Legge noachica e legge mosaica

Capitolo 19

Legge noachica e legge mosaica

Legge noachica e legge mosaica

Non ci si deve meravigliare se i rabbini non hanno difficoltà ad affermare che l’idea monoteistica fosse preesistente alla rivelazione mosaica. Per esempio Rabbi Isaac, maestro tannaita del II sec e v, dice: Finché il Tabernacolo del deserto non è stato eretto, l’ispirazione esisteva presso i gentili; ebbe termine dopo la costruzione del Tabernacolo. E Abraham Abulafia, il grande rabbino cabalista del XIII sec, scrive: “I nostri dottori, di venerata memoria, hanno detto: La Torà è stata data ai capi di ciascuna generazione, ossia anche gli antichi sono stati dotati di sapienza e intelligenza e possedevano la conoscenza della verità”.

Emblematica di questa transizione è la figura biblica di Bi’lam (Numeri 22-24), che comincia come profeta e finisce col diventare indovino88. Il Sifré asserisce che Bil’am, prima della decadenza, fosse superiore persino a Mosè; infatti, nella Torà non si dice che non sia mai esistito al mondo un profeta più grande di lui, ma solo in Israele. E i rabbini proseguono indicando il perché di questa superiorità: mentre Mosè non sapeva in anticipo quello che D-o gli avrebbe detto, Bil’am sì; Mosè non sapeva quando D-o gli avrebbe parlato e Bil’am sì; Mosè riceveva le comunicazioni di D-o solo quando si trovava in piedi, mentre Bil’am quando era sdraiato.

Tutto ciò tende a evidenziare il filo che lega la rivelazione della parola divina nelle varie epoche e fra le varie nazioni, ma alla fine un unico popolo accettò di fare propria la Torà, il popolo ebraico.

Infatti i rabbini sostengono che prima di proporla a Israele, il Signore la offrì a tutte le altre nazioni della terra senza successo. Per altri maestri, come accennato in Le origini bibliche, l’offerta fu simultanea alla rivelazione sul Sinay: parlando, oltre che in ebraico, nelle lingue più diffuse in antichità – l’arabo, il latino e l’aramaico – D-o intendeva rivolgere il suo messaggio a tutte le nazioni: Rabbi Yochanan infatti osserva che in Esodo 20, 18, non si dice tutto il popolo sentiva la voce ma tutto il popolo sentiva le voci poiché, sottolinea, il suono della voce divina si divideva in settanta voci affinché tutte le nazioni potessero intenderla.

20 Unità del genere umano ›