore universitario
Marina Savi - docente
Maria Chiara Spotti - madre e insegnante
Lucia Mirti - giurista d'impresa
Marco Moracca - educatore
Francesca Sutti - insegnante yoga
Enrica Mattavelli - vice-presidente dell'associazione Tangram - cantieri creativi di comunità, operatrice sociale ed educatrice in formazione
Francesca Buldini - genitore
Roberta Bonetti - docente
Letizia Antonini - casalinga
Erika Mordazzi - imprenditrice e formatrice
Livia Fugalli - educatrice
Alessio Berlinguer - studente
Arianna Lipari - docente e referente agio scuola secondaria di I grado
Alice Schianchi - genitore
Andrea Zini - consulente del lavoro
Stefano Folli - genitore
Jessica Pani - giovane
Paola Alberti - genitore
Maria Angela Cavalli - operatrice culturale
Annalisa Tomasi - docente
Gabriele Quintavalla - volontario
Rita Rozzi - insegnante
Marina Alfieri - anziana
Antonella Ghinelli - insegnante
Cinzia Dallatana - coordinatrice infermieristica NPIA
Gemma Carbone - docente
Alessandra Terzi - rdc in ditta di onoranze funebri
Simonetta Ferrari - ex docente
Daniela Tripodi - educatrice
Nicola Romualdi - educatore, artista
Giada Arrigoni - educatrice
Giulia Urso - attivista
Debora Giacinti - genitore
Daniela Sicuri - docente e guida turistica
Francesca Sandroni - genitore
Elisabetta Rosi - docente
Francesca Ghitti - educatrice
Emiliano Dall'Asta - studente
Ivana Folli - imprenditrice
Chiara Brinati - consulente del lavoro e mamma
Massimo Scaffardi - cooperatore sociale
Giuliana Rasca - insegnante scuola primaria
Emmadesiree Ciaburri Galasco - docente, formatore e mamma
Cleophas Adrien Dioma - consulente in cooperazione internazionale
Federica Dosi - educatrice
Daniela Macrì - psicologa
Chiara Ghinizzini - insegnante
Lorenzo Menozzi - educatore
Katia Tarasconi - insegnante scuola primaria e genitore
Giuliana Marcon - docente e genitore
Silvia Rizzi - docente
Enrico Di Zazzo - cittadino
Elisa Gasparini Azzali - genitore, agente assicurativo
Daria Avanzini - educatrice
Stefania Ziveri - docente
Stefania Salamano - genitore
Elisa Pindaro - educatrice e mamma
Daniela Giliotti - genitore
Davide Cavallotti - genitore e medico
Stefano Vaja - docente, videomaker, genitore
Giorgia Gandolfi - Genitore e animatrice catechesi bambini
Paola Onesti - docente e genitore
Giorgio Pagliari - docente universitario
Beatrice Notari -educatrice
Luigi Cirelli- educatore e formatore
Antonella Pucillo - educatrice
Maria Sole Gaglianò - medico, genitore
Sabrina Campagnaro -docente e psicologa
Marcello Delsante - educatore ambito disabilità
Fiorella Guerra - formatrice
Michela Federica Giannasio - docente
Paolo Calidoni - pensionato
Irene Valotti - ricercatrice
Andrea Fontana - insegnante
Laura Bassanetti - genitore
Elisabetta Careri - docente
Houda El Fasi - studentessa scienze dell'educazione
Simona Ferrari - educatrice
Antonio Gonario - Neuropsichiatra età evolutiva
Veronioca Barbacovi - docente e genitore
Elisa Tosini - educatrice
Elisabetta Del Sarto - educatrice
Mauro Mattioli - genitore
Chiara Nizzoli - docente
Laura Puca - docente
Diop Gora - studente-lavoratore
Barbara Zerbini - docente
Margherita Bianchi - assistente sociale
Lucia Balzani - docente
Micaela Olivieri - operatrice sociale
Lorena Silva - docente
Beatrice Marozza - insegnante di violino, genitore
Donatella Pace - docente
Mario Ponzi - genitore
Paolo Bazzini - educatore
Carlo Guareschi - docente
Francesco Dradi - giornaliosta
Silvana Guazzetti - ex educatrice
Alessandra Pozzi- operatrice sociale
Sofia Bacchini - ricercatrice
Lo Stralisco - equipe educativa
Giorgio Coppiardi - educatore
Andrea Saccani - adulto accogliente
Federico Ghillani -ex insegnante
Camilla Stefanini - studente
Francesco Brui - studente
Andrea Corsini - educatore e formatore
Ruggero Manzotti - educatore e sindacalista
Enrica Ferrari - madre e progettista sociale
Roberto Marchioro - medico
Cecilia Sivelli -genitore
Maria Angela Pala - psicologa e psicoteraupeta
Alessandra Biancardi - psicologa
Michele Gennari - docente
Greta Massera - cittadina
Massimo Sardella - assistente sociale tutela minori e genitore
Claudia Venturelli - insegnante
Alessandra Belledi - operatrice teatrale
Sara Manzini - Pedagogista, progettista in area socio-educativa
Sabrina Michelotti -docente
Alessandra Brandano - educatrice
Nicola Comani -studente
Zoe Coccoi -studentessa
Nicola Bolzoni - educatore
Rosanna Pippa - progettista sociale
Giovanni Delbono - insegnante
Giulia Calestani - insegnante
Silvia Rubes - formatrice
Chiara Rubes - artista
Susanna Rubes - cittadina educatrice in pensione
Enrichetta Cusi - genitore
Sara Lamanna - insegnante
Barbara Griffini - Presidente Osservatorio Psicologi Parmensi
Michela Carmeli - educatrice
Stefania Alberti - educatrice
Roberta De Rossi - docente
Giorgia Scialpi - studentessa
Alberto Berna - dirigente scolastico
Filippo Arganini - attore e musicista
Dolores Martelli - docente