Sarzana

Ai piedi del castello di Sarzanello, confermato al vescovo di Luni Adalberto nel 963 dall’imperatore Ottone insieme con altri castelli e corti di Val di Magra, in una pianura si andò sviluppando in età alto medievale un insediamento di una certa consistenza, Sarzana. Nel secolo XII Sarzana compì un significativo salto di qualità da borgo diverrà libero Comune. Gli statuti trecenteschi ci forniscono l’immagine di un borgo fortificato in espansione; la città è circondata dalle mura trecentesche su cui si aprono sei porte in corrispondenza con le principali vie: la porta San Bartolomeo, posta all’estremità orientale della via Francigena, la porta "Càlleri" all’estremità opposta, la porta San Francesco in direzione del convento omonimo, la porta de ’Clausura’ sul lato settentrionale, la porta San Domenico in direzione dello stesso convento posto fuori le mura nei pressi dell’odierna piazza San Giorgio e la porta ’de Pozzolo’ sul lato sud. Sul tracciato urbano della via Francigena prospettavano gli edifici pubblici: il palazzo comunale, le pievi di Sant’Andrea e Santa Maria, l’ospedale San Bartolomeo e le residenze signorili, gli studi professionali e le botteghe. Nei secoli XIV e XV Sarzana vive in una fase di espansione, inoltre si allea con le Repubbliche di Pisa e Lucca. Successivamente il Boucicaut approfittando della crisi scoppiata all'interno; dello stato visconteo riuscì ad annettere nel 1407 Sarzana e il suo territorio alla Repubblica di Genova. Divenne sede del principato di Campofregoso. Sarzana circondata da possenti mura e difesa dalle fortezze di Firmafede e Sarzanello costituirà l’avamposto della Repubblica verso il granducato di Toscana, i ducati padani e feudi imperiali dei Malaspina. Sul finire del secolo XVIII Sarzana perde il suo ruolo di città di frontiera della Repubblica di Genova. Per Sarzana è l’inizio di una vera e propria rivoluzione urbanistica, infatti nel 1807 si sviluppò un gruppo di intraprendenti nobili e borghesi che formarono una accademia e promotori della costruzione del teatro chiamato ’Impavidi’ che costituirà il teatro cittadino. L’orto del monastero Clarisse diverrà la piazza attuale Garibaldi situata di fronte al teatro. Dopo l’unitá d’Italia costruirono la rete ferroviaria Genova-Pisa, la stazione ferroviaria di Sarzana, posta in asse con piazza Garibaldi. La rete ferroviaria favorì un processo di industrializzazione (ponti sul fiume Magra), caratterizzato dalla presenza del settore del laterizio, alimentare e meccanico.