IL DUOMO DI NAPOLI, 10 COSE DA SAPERE

Duomo, facciata neogotica

La costruzione della cattedrale fu voluta da Carlo I d’Angiò nella seconda metà del XIII secolo in un’area dove si trovavano le più antiche basiliche paleocristiane della città.

Il Duomo di Napoli, così come per molte altre chiese della città, è il frutto di una stratificazione secolare. Qui, più che altrove però, è più viva e forte la devozione del popolo napoletano essendo legata in maniera indissolubile al suo santo patrono, San Gennaro.

Soffitto cassettonato della navata centrale

1) Colpisce innanzitutto l’assenza di una vera e propria piazza davanti alla cattedrale. Via Duomo, così come la conosciamo oggi, fu completata poco più di 130 anni. I lavori prevedevano l’allargamento della strada stessa che costituiva uno degli antichi cardini del centro.

2) La facciata neogotica è il frutto del lavoro di Enrico Alvino sul finire del XIX secolo. Solo i tre portali quattrocenteschi di Antonio Baboccio rimangono della costruzione originaria; quello centrale conserva i leoni stilofori  che facevano parte del monumento funebre di Carlo Martello e la Madonna con Bambino di Tino da Camaino.

3) L’area della navata centrale e del transetto è coperta dal fastoso soffitto cassettonato di legno accuratamente dorato e dipinto. Tra gli artisti che lo decorarono troviamo Fabrizio Santafede, Girolamo Imparato e Giovan Vincenzo da Forlì. Sulle pareti appaiono le figure degli Apostoli e dei Santi Patroni di Napoli eseguiti da Luca Giordano e dalla sua bottega. I pilastri mostrano all’interno della navata centrale 14 edicole di marmo coi busti dei vescovi di Napoli.

Fonte battesimale

4) Appena all’inizio della navata centrale si trova la fonte battesimale composto da un vaso scuro di basalto egiziano, un piedistallo in porfido rosso e un cupolino semisferico con le 4 colonnine di marmo verde e la scultura in bronzo raffigurante il battesimo di Gesù.

Basilica di Santa Restituta

5) Lungo la navata sinistra troviamo la Basilica di Santa Restituta, la più antica basilica di Napoli costruita sulle rovine del tempio di Apollo di cui sopravvivono le 26 colonne di marmo. Nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche, in particolare nel corso del Trecento e soprattutto in epoca barocca.

6) Dalla navata destra della Basilica di Santa Restituta si accede al Battistero di San Giovanni in Fonte, la cui struttura risale al IV secolo d.C. Splendida la decorazione della volta coperta da mosaici.

7) La zona dell’altare è stata modificata più volte nel corso dei secoli, in particolare per la costruzione della cripta e per riparare i danni causati dai diversi terremoti. La complessa scenografia dell’altare che risale alla seconda metà del XVIII secolo raffigura l’Assunta in gloria di angeli in marmo e stucco bianco. Contrariamente a quanto si possa pensare il Duomo di Napoli è consacrato all’Assunta e non al suo patrono, la cui presenza comunque è ben visibile nelle raffigurazioni, nella cripta e nella cappella del Tesoro.

Cappella del Tesoro di San Gennaro

8) Davanti l’altare maggiore, la scalinata, protetta dalla balaustra di marmo, conduce al Succorpo, la cripta del Duomo, detta anche cappella Carafa, una delle più eleganti creazioni del rinascimento a Napoli. La cappella custodisce l’urna con le reliquie di San Gennaro.

9)La Cappella Minutolo è un vero e proprio scrigno d’opere d’arte, in cui si fondono insieme pittura, scultura ed architettura trecentesca.

10) La Cappella  del Tesoro di San Gennaro, inaugurata il 16 dicembre del 1646, oltre a custodire le reliquie ed il sangue di San Gennaro, è uno dei gioielli universali dell’arte, ricca di marmi, affreschi, dipinti e altre opere d’arte dei migliori artisti dell’epoca. Tra questi figurano: Cosimo Fanzago, De Ribera, Lanfranco e Domenichino. Meritano una menzione particolare le cinquantaquattro statue o busti d’argento dei santi compatroni, preziosa testimonianza dell’arte orafa e argentiera napoletana.